La vera, inquietante, storia di Natalia Grace, la “finta” bambina della serie Good American Family

La serie Good American Family si ispira alla controversa storia di Natalia Grace, la cui vera età è un mistero

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Maria Francesca Moro

Giornalista e Lifestyle Editor

Giornalista e content editor. Dalla carta al web e ai social racconta di lifestyle, cultura e spettacolo.

Pubblicato: 27 Marzo 2025 20:29

Ellen Pompeo, l’arcinota e amatissima protagonista del medical drama Grey’s Anatomy, veste un nuovo, inedito ruolo nella serie Good American Family, in Italia disponibile su Disney+. Si tratta di uno dei true crime più attesi dell’anno, perché ispirato a una storia vera che, negli Stati Uniti, si è trasformato in un vero caso mediatico. Protagonista è Natalia Grace, una bambina ucraina affetta da nanismo che viene adottata da una tranquilla famiglia del Midwest, ma che sembra nascondere un oscuro segreto.

La storia della vera Natalia Grace

Nel 2010, Kristine e Michael Barnett, una coppia americana con una vita tranquilla e tre figli, adotta Natalia Grace. Una bambina affetta da una rara forma di nanismo e che, a quanto dichiarato dai servizi sociali, ha da poco compiuto 7 anni. Un anno dopo l’arrivo di Natalia in casa, i Barnett decidono di abbandonarla e, in preda a un terrore inspiegabile, scelgono di scappare con l’intera famiglia in Canada. La coppia chiede anche un’udienza al tribunale, affermando che Natalia non è in realtà chi afferma di essere.

Ospite del talk show Good Morning America, Michael Barnett raccontò che un dottore che l’aveva visitata descrisse Natalia come una “sociopatica”, affermando che l’intera famiglia si trovasse “in pericolo”. Kristine era convinta che la figlia adottiva avesse tentato di avvelenarle il caffè e ucciderla con una presa di corrente. La famiglia testimoniò che la “bambina” nascondesse coltelli nella propria camera e avesse manomesso i gradini della scala di casa per provocare la caduta di genitori e fratelli adottivi.

L’ipotesi dei Barnett è che Natalia non fosse davvero “un’orfana ucraina di 6 anni con un raro disturbo genetico, ma un’adulta omicida intenzionata ad uccidere loro e i loro figli”. Ma è davvero così? Il dubbio si è trasformato in caso tanto mediatico quanto legale, che ha appassionato l’intera America ben prima dell’arrivo della serie con protagonista l’attrice Ellen Pompeo.

Il mistero sull’età e la nuova famiglia

Prima di abbandonare Natalia, i Barnett ottennero al tribunale la modifica della sua data di nascita, che fu spostata dal 2003 al 1989, dichiarandone così gli effettivi 22 anni al momento dell’abbandono. Poco dopo, Natalia, sola e in gravi difficoltà economiche e sociali, fu accolta dalla coppia di Antwon e Cynthia Mans. Cynthia negò qualsiasi atteggiamento “sociopatico” nella ragazza e tacciò di delirio la teoria avanzata da Natalia Barnett, secondo i Mans, suggestionata dal film horror Orphan.

Anche stavolta, però, il presunto affetto iniziale della nuova famiglia si rivelò una malvagia farsa. Vicini di casa e testimoni, raccontarono in un documentario dedicato a Grace che la ragazza era vittima di abusi, di aver visto i coniugi Mans prenderla a schiaffi, chiuderla in uno sgabuzzino e picchiarla con una cintura. Riuscita a sfuggire da questa seconda casa degli orrori, Natalia trovò finalmente rifugio nella famiglia DePaul, che aveva tentato di adottarla già prima dei Barnett.

Il crimine che ha ispirato Good American Family

Con l’appoggio della nuova famiglia, involontariamente protagonista della storia più controversa del paese, Natalia è stata sottoposta a numerosi test medici col fine di accertare la sua vera età biologica. I test di un endocrinologo stimarono che, al 2010, l’età di Natalia si aggirasse tra i 9 e gli 11 anni. E già nel 2011 un dentista che aveva visitato la ragazza aveva riscontrato la presenza di 12 denti da latte. La conferma definitiva, però, è arrivata soltanto nell’agosto del 2023, con il risultato di un esame del sangue che indicava a circa 22 anni l’età di Natalia. All’epoca dell’abbandono dei Barnett, dunque, non poteva che averne meno di 10.

I Barnett, oggi divorziati, sono stati indagati per abbandono di minore e cospirazione di un piano criminale con l’intento dell’abbandono. L’accusa non è stata tuttavia in grado di imporre ai coniugi la condanna perché, all’epoca dell’abbandono, l’età di Natalia era stata legalmente modificata a 22 anni.