Ogni tanto è utile ricordare. Ricordare che nonostante tutto, nonostante il lockdown, la paura, i disagi, l’incertezza per i mesi a venire, viviamo comunque sempre nella parte fortunata del mondo. Ricordare che i nostri figli hanno tutto: l’estate bella, le vacanze, i centri estivi, i tuffi, le risate, i giochi con gli amici, le scampagnate con i genitori, la possibilità di buttarsi nel mare o in piscina per rinfrescarsi o di riposarsi al fresco del condizionatore o dei ventilatori nelle ore più calde.
Ricordarselo sempre, anche quando ci sembra di vivere nel disagio o nelle difficoltà, perché il vero disagio è altro. E se non ce lo ricordiamo, troppo presi dai noi stessi e dalle nostre paure, ci pensa Muhammad Najem, 16 enne siriano che da quando ne ha 14 documenta sui social l’orrore in Siria e la vita degli sfollati.
Chiedendo la doverosa attenzione del mondo. Chiedendo di ricordare, sempre.
L’ultimo post di Muhammad, pubblicato l’8 luglio, mostra quelli che sono “i centri estivi”, le “piscine” per gli sfollati siriani. I bambini cercano refrigerio dai 50 gradi costanti, causa di mal di testa insopportabili e malori, immergendosi in bacinelle o improvvisando piscine gonfiabili tra le macerie. O addirittura convertendo ad uso piscina camioncini militari.
E scrive :
Ricorda, gli sfollati interni ai campi non riescono a sopportare il caldo intenso e si sono trasferiti sugli ulivi, per trovare l’ombra che li protegge, soprattutto dopo che i bambini si sono lamentati del mal di testa a causa dell’alta temperatura nelle tende
Ricorda che la temperatura ha superato i 50 gradi a Idlib
Ricorda quando vai in spiaggia, al mare, per combattere il caldo: c’è chi non ha niente
Ricorda quando ti siedi sotto il condizionatore d’aria fredda nella tua stanza: qualcuno dorme in una tenda di plastica
Ricorda quando bevi un bicchiere di acqua gelata presa dal tuo frigorifero: c’è chi beve acqua calda o una tazza di tè per combattere l’alta temperatura
Ricorda, ricorda…