In Texas puoi comprare delle armi, ma non puoi avere più di sei sex toys

Non si tratta di una bufala e neanche di una fake news, ma di una realtà che trova la sua applicazione in una legge, quella che considera i sex toys "dispositivi osceni"

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Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor e storyteller

Scrittrice e storyteller. Scovo emozioni e le trasformo in storie. Lifestyle blogger e autrice di 365 giorni, tutti i giorni, per essere felice

È una data che non si può dimenticare quella del 24 maggio del 2022 perché va ad aggiungersi a tutti quei capitoli sanguinari che appartengono alla nostra storia. E magari si trattasse di un libro dell’orrore che possiamo chiudere e dimenticare perché la sparatoria avvenuta in Texas, alla Robb Elementary School, è reale. E fa male.

Durante la follia omicida di un diciottenne, che è entrato nella scuola elementare di Uvalde, sono morti dei bambini, 19 per la precisione e anche due insegnanti. E l’aspetto più tragico di questo evento è che purtroppo non è l’unico nella storia dell’America.

La sparatoria del Texas condivide la stessa tragicità che appartiene a quei massacri che tutti conosciamo bene, come quello della Columbine High School. Eventi che non possiamo ignorare, anche se accadono a chilometri di distanza da noi, che ci spingono a riflettere su un problema ben più ampio che riguarda l’America intera, quello della detenzione delle armi.

Texas: sì alle armi, no ai sex toys

Sì perché in Texas, così come negli Stati Uniti in generale, è molto semplice procurarsi delle armi, le stesse che ha utilizzato quel ragazzo che ha aperto il fuoco su quei bambini innocenti. Le stesse che probabilmente hanno acquistato tutti quelli che hanno compiuto le oltre 200 sparatorie nel Paese solo nel 2022.

La polemica sulle armi, in Texas così come gli Stati Uniti d’America, è oggi più accesa che mai, anche se il potere che hanno le lobby delle armi è immenso e apparentemente indistruttibile.

Quello che però stona, in tutta questa vicenda, è che se in Texas è consentito l’acquisto delle armi, non lo è quello dei sex toys. E no, non si tratta di una bufala o di una fake news volta a sensibilizzare l’opinione pubblica, ma di una realtà che trova la sua applicazione in una legge, quella sull’oscenità.

The Texas obscenity statute

Se il mondo si combattesse a suon di sex toys, ne siamo certi, sarebbe migliore e sicuramente non sanguinolento. Eppure secondo le leggi del Texas l’acquisto di sex toys è perseguibile, mentre quello delle armi no. Intendiamoci, al momento se ne possono tenere ben sei, ma non uno di più.

Una concessione generosa, questa, se pensiamo al fatto che nel 1973 è stata introdotta una legge che impediva totalmente la vendita di questi giocattoli sessuali. Il motivo? Erano, e sono tutt’oggi, considerati dei dispositivi osceni.

Di anni ne sono passati dall’approvazione di quella legge, eppure nonostante diversi giudici abbiano parlato di questa disposizione come incostituzionale e inapplicabile, ci sono state persone che sono state punite legalmente. Ne è un esempio la storia del proprietario di un negozio di lingerie di Lubbock che è stato arrestato per possesso e vendita di materiali ritenuti illegali dal codice legislativo del Paese.

La rivolta sul web

Per ricapitolare, quindi, la legge dello stato prevede che chiunque abbia compiuto 21 anni può acquistare una pistola o un’arma da fuoco senza ottenere permessi di alcun tipo. Non servono corsi o formazione, né test attitudinali e non è neanche richiesto al venditore il controllo di eventuali precedenti.

Dall’altra parte, però, la vendita dei sex toys non è legale. Così come non lo è la detenzione di più di 6 prodotti.

A seguito della tragica sparatoria del 24 maggio 2022, molti cittadini texani, ai quali si sono uniti in coro tutti quelli del mondo, hanno denunciato la legge in vigore nel Paese scatenando una rivolta sul web. Perché è chiaro che se questa consente da una parte di acquistare armi che poi vengono utilizzate per fare stragi di persone e di bambini innocenti e dall’altra di vietare la detenzione di sex toys volti a creare piacere personale o condiviso c’è qualcosa che non va.

Perché da quella parte c’è la vita delle persone a rischio, da questa solo una forma di piacere che non fa e non farà male mai a nessuno.