Le frasi più belle di Michela Murgia: da social, libri, interviste

Le frasi più belle di Michela Murgia tratte dai social, da libri e interviste da leggere, scrivere e conservare

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Valentina Vanzini

Content Editor e Lifestyle Specialist

Cacciatrice di storie, esperta di lifestyle e curiosa per natura. Scrivo con e per le donne. Autrice del bestseller Mia suocera è un mostro.

Le frasi più belle di Michela Murgia ci parlano di coraggio, di forza e di femminismo. Scomparsa il 10 agosto 2023, la scrittrice ci ha lasciato una grande eredità fatta di citazioni e aforismi, tratti da interviste, libri e social, da leggere ad alta voce, condividere e conservare.

DiLei ha selezionato le frasi più belle di Michela Murgia alla scoperta dell’universo di questa autrice.

Le frasi più belle di Michela Murgia tratte dai suoi libri

Per scoprire il pensiero di Michela Murgia basta leggere le frasi più belle tratte dai suoi libri. Nara nel 1972 a Cabras, in Sardegna, la scrittrice nel 2006 ha pubblicato il romanzo “Il mondo deve sapere” che ha ispirato Paolo Virzì per il film “Tutta la vita davanti”. Fra i suoi libri più famosi troviamo Accabadora, Viaggio in Sardegna. Undici percorsi nell’isola che non si vede, Ave Mary, L’incontro, Chirú e Stai zitta.

  • Il lavoro è organizzato come in un gulag svizzero. Dodici ore filate divise in tre turni di quattro ore, senza soluzione di continuità. La casalinga non ha scampo. È lei il target della diabolica organizzazione Kirby. (Il mondo deve sapere)
  • L’arroganza che diventa tecnica di vendita, assumendo il nome in codice di Sicurezza Di Sé. (Il mondo deve sapere)
  • Le scienze umane della psicologia sociale in mano a questa gente diventano armi di distruzione di massa. (Il mondo deve sapere)
  • Mi daranno il premio Nobel per il precariato. Per poi levarmelo dopo due mesi. (Il mondo deve sapere)
  • «Mai porre una frase in modo negativo. La parola no non deve mai comparire in nessuna delle sue varianti. Non chiedete: «“Non le verrebbe bene, signora, domani pomeriggio”?. «La risposta ovvia è: «“No, non mi viene bene affatto!”. «Dite invece: «“Signora, le viene meglio domani pomeriggio o dopo-dopomani mattina?”. «Così, con due alternative che sottendono comunque un sì, il no viene decisamente più complicato.» (Il mondo deve sapere)
  • Qui bisogna sorridere sempre, perché non si vende solo il Kirby. Si vende una filosofia di vita. Think Positive, Little Rose. Come direbbe la nonna, se ti stuprano e non puoi opporti, rilassati e cerca almeno di godertela. (Il mondo deve sapere)
  • In questi posti chi ti assume è sempre uno psicologo. Cosa spinge uno che ha fatto psicologia a fare questo lavoro di m***a? È un mistero più grande della transustanziazione. (Il mondo deve sapere)
  • La tecnica era esattamente quella che mi aspettavo. Una telefonata studiata nei minimi dettagli, di cui mi danno il testo, insieme ad alcune indicazioni. «Sorridi, dall’altra parte del telefono si capisce. Se devi fare una domanda fuori testo, fà in modo che non cominci mai per “non” e che la risposta non possa mai essere “no”. Altrimenti ti seghi da sola.» Hai capito. Chiamale sceme. (Il mondo deve sapere)
  • Non sei un lavoratore qualunque, perché non fai un lavoro qualunque. Non sei una persona comune, perché sei una persona di successo. Il tuo successo è già dentro di te! (Il mondo deve sapere)
  • L’obiettivo raggiunto di oggi è la base di partenza per quello di domani! (Il mondo deve sapere)
  • Lo spirito di squadra è l’attività di lavorare insieme attraverso una Visione Comune, è l’abilità di indirizzare dei risultati individuali verso degli Obiettivi Organizzativi, è il carburante che permette a delle persone comuni di raggiungere Risultati Non Comuni. (Il mondo deve sapere)
  • Fai in modo che il tuo sogno incontri le opportunità. Ma ricorda che l’opportunità lasciata passare non è mai persa… verrà trovata da qualcun altro. (Il mondo deve sapere)
  • A volte ci sono delle persone che quando mi rispondono al telefono mi fanno pentire di non averlo fatto prima, questo pseudolavoro. Stavolta è un uomo, un signore deliziosamente sveglio, per essere un maschio. Non è per sessismo, è che i maschi sono oggettivamente più sprovveduti davanti a una voce di donna al telefono. Anche non al telefono, se è per quello. Ma questo è un altro discorso. (Il mondo deve sapere)
  • Perché alla fine ha ragione Stephen King, l’orrore è nel quotidiano, non è nel mostro che viene dallo spazio, è nella tazzina di caffè che non hai bevuto perché ha squillato il telefono. (Il mondo deve sapere)
  • È più facile scendere da una montagna che salirci, ma il panorama è migliore visto dalla cima. (Il mondo deve sapere)
Frasi Michela Murgia. L’obiettivo raggiunto di oggi è la base di partenza per quello di domani! (Il mondo deve sapere)
“L’obiettivo raggiunto di oggi è la base di partenza per quello di domani!”- Michela Murgia
  • Non dire mai: di quest’acqua io non ne bevo. Potresti trovarti nella tinozza senza manco sapere come ci sei entrata. (Accabadora)
  • Non metterti a dare nomi alle cose che non conosci, Maria Listru. Farai tante scelte nella vita che non ti piacerà fare, e le farai anche tu perché vanno fatte, come tutti. (Accabadora)
  • Come gli occhi della civetta, ci sono pensieri che non sopportano la luce piena. Non possono nascere che di notte, dove la loro funzione è la stessa della luna, necessaria a smuovere maree di senso in qualche invisibile altrove dell’anima. (Accabadora)
  • Fillus de anima. È così che li chiamano i bambini generati due volte, dalla povertà di una donna e dalla sterilità di un’altra. (Accabadora)
  • Le colpe, come le persone, iniziano a esistere se qualcuno se ne accorge. (Accabadora)
  • Ti ho picchiato perché mi hai detto una bugia. Le mandorle si ricomprano, ma alla bugia non c’è rimedio. Ogni volta che apri bocca per parlare, ricordati che è con la parola che Dio ha creato il mondo. (Accabadora)
  • Gli appezzamenti piccoli e irregolari raccontavano di famiglie con troppi figli e nessuna intesa, frantumate in una miriade di confini fatti a muretto a secco, in basalto nero, ciascuno con il suo astio a tenerlo su. (Accabadora)
  • Quanti anni avesse Tzia Bonaria allora non era facile da capire , ma erano anni fermi da anni, come fosse invecchiata d’un balzo per sua decisione e ora aspettasse pazientemente di essere raggiunta dal tempo in ritardo. (Accabadora)
  • Nell’ora della debolezza alcuni preferiscono diventare credenti piuttosto che forti. (Accabadora)
  • Per diverse ore attorno al corpo si susseguirono le voci delle donne e degli uomini, secondo una liturgia che alternava il pianto, la preghiera e la memoria in sequenza. Nessun passaggio poteva essere saltato, perché quel codice era indispensabile alla comunità per ricomporre la frattura fra presenze e assenze. (Accabadora)
  • Durante quel viaggio Maria si ingegnò per non dormire… il tempo le servì per farsi accabadora dei suoi ricordi, e trattare gli avvenimenti… come persone da far salire o meno sul traghetto per il continente. Uno per uno li segnò, mentre li ricordava per dimenticarli, e quando arrivò al porto di Genova scese dalla nave sentendosi più legger, convinta di aver lasciato sull’altra terra tutta la zavorra delle sue ferite. (Accabadora)
  • E se a cambiare fossero le storie che ci insegnano da bambini? Se anziché farli addormentare sognandosi soli contro il mondo e l’uno contro l’altro dessimo loro avventure dove diventare potenti insieme?”. (Noi siamo tempesta)
  • Sono sempre stata convinta che l’educazione cattolica abbia ancora un ruolo fondamentale nel fornire chiavi di lettura al nostro mondo, e anche quando crescendo molti abbandonano le convinzioni di fede o quando non le hanno mai avute, quell’imprinting culturale non viene meno, anzi continua a condizionare il nostro stare insieme da uomini e donne con tanta più efficacia quanto meno viene compreso e criticato”. (Ave Mary. E la chiesa inventò la donna)
  • Il problema non è quanta pelle si veda del corpo di una donna, ma quanto lo sguardo maschile sia formato culturalmente a sessualizzare ogni centimetro che ne scorge. Se hai la testa a forma di fucile, tutto quello che vedi ti sembra un bersaglio, ed evidentemente la testa a forma di fucile, in questo Paese, ce l’avevano e continua ad avercela ancora in parecchi. (Stai Zitta)
  • Bisognerebbe difendersi dalle prime volte, perché consumano la nostra capacità di evocare la meraviglia. (Chirù)
  • Il flusso scomposto di giudizio avventati, umori e temerarietà brucia allo stesso modo le labbra di chi lo pronuncia e le orecchie di chi lo ascolta, e lo fa nell’istante stesso in cui vi prende forma. (Chirù)
  • Sono troppo destabilizzanti gli appartamenti raggiunti fuori dalla norma, oltre i confini di quei patti tacito su cui si reggono molte relazioni che amiamo definire solide. Le varianti di struttura non sono gradite. Ogni volta che ho detto che ero felice così, ho sempre scorto negli occhi altrui il bisogno di non crederci. (Chirù)
  • Ci sono anime che hanno addosso un’incrinatura segreta, una frattura sospesa che sfugge anche a chi la porta dentro. Quella linea sottile può restare invisibile per lungo tempo, animando l’illusione dell’intero come fa la crepa nel cuore di un piatto scheggiato. Quando quella frattura cede è sempre a causa di un niente : basta un grado in meno nell’aria a provocare la contrazione della materia e metterne a nudo la ferita. (Chirù)
  • Non capiva perché le persone passassero tutta la vita a cercare di essere più speciali degli altri: se solo avessero immaginato cosa significava essere diversi in un posto in cui essere diversi voleva dire essere soli, ciascuno si sarebbe accontentato di sé stesso. (Chirù)
  • In ogni famiglia c’è un membro che orienta il clima emotivo di tutti gli altri. Quell’impercettibile catena di controllo che attribuisce silenziosamente a un solo famigliare la supremazia emotiva non ha a che fare con l’età, col sesso e nemmeno con l’intelligenza di chi la esercita.
  • Essere malati in un certo senso vuol dire essere speciali, ma solo se c’è qualcuno che quella specialità decide di amarla così com’è. Altrimenti essere speciale è solo un modo gentile per dire che sei solo. (Noi siamo tempesta)
  • Forse è a questo che serve l’arte, a far vedere i fili nascosti tra le cose e tra le persone. Non è così strano se a molti l’arte non piace: gli fa vedere quanto siano prigionieri, burattini, mosche intrappolate nella tela degli altri. (Noi siamo tempesta)
  • Come si è nati è una di quelle cose che bisogna farsi spiegare più volte, e dev’essere per questo che dopo, per tutta la loro vita, molti adulti cercano di liberarsi dalle parentele casuali affermandone altre decise da sé con puri atti di volontà. Testimoni di matrimonio vengono assunti come fratelli. (L’incontro)
  • Il mansplaining, parola resa al meglio in italiano dal neologismo «minchiarimento», è proprio questo: una pratica sessista di superiorità paternalistica esercitata da qualunque uomo che, in una discussione con una donna, si metta a illustrarle le cose in modo accondiscendente e semplificato, dando per scontato che lei ne sappia meno di lui anche quando ci sarebbero abbastanza elementi per supporre il contrario. (Stai Zitta)
  • Se la vita ti porta via qualcosa e ti rende fragile, non è la forza dell’altro che ti serve, ma sapere che la tua debolezza è accolta e capita, che nessuno la teme o la sfugge. (Noi siamo tempesta)
Frasi Michela Murgia.Le colpe, come le persone, iniziano a esistere se qualcuno se ne accorge.
“Le colpe, come le persone, iniziano a esistere se qualcuno se ne accorge.”- Michele Murgia

Le frasi più belle di Michela Murgia dalle interviste

Leonessa sarda e lottatrice, Michela Murgia ha affrontato la sua malattia con coraggio e determinazione, senza paura della morte. Le frasi tratte dalle sue interviste ci restituiscono una donna tenace, consapevole e saggia con la volontà di vivere al massimo ogni istante dell’esistenza.

  • Con dissenso intendo la capacità di contestare chi governa in generale, la disobbedienza civile è una conseguenza e la fa chi si trova a fare delle scelte.
  • Io non ho figli, ma ho un’eredità da lasciare: quello che so fare, quello che ho visto, quello che ho imparato a chi andrà? A nessuno? No. Andrà ai figli degli altri, se c’è qualcuno che vorrà imparare.
  • Non ho paura di morire. Ho cinquant’anni, ma ho vissuto dieci vite. Ho fatto cose che la stragrande maggioranza delle persone non fa in una vita intera. Cose che non sapevo neppure di desiderare. Ho ricordi preziosi.
  • Il processo di riappropriazione della propria complessità per le donne deve passare attraverso la costruzione di un sano immaginario del limite. È una questione di sopravvivenza, e non solo in rapporto a se stesse, perché la donna rappresentata da Maria offre anche all’uomo un modello inaccessibile e frustrante con cui rapportarsi. Impossibile da possedere, intangibile al tempo e alla sua consunzione, la donna-santuario resta un mistero davanti al quale o ci si inginocchia o si bestemmia.
Frasi Michela Murgia. Bisognerebbe difendersi dalle prime volte, perché consumano la nostra capacità di evocare la meraviglia.
“Bisognerebbe difendersi dalle prime volte, perché consumano la nostra capacità di evocare la meraviglia.”- Michela Murgia

Le frasi più belle di Michela Murgia dai social

Coraggiosa e tenace, Michela Murgia è sempre stata una voce fuori dal coro, capace di dare voce alle donne, ai più deboli e alle diversità. Non ha mai avuto paura di affermare il suo pensiero, senza paura delle critiche e senza mai tirarsi indietro.

  • Ricevo moltissimi messaggi ogni giorno, tutti affettuosi (gli altri non li vedo, ho sviluppato una felice cecità selettiva) ma non riesco a rispondere a tutt3, perché sono spesso banalmente troppo stanca. Vado un po’ più spesso in ospedale, a volte all’improvviso perché il corpo sorprende e ieri mi mancava il respiro a causa del troppo liquido negli anfratti dei tessuti. Il livello delle cure del nostro sistema sanitario mi ha però fino a ora consentito di tornare sempre a casa stando meglio. Ecco, la risposta che vorrei dare a chi mi chiede continuamente come sto, che era quella che dava Cesare de Michelis: posso stare meglio, ma non posso più stare “bene”. “Meglio” è comunque preferibile a male, quindi godetene con me.
  • Dire che il fascismo è un’opinione è come dire che la mafia è un’opinione.
  • La differenza tra un esperto e un intellettuale è che il primo è competente nel merito e può parlare di quello, il secondo lo è nel metodo e può parlare di tutto. Quelli che non sono competenti in nulla cercano di spiegare a entrambi come dovrebbero fare il loro mestiere.
Frasi Michela Murgia. Dire che il fascismo è un’opinione è come dire che la mafia è un’opinione.
“Dire che il fascismo è un’opinione è come dire che la mafia è un’opinione.”- Michela Murgia