Un mito, una leggenda, un nome che è rimasto impresso nella memoria di tutti. John Lennon, uno dei musicisti più rappresentativi del XX secolo, è nato il 9 ottobre 1940 a Liverpool, in Inghilterra. Fondatore e membro dei Beatles, ha avuto un impatto incredibile non solo nella musica, ma anche nella cultura pop e nei movimenti pacifisti degli anni ’60 e ’70. La sua vita, complessa e affascinante, è stata segnata da una carriera straordinaria, ma anche da eventi personali travagliati, culminando nella sua tragica morte nel 1980.
Indice
Gli esordi e l’inizio della carriera musicale
John Winston Lennon è cresciuto in una famiglia della classe lavoratrice. La sua infanzia è stata segnata dalla separazione dei genitori, con la madre Julia che decide di affidarlo alla sorella, Mimi Smith, che l’ha allevato insieme al marito George. Nonostante l’assenza fisica, Julia ha avuto comunque un ruolo fondamentale nella vita di John, introducendolo alla musica. È stata lei a comprargli la prima chitarra, che diviene presto una sua passione. Lennon ha subito l’influenza di Elvis Presley, Chuck Berry e Buddy Holly, che lo hanno ispirato a formare la sua prima band, i Quarrymen, nel 1956.
Nel 1957, Lennon incontra Paul McCartney, un giovane talentuoso chitarrista, durante una performance dei Quarrymen. Tra i due si è creata subito un’intesa musicale e personale che li ha portati a collaborare nella scrittura di canzoni. Pochi anni dopo, George Harrison si unisce al gruppo come chitarrista e, infine, Ringo Starr diventa il batterista della band nel 1962. Nascono così i Beatles, che avrebbero rivoluzionato il panorama musicale mondiale.
Il successo con i Beatles
Nel 1962, con l’uscita del singolo Love Me Do, i Beatles iniziarono la loro scalata al successo. Lennon, insieme a McCartney, era il principale compositore del gruppo, e il duo scrisse alcune delle canzoni più celebri della band, come She Loves You, A Hard Day’s Night e Help!. Il loro stile musicale, che mescolava rock’n’roll, pop e influenze rhythm and blues, si è rivelato vincente. Tra il 1963 e il 1966, i Beatles divennero un fenomeno globale, conosciuto come la Beatlemania.
La loro capacità di sperimentare e innovare in ambito musicale era evidente. Già nel 1965, con l’album Rubber Soul, i Beatles iniziano a inserire elementi più complessi nelle loro canzoni, come strumenti non convenzionali e testi più introspettivi. Lennon, in particolare, inizia a esplorare tematiche personali e universali nelle sue composizioni. Canzoni come Nowhere Man e In My Life mostravano il lato più riflessivo e poetico di Lennon.
Nel 1967, con l’uscita di Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band, i Beatles consolidarono il loro status di pionieri musicali. Quest’album, considerato una delle pietre miliari della musica rock, rappresentava un punto di svolta nella carriera del gruppo. Lennon contribuisce con canzoni come Lucy in the Sky with Diamonds e A Day in the Life, che riflettevano la sua apertura a temi psichedelici e sperimentazioni sonore.
L’allontanamento dai Beatles
Nonostante il successo, all’interno dei Beatles iniziarono a emergere tensioni, dovute sia a differenze creative che personali. Lennon, durante la seconda metà degli anni ’60, inizia a sentire il bisogno di esplorare nuove direzioni artistiche e di esprimersi in maniera più personale. Un punto di svolta nella sua vita è stato l’incontro con Yoko Ono, un’artista concettuale giapponese, nel 1966. Yoko diviene una figura centrale nella vita di Lennon, sia a livello sentimentale che artistico.
La loro relazione non fu ben vista dagli altri membri della band, in particolare da Paul McCartney, e contribuì ad accentuare le fratture all’interno del gruppo. Lennon stesso iniziò a distaccarsi dal progetto dei Beatles, trovando sempre più spazio per la sua sperimentazione artistica al di fuori del gruppo. In particolare, lui e Yoko Ono iniziarono a collaborare a progetti musicali e artistici, come gli album sperimentali Unfinished Music No. 1: Two Virgins e Wedding Album.
Nel 1969, le tensioni all’interno del gruppo raggiunsero il culmine durante le sessioni di registrazione di Let It Be. Lennon, sempre più insoddisfatto, annunciò ai compagni la sua intenzione di lasciare i Beatles, anche se la notizia non fu resa pubblica fino al 1970, quando McCartney fece la sua dichiarazione ufficiale di scioglimento del gruppo. Lennon non tornò più sui suoi passi, affermando che sentiva che il gruppo aveva ormai esaurito la sua spinta creativa.
La carriera solista
Dopo aver lasciato i Beatles, Lennon si dedica a una carriera solista che rifletteva la sua maturità artistica e le sue convinzioni politiche. Nel 1971, pubblica il suo album più famoso, Imagine, il cui brano omonimo divenne un inno per la pace e per i diritti umani. Con testi che invocavano la fratellanza e la fine dei conflitti, Imagine divennta il manifesto di Lennon come artista impegnato.
Altre canzoni degne di nota di questo periodo includono Give Peace a Chance, diventata l’inno del movimento pacifista, e Working Class Hero, una critica alla società di classe. Lennon e Yoko Ono si trasferiscono a New York, dove continuarono a essere attivamente coinvolti in movimenti pacifisti e per i diritti civili, partecipando a proteste contro la guerra del Vietnam e altre cause politiche. Lennon si trasforma in una figura controversa, criticata dal governo americano per le sue posizioni radicali, tanto che il presidente Richard Nixon cerca persino di deportarlo dagli Stati Uniti.
La vita privata e la pausa dalla musica
La relazione tra John Lennon e Yoko Ono, oltre a essere un’unione sentimentale, è stata anche una collaborazione artistica. Nonostante le difficoltà e le critiche ricevute, la coppia è rimasta unita, anche durante il Lost Weekend, un periodo di separazione temporanea tra il 1973 e il 1975, in cui Lennon ha vissuto una serie di esperienze turbolente. Durante questo periodo, ebbe una relazione con May Pang, una delle assistenti di Yoko, e si dedicò alla musica, pubblicando l’album Walls and Bridges, che incluse il singolo Whatever Gets You Thru the Night.
Nel 1975, Lennon e Yoko si riconciliano, e lo stesso anno nasce il loro figlio, Sean Lennon. Dopo la nascita di Sean, John decide di ritirarsi momentaneamente dalle scene musicali per dedicarsi alla famiglia e al ruolo di padre, vivendo in relativa tranquillità per diversi anni.
Il ritorno alla musica e la tragica morte
Dopo cinque anni di silenzio musicale, Lennon fa il suo ritorno nel 1980 con l’album Double Fantasy, un progetto condiviso con Yoko Ono. L’album rappresentava una celebrazione della sua vita familiare e una riflessione sulle sue esperienze personali, con brani come Starting Over e Woman, che evidenziavano un lato più intimo e riflessivo.
Tuttavia, il 1980 segna anche la fine tragica della vita di Lennon. L’8 dicembre di quell’anno, mentre stava rientrando al suo appartamento al Dakota Building a New York, Lennon è stato assassinato da Mark David Chapman, un suo fan ossessionato che lo ha colpito con quattro colpi di pistola. La notizia della sua morte ha sconvolto il mondo intero, e milioni di persone hanno pianto la scomparsa di uno dei più grandi artisti del secolo.
Le ceneri di John Lennon
Dopo la sua morte, il corpo di John Lennon è stato cremato al Ferncliff Cemetery a Hartsdale, nello stato di New York. Le sue ceneri furono affidate a Yoko Ono, che non organizzò un funerale pubblico, ma preferì una cerimonia privata. Yoko non ha mai rivelato esattamente dove siano state disperse le ceneri, ma si ipotizza che siano state sparse nei giardini di Strawberry Fields, una sezione di Central Park a New York, dedicata a Lennon come memoriale.
L’eredità di John Lennon
L’eredità di John Lennon va oltre la sua musica. È ricordato come un simbolo di pace, amore e cambiamento sociale. La sua visione del mondo e il suo coraggio di esprimere le proprie idee hanno ispirato generazioni di artisti e attivisti. Oggi, a più di quattro decenni dalla sua morte, Lennon continua a essere una figura di culto, un’icona senza tempo il cui messaggio di pace e amore risuona ancora in tutto il mondo.