Perché siamo tutte ossessionate dal film Barbie

Una commedia divertente dalla portata multigenerazionale in grado di (ri)dare speranze alle persone. Ecco perché non vediamo l'ora di vedere Barbie, il film di Greta Gerwig, con Margot Robbie e Ryan Gosling, di cui tutti stanno parlando

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Miriam Tagini

Giornalista e Lifestyle Editor

Giornalista pubblicista, in passato ha lavorato come web editor, content creator e social media manager. È bilingue e collabora con testate online nazionali e magazine internazionali. Per DiLei scrive di Lifestyle nella sezione GirlZ.

Il conto alla rovescia è iniziato: il tanto atteso film Barbie di Greta Gerwig è finalmente arrivato. L’hype per questo film è incredibile. Fin da quando abbiamo intravisto per la prima volta Margot Robbie nel personaggio dell’iconica bambola la nostra curiosità non si è mai spenta. Anzi è solo aumentata dopo il primo trailer uscito in primavera, seguito da una campagna di marketing che ha dominato i social media.

Dal trailer del film alla colonna sonora, entrambe costellate di stelle, fino al filtro diventato virale che trasforma chiunque in un personaggio Barbie, il film sembra destinato a dipingere la città di rosa. Ma perché ne siamo tutti così ossessionati?

Il sondaggio

Mentre si potrebbe presumere che la nostalgia tra Gen-Xer, Millennial e Zoomer possa spiegare l’entusiastica risposta al film, il sondaggio commissionato da Film Threat, la piattaforma di recensioni indipendente, ha rilevato che solo il 24,4% degli intervistati ha citato la nostalgia per la loro infanzia di giocare con le Barbie come motivazione per catturare questa uscita.

Invece, il 30,2% degli intervistati ha indicato la protagonista del film, Margot Robbie, come motivo di entusiasmo. L’attrice infatti ha goduto di un’enorme popolarità e consensi fino ad oggi, e il suo ruolo da protagonista nel film di Greta Gerwig sembra destinato a far diventare ancora più famosa la superstar.

Nostalgia e Margot Robbie a parte, il 18,6% degli intervistati ha citato la viralità del marketing del film come un fattore nella loro decisione, affermando di essere stato catturato dai tanti meme che circolano sui social media.

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La portata multigenerazionale di Barbie

Barbie è significativa per cinque generazioni. Da quando è nata nel 1959, la bambola ha accompagnato  l’infanzia di Boomers, Gen X, Millennials, Gen Z e persino Gen Alpha, alcuni dei quali ora hanno 13 anni.

Barbie è un fenomeno culturale pop globale che ha fatto compagnia a molte bambine (e bambini) fin dai primi anni.

È una commedia divertente

Il film Barbie non è solo un’iniezione di colore rosa nelle vene, è anche una delle nuove commedie più divertenti uscite nella storia recente. È genuinamente stimolante e, a volte, piuttosto devastante.

Non dimentichiamoci infatti che Greta Gerwig, ha diretto e co-sceneggiato Barbie. La regista, tre volte candidata all’Oscar, ha creato un film che è visivamente sbalorditivo e così pieno di dettagli divertenti che l’unico modo per individuarli tutti sarebbe attraverso la visione ripetuta.

Barbie è molto più di una bambola

Con il passare degli anni, Barbie è diventata quasi l’opposto di una bambola. È diventata adulta, affascinante, e con una carriera (anzi, una moltitudine di carriere diverse). Ora Barbie è un’icona femminista disponibile in una varietà di forme, dimensioni e origini etniche.

Questo simbolo di evoluzione ha in molti modi riportato i riflettori sulla Barbie, ridando davvero speranza alle persone. È questa idea che qualcosa che conosciamo da così tanto tempo può cambiare e può essere migliore che piace più di tutto il resto.