“Caro Federico, oggi avresti 35 anni. Non smettere mai di dirmi la tua verità”

Il commovente post che Lino Aldovrandi ha dedicato a suo figlio Federico, morto ammazzato il 25 settembre 2005. E che non ha avuto giustizia

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Sara Gambero

Giornalista esperta di Spettacolo e Lifestyle

Una laurea in Lettere Moderne con indirizzo Storia del Cinema. Appassionata di libri, film e del mare, ha fatto in modo che il lavoro coincidesse con le sue passioni. Scrive da vent’anni di televisione, celebrities, costume e trend. Sempre con un occhio critico e l'altro divertito.

“Se pesco chi un giorno ha detto che il tempo è un gran dottore.. Lo lego a un sasso stretto stretto e poi lo butto in fondo al mare..”. Lo cantava Loredana Berté in una della sue canzoni più belle, Sei bellissima.

Chissà quante volte devono averlo pensato Patrizia e Lino Aldovrandi, da quella maledetta domenica 25 settembre 2005, quando il loro figlio 18enne, Federico, è stato massacrato, all’alba, da 4 poliziotti della questura di Ferrara, poi condannati per “eccesso colposo nell’uso legittimo delle armi” dopo un lungo processo, conclusosi in Cassazione (3 anni e mezzo di carcere, con l’indulto dopo 6 mesi tornati in servizio).

Il 17 luglio 2022 Federico avrebbe compiuto 35 anni. Da allora, i suoi genitori sono orfani. Perché, come scrive papà Lino in un bellissimo e commovente post su Facebook “se anche il tempo passa, un genitore, orfano di un figlio, nel tuo caso ucciso senza una ragione, sopravvive soltanto”.

“La bellezza e la presenza di altri figli intorno, sarà comunque per quel genitore orfano di un figlio, sempre molto importante, ed anche se in un certo senso lo aiuterà, il sorriso di quel figlio ed il suo sguardo gli mancheranno maledettamente. Ognuno di noi è unico ed ha un solo cuore che batte nel petto. E quel cuore non potrà mai essere sostituito..”.

Caro Federico, da poco è il 17 luglio 2022.
Credo che fra un po’, ti avrei chiamato per augurarti semplicemente “Buon compleanno Federico”.
Oggi avresti l’età di un uomo adulto, 35 anni. E chissà quante cose, forse anche belle, intorno a te.
E’ proprio vero che se anche il tempo passa, un genitore, orfano di un figlio, nel tuo caso ucciso senza una ragione, una bastarda, infame domenica mattina, sopravvive soltanto.
La “bellezza e la presenza” di altri figli intorno, sarà comunque per quel genitore orfano di un figlio, sempre molto importante, ed anche se in un certo senso lo aiuterà, il sorriso di “quel figlio” ed il suo sguardo gli mancheranno maledettamente.
Ognuno di noi è unico ed ha un solo cuore che batte nel petto.
E quel cuore non potrà mai essere sostituito.
Nel 1987, l’anno in cui nascesti, l’anno in cui toccai il cielo con un dito, usciva una canzone dal titolo “proprio come in paradiso”.
Quel “piccolo paradiso”, qui su questa terra, l’avevamo conosciuto insieme, mio dolce piccolo eterno Federico.
Quei tuoi 18 anni, massacrati dalla bestialità umana, giaceranno per sempre invece sull’asfalto di “quella” via silenziosa e indifferente, in tutto e per tutto, della città che ti vide nascere.
Buon Compleanno Federico con anche una foto, dove in riva al mare chissà di cosa parlavamo. Quante cose oggi avrei da raccontarti e chissà quante altre tu. Con la tua verità, quella più importante, quella che ancora mi manca, di una pazzia consumata senza freni, in un’alba assassina e vigliacca.
Parlami Federico con la tua voce. Il “tuo cuore” sezionato…, nell’ultimo disperato messaggio d’amore, lo fece. Non smettere mai mio piccolo di farlo, ovunque tu sia.
Lino