No, gli stupratori non possono essere difesi. Anche se sono nostri amici

Ashton Kutcher e Mila Kunis hanno difeso il collega e amico Danny Masterson condannato a 30 anni per violenza sessuale

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Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor e storyteller

Scrittrice e storyteller. Scovo emozioni e le trasformo in storie. Lifestyle blogger e autrice di 365 giorni, tutti i giorni, per essere felice

Quando non c’è la colpevolizzazione della vittima, ecco che spuntano gli attenuanti per il carnefice. L’attenzione si sposta sulle intenzioni che trovano le più diverse e paradossali giustificazioni. Perché quel “Bravo ragazzo”, che spesso viene definito tale dagli amici e dai familiari, ha commesso il più meschino dei reati. E nessuna reputazione pregressa, né tanto meno un legame sentimentale, può scagionare uno stupratore.

Eppure accade. Succede ogni giorno nelle aule dei tribunali, tra i commenti dell’opinione pubblica, persino tra le dichiarazioni di personaggi pubblici e celebrities. I riflettori si accendono sul carnefice, lasciando in preda all’oblio la vittima, colpevole solo di essere donna. Perché poi si sa che se c’è qualcuno da sacrificare, quel qualcuno è una donna. Quella dissoluta, provocatrice e peccatrice, quella ingenua o quella lussuriosa. Quella che se l’è cercata.

E no, non è così che deve andare. E non perché dobbiamo ergerci a giudici, le condanne lasciamole ai tribunali perché quelle non fanno che aumentare il clima di odio e intolleranza che già imperversa tra noi, ma perché sono nostri il diritto e il dovere di rendere questa società migliore. Di proteggere e supportare le donne che subiscono violenza sessuale, perché sono loro le uniche vittime, e di prendere le distanze da quei comportamenti che ormai non hanno più nulla di umano.

Ecco perché le dichiarazioni di Ashton Kutcher e Mila Kunis, in difesa di Danny Masterson, arrivano come un pugno in pieno stomaco per le vittime di stupro e per tutti noi. Perché nonostante l’affetto che possiamo nutrire per qualcuno, nulla può giustificare una violenza così atroce come quella dell’abuso sessuale. Perché quell’amico fantastico e buono è uno stupratore, e nessuna lettera d’affetto potrà mai cancellare quello che ha fatto.

Ashton Kutcher e Mila Kunis al centro della polemica dopo la condanna a Daniel Peter Masterson

Basta fare un giro sui social per vedere come i nomi Ashton Kutcher e Mila Kunis siano sotto i riflettori da giorni ormai. Non per qualche pettegolezzo hollywoodiano, e neanche per qualche performance attoriale degna di nota, ma perché i due, che nella vita formano una delle coppie più belle di tutta Hollywood , hanno scelto di intervenire con la loro opinione nel processo che ha coinvolto il collega Danny Masterson.

Daniel Peter Masterson, conosciuto come Danny, è un attore statunitense, celebre soprattutto per i ruoli in That ‘70s Show e The Ranch. Il suo nome è balzato drammaticamente agli onori della cronaca la settimana scorsa, quando l’artista è stato condannato a 30 anni di reclusione per violenza sessuale ai danni di due donne.

Come nelle peggiori favole dell’orrore, anche nella realtà il mostro è sempre qualcuno di molto vicino a noi. L’attore, membro in vista della Chiesa di Scientology, ha drogato e violentato due donne appartenenti alla stessa organizzazione. Secondo quanto emerso dal processo, l’uomo avrebbe sfruttato la sua posizione per mettere a tacere i fatti, o quanto meno per mitigare le conseguenze delle sue azioni. Ma alla fine, dopo le denunce, il tribunale di Los Angeles lo ha ritenuto colpevole di stupro. La sentenza dei primi di settembre ha confermato la colpevolezza e ha condannato l’attore a 30 anni di carcere.

La risonanza mediatica, dopo il processo, è stata altissima. Ma tra i commenti a sostegno delle vittime, le ennesime di violenza sessuale, il comportamento di alcune celeb ha fatto storcere il naso a molti. Tra questi anche Ashton Kutcher e Mila Kunis che, personalmente, hanno scritto al giudice del caso Masterson per sostenere il loro amico e collega.

Le lettere scritte dalla coppia, alle quali si sono aggiunte anche quelle firmate da altri colleghi della sitcom That ‘70s Show, sono state rese pubbliche proprio dopo il verdetto. Gli attori, pur riconoscendo il crimine commesso da Daniel Peter Masterson, hanno tenuto a precisare che l’uomo che ha stuprato due donne, in realtà, è un essere umano onesto, un amico fantastico dotato di un grande senso della giustizia e sicuramente uomo incapace di rappresentare un pericolo per la società.

Eppure Danny Masterson è stato molto più che pericoloso. Perché ha drogato e violentato due donne e quelle, è certo, non si sentiranno mai più al sicuro a causa sua.

Una volta rese pubbliche le parole delle lettere sul web si è accesa la polemica. A nulla sono servite le giustificazioni dei due attori, perché il loro sostegno all’amico non ha fatto altro che ricordare a tutti quanta strada ancora c’è da fare per proteggere le donne, per supportare le vittime di violenza sessuale, per condannare gli aggressori senza sé e senza ma.

“Siamo consapevoli del dolore causato dalle lettere che abbiamo scritto per Danny Masterson” – hanno dichiarato Ashton Kutcher e Mila Kunis in un video pubblicato sui loro profili Instagram successivamente alla diffusione delle lettere – “Noi sosteniamo le vittime. L’abbiamo sempre fatto nel nostro lavoro e continueremo in futuro”. La coppia ha precisato che le parole contenute in quella missiva, in realtà, erano arrivate dopo una richiesta da parte della famiglia di Masterson per descrivere la persona che era. E loro l’hanno fatto: “Abbiamo parlato della persona che avevano conosciuto negli ultimi 25 anni”.

Ashton Kutcher e Mila Kunis si sono scusati con le vittime per aver aggiunto dolore ad altro dolore, affermando che le vittime hanno il loro massimo sostegno. Ma il web non ha perdonato.

“Credete sempre nelle vittime e prendete posizione”, le parole di Cristina Ricci

A esprimersi su quanto accaduto, dopo il video pubblicato da Ashton Kutcher e Mila Kunis, è stata anche Cristina Ricci, l’iconica Mercoledì Addams. Proprio lei, che è stata vittima di violenza da parte dell’ex marito, ha voluto sfruttare lo spazio del web per invitare tutti a riflettere su quanto sia doveroso cambiare il nostro modo di pensare, di agire. Su quanto sia importante prendere le distanze da chi commette atti di violenza e crimini contro la persona.

“A volte le persone che abbiamo amato e ammirato fanno cose orribili” – ha scritto la Ricci sul suo profilo Instagram – “Forse non le fanno a noi, ma questo non significa che non abbiano fatto cose orribili. Le persone che conosciamo come “ragazzi fantastici” possono essere predatori o violentatori. È difficile da accettare, ma dobbiamo farlo”.

L’attrice ha poi lanciato un appello a tutti: “Se decidiamo di sostenere le vittime, dobbiamo essere in grado di mantenere questa posizione. Screditare chi ha subito abusi è un crimine.