Ethel Kennedy è morta a 96 anni, dopo una lunga vita dedicata alla famiglia e alle cause che più le stavano a cuore, su tutti i diritti umani, oltre che alla eredità del cognome che portava. Un cognome ben noto: Ethel Skakel era la vedova del senatore Robert F. Kennedy e con lui aveva dato alla luce 11 figli. Gli stessi che ha cresciuto da sola da quel fatidico 8 giugno 1968, quando il suo Bob fu assassinato nel mezzo della propria campagna elettorale per le elezioni presidenziali.
Luci e ombre di una donna che era, di fatto, l’ultima matriarca della famiglia Kennedy.
L’annuncio del nipote Joe Kennedy III
“È con i nostri cuori pieni d’amore che annunciamo la scomparsa della nostra straordinaria nonna, Ethel Kennedy”, ha scritto su X uno dei tanti nipoti a nome della famiglia, rivelando le cause della sua dipartita.
“È morta questa mattina per complicazioni legate a un ictus subito la settimana scorsa – prosegue il post -. Insieme al lavoro di una vita per la giustizia sociale e i diritti umani, nostra madre lascia nove figli, 34 nipoti e 24 pronipoti, insieme a numerosi nipoti e pronipoti, tutti i quali la amano profondamente”.
“Era una cattolica devota e si comunicava quotidianamente – ha aggiunto -, e siamo confortati nel sapere che è riunita all’amore della sua vita, nostro padre, Robert F. Kennedy; ai suoi figli David e Michael; alla nuora Mary; ai suoi nipoti Maeve e Saoirse; e ai suoi pronipoti Gideon e Josie. Vi preghiamo di tenerla nei vostri cuori e nelle vostre preghiere”.
Ethel e Bob Kennedy, con lui fino alla fine
Classe 1928, Ethel proveniva da una famiglia benestante, figlia dell’imprenditore George Skakel e di Ann Brannack. Frequentando il college conobbe Jean Ann Kennedy ed è proprio grazie a lei che conobbe l’amore della sua vita, Robert F. Kennedy. Dopo alcuni anni i due convolarono a nozze e da quel momento lei divenne non solo la sua compagna di vita, ma anche la sua più strenua sostenitrice.
La sua passione per la politica non era di certo un segreto, al punto che si diceva fosse “più Kennedy dei Kennedy”. Ethel era una donna forte ed energica e non ha mai perso un appuntamento al fianco del suo Bob, neanche mentre era incinta. E incinta lo è stata per gran parte di quei primi anni di matrimonio: Ethel e Bob Kennedy diedero alla luce ben 11 figli – Kathleen, Joseph II, Robert Jr., David, Courtney, Michael, Kerry, Christopher, Max, Douglas e Rory -, l’ultima dei quali nata dopo la morte del padre.
Un amore più breve del previsto il loro. Bob Kennedy fu assassinato nella notte dell’8 giugno 1968 quando, in piena campagna elettorale per le elezioni presidenziali, stava tentando di replicare il risultato raggiunto dal defunto fratello John F. Kennedy. Ad accomunarli, però, è stato solo un destino funesto.
L’eterno paragone con Jackie Kennedy
Non ha mai ceduto alla disperazione Ethel Kennedy, almeno in pubblico, consapevole di dover crescere senza Bob i loro figli ma anche di portare sulle spalle l’imponente eredità politica di un cognome di un certo peso. Proprio la grazia dimostrata dopo l’assassinio del marito ha fatto sì che spesso venisse messa a paragone con l’altra celebre vedova Kennedy, Jackie.
Due donne accomunate dal medesimo dolore, ma profondamente diverse. Jackie Kennedy era ed è tuttora un’eterna icona di eleganza e stile, lontana dalle questioni politiche se non in qualità di “moglie di”. Ethel Kennedy era di tutt’altra pasta, molto competitiva e instancabile, senza timori nel metter bocca sulle questioni strettamente politiche e sostenere il marito ma anche gli altri membri della famiglia.
Se alla Casa Bianca Jacqueline Kennedy aveva diffuso charme ed eleganza, Ethel Kennedy ha reso la tenuta di Hickory Hill in Virginia, dove viveva con il marito e i figli, un luogo brulicante di nomi altisonanti della politica ma anche di Hollywood e della musica – tra tutti John Lennon e Judy Garland -, di premi Nobel e sì, anche di tanti animali esotici che custodiva nel suo zoo privato.
Luci e ombre nella vita di Ethel Kennedy
La violenta morte di Bob Kennedy non ha fatto altro che rafforzare l’impegno politico di Ethel, che ha tradotto in un lavoro instancabile per i diritti umani. Per lei è diventata una vera e propria missione di vita.
Ethel Kennedy teneva moltissimo alla sua fondazione, il Robert F. Kennedy Center for Justice and Human Rights: “Lavoriamo con le persone più coraggiose della terra, partner in patria e nel mondo, per realizzare il sogno del senatore Robert F. Kennedy di un mondo più giusto e pacifico. Lavorando per denunciare l’ingiustizia e curare il dolore e la sofferenza, la nostra ricerca dell’uguaglianza razziale ed economica costituisce il fondamento di tutti i nostri programmi”, si legge nel sito.
Eppure di motivi per fermarsi Ethel Kennedy ne avrebbe avuti, eccome. L’assassinio del marito è stata solo la prima di una serie di dolori che hanno segnato profondamente la sua vita. Successivamente ha perso due dei suoi figli, David e Michael. Il primo dei sue, David, aveva una grave dipendenza dalle droghe e dall’alcol, tanto da provocargli per due volte un’endocardite batterica. Dopo la riabilitazione nulla cambiò e nell’aprile 1984 il suo corpo senza vita fu trovato in una stanza d’albergo. Per Michael, invece, fu fatale un incidente sugli sci. Era il 1997 e aveva soltanto 39 anni.
I messaggi di cordoglio, da Joe Biden a Maria Shriver
Tanti i messaggi di cordoglio per Ethel Kennedy, a cominciare da quello del Presidente americano uscente Joe Biden: “Ethel Kennedy era un’icona americana, una matriarca di ottimismo e coraggio morale, un emblema di resilienza e servizio. Devota alla famiglia e al Paese, aveva una spina dorsale d’acciaio e un cuore d’oro che hanno ispirato milioni di americani, me e Jill compresi. Siamo stati fortunati a chiamarla una cara amica”.
Un accorato messaggio è stato condiviso anche dalla nipote Maria Shriver, figlia di Eunice Kennedy Shriver – sorella di John e Bob Kennedy – ed ex moglie di Arnold Schwarzenegger: “Mia zia, Ethel Kennedy, è morta questa mattina. Che vita ha condotto. Che famiglia immensa ha creato e si lascia alle spalle. Sono così felice di aver potuto ridere con lei quest’estate, di condividere ricordi con lei. Era una cognata devota per mia madre, una zia unica per me e i miei cugini”.
“Era coraggiosa, divertente, intelligente, un’atleta incredibile, una patriota, follemente innamorata di mio zio Bobby e dedita a rendere il nostro paese migliore in ogni modo – ha aggiunto -. Era una donna di profonda fede. Quando le cose si facevano dure, e ci sono stati molti momenti difficili, si è trincerata. Ha fatto affidamento sulla sua fede come mia madre. Erano una coppia di donne forti e determinate. Che vite, che esempi. È impossibile mettere la sua vita in una didascalia. Ti amo, Ethel. Buona fortuna e a tutti i miei cugini, vi mando il mio amore in questo giorno e in tutti i giorni”.