Voce, cuore e un’anima soul che portano solo a un nome: quello di Mario Biondi. Nato Mario Ranno, la sua voce calda, profonda e avvolgente ricorda quella di leggende come Barry White e Isaac Hayes. Nato a Catania il 28 gennaio 1971, Biondi ha saputo farsi strada con uno stile musicale inconfondibile, diventando un nome importante in Italia e all’estero. Questa combinazione di soul, jazz e funk, mescolata a testi ricchi di emozioni, gli ha permesso di costruire una carriera di successo che dura da oltre vent’anni.
Indice
La carriera di Mario Biondi
Mario Biondi è cresciuto in una famiglia molto musicale: il padre, Stefano Ranno, era anch’egli un cantante, noto in Sicilia con il nome d’arte Stefano Biondi. Proprio in omaggio al padre, Mario ha scelto di adottare il cognome Biondi come nome d’arte. Fin da piccolo, Mario ha dimostrato un grande interesse per la musica, esibendosi in chiese e teatri locali, fino a diventare la voce solista di cori gospel.
Dopo anni di gavetta e di esperienze nel panorama musicale siciliano, Mario Biondi si trasferisce a Roma e poi a Londra, dove ha modo di esibirsi in vari club e di incontrare artisti internazionali. La svolta decisiva arriva nel 2004 con il singolo This Is What You Are, che lo catapulta sulla scena musicale italiana e internazionale. Il brano viene notato e apprezzato da DJ e produttori di tutto il mondo, tanto che il celebre DJ e produttore inglese Norman Jay inizia a promuoverlo, permettendo a Biondi di ottenere una crescente notorietà.
Dopo il successo del singolo, Mario Biondi pubblica nel 2006 l’album Handful of Soul, prodotto con gli High Five Quintet, un gruppo jazz italiano composto da musicisti talentuosi. Questo album riscuote un successo straordinario, vendendo oltre 300.000 copie solo in Italia e rimanendo nelle classifiche per più di un anno. L’album include hit come No Mercy for Me e On a Clear Day, confermando Biondi come una delle voci soul più affascinanti del panorama musicale italiano.
Gli anni della consacrazione e i successi internazionali
Dopo Handful of Soul, Mario Biondi prosegue la sua carriera con altri album di successo. Nel 2009 esce If, un album che vede la collaborazione di artisti internazionali e di alcuni tra i migliori musicisti italiani. Tra i brani più amati, troviamo Love Dreamer e Be Lonely, che esemplificano perfettamente il sound sofisticato e l’anima jazz di Biondi. If ottiene un successo notevole e consolida la sua posizione nella musica soul-jazz.
Nel 2011, Biondi pubblica Due (With the Unexpected Glimpses), un album doppio che include collaborazioni con artisti italiani e internazionali come Renato Zero, Amalia Gré, e Chiara Civello. Questo progetto mostra la versatilità di Biondi e la sua abilità nel fondere diversi stili musicali, rendendolo un artista eclettico e innovativo.
Uno dei momenti di massima visibilità a livello internazionale arriva nel 2013, con l’album Sun, prodotto insieme a Jean Paul Maunick, leader della band britannica Incognito. Il disco include successi come Shine On e What Have You Done to Me. Con Sun, Biondi si impone definitivamente come artista internazionale, esibendosi in tour in tutto il mondo, inclusi gli Stati Uniti, l’Europa e il Giappone. La critica lo acclama per la sua capacità di coniugare il meglio della tradizione soul con influenze moderne.
Stile musicale e influenze
Mario Biondi ha uno stile unico, caratterizzato dalla sua voce profonda e vellutata, che ricorda quella dei grandi interpreti soul afroamericani degli anni ’70. Il suo timbro vocale, spesso paragonato a quello di Barry White, è il risultato di anni di allenamento e di una naturale predisposizione verso i toni bassi. L’influenza della musica soul, jazz e funk è evidente in tutte le sue produzioni, ma Biondi ha sempre cercato di aggiungere una nota personale, esplorando diversi generi e collaborando con artisti di estrazione diversa.
Oltre ai grandi del soul, Mario Biondi è stato influenzato anche da cantanti italiani come Lucio Battisti, Gino Paoli e Pino Daniele, di cui apprezza la capacità di emozionare il pubblico attraverso testi poetici e musiche melodiche. Inoltre, le sue collaborazioni con artisti internazionali gli hanno permesso di esplorare nuove sonorità e di integrare stili musicali diversi nelle sue canzoni.
Le collaborazioni e i progetti paralleli
Biondi è noto anche per le sue numerose collaborazioni con artisti italiani e internazionali. Ha collaborato, tra gli altri, con Renato Zero, Burt Bacharach, Chaka Khan e gli Incognito. Queste collaborazioni hanno permesso a Biondi di espandere la sua audience e di sperimentare con diversi generi musicali, dal pop al jazz, dal funk al gospel.
Nel 2015, Mario Biondi pubblica Beyond, un altro successo che include brani come Love Is a Temple e All of My Life. Questo album è un viaggio musicale che spazia dal soul al pop, con testi profondi e un sound sofisticato. Biondi ha descritto Beyond come un album più introspettivo e personale, che riflette le sue esperienze di vita e la sua maturazione artistica.
Nel 2018 esce Brasil, un progetto ambizioso che omaggia la musica brasiliana e che include reinterpretazioni di classici brasiliani. Questo album vede la collaborazione di grandi musicisti brasiliani e rappresenta un’ulteriore evoluzione stilistica per Biondi. Con Brasil, Biondi esplora le ritmiche e le melodie della bossa nova e del samba, aggiungendo un tocco jazz che rende il progetto originale e coinvolgente.
La vita privata
Mario Biondi è padre di dieci figli avuti da quattro donne diverse: due Sara Maria Papotti, quattro da Monica Farina, una bambina con Giorgia Albarello e i suoi ultimi tre sono figli della moglie Romina Lunari. Nonostante gli impegni lavorativi, è molto legato alla sua famiglia e ha sempre cercato di conciliare la carriera con la vita privata, mantenendo una dimensione familiare molto presente nella sua vita.
Biondi è spesso coinvolto in eventi di beneficenza e iniziative solidali. Ha partecipato a vari concerti e campagne per raccogliere fondi per cause importanti, dimostrando una grande sensibilità e un impegno verso il sociale. Nonostante il successo, Biondi ha sempre mantenuto una certa indipendenza nel panorama musicale. Ha spesso prodotto autonomamente i suoi album e ha curato ogni aspetto della sua musica, dalle registrazioni alla produzione, riuscendo a conservare il controllo creativo delle sue opere.
Curiosità su Mario Biondi
Uno degli aspetti più riconoscibili di Mario Biondi è il suo timbro vocale basso e profondo, che lo ha reso celebre e unico. La sua voce è spesso paragonata a quella di grandi cantanti soul afroamericani, e questo paragone lo ha aiutato a emergere, soprattutto all’estero, in un panorama in cui artisti non madrelingua inglesi faticano a conquistare popolarità.
Nonostante la sua italianità, Mario Biondi ha sempre guardato con ammirazione e interesse al panorama musicale internazionale, in particolare quello anglosassone e latinoamericano. Questa apertura gli ha permesso di collaborare con musicisti provenienti da tutto il mondo e di costruire un sound che unisce influenze culturali diverse.
In Giappone, Mario Biondi ha un seguito molto fedele e appassionato. Durante i suoi tour, il pubblico giapponese ha sempre dimostrato grande apprezzamento per il suo stile musicale, che richiama le atmosfere della musica soul e jazz che sono molto amate in Giappone.