Federica Angeli, la giornalista che sfida e combatte la mafia

Federica Angeli, giornalista, vive sotto scorta dal 2013, per le sue indagini sulla mafia romana che hanno portato a molti arresti. Minacciata di morte, non si è mai fermata

Pubblicato: 4 Marzo 2019 18:04Aggiornato: 22 Maggio 2024 11:08

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Redazione

DiLei è il magazine femminile di Italiaonline lanciato a febbraio 2013, che parla a tutte le donne con occhi al 100% femminili.

Una donna speciale, giornalista che non ha mai avuto paura. Nonostante le intimidazioni, la minacce di morte, a lei e ai suoi figli, Federica Angeli non ha mai smesso di raccontare l’anti-Stato, ovvero la mafia (romana).

Le istituzioni non volevano ammettere cosa succedeva a Ostia. Se lo Stato non c’è, l’anti Stato diventa il punto di riferimento

L’ultima sua inchiesta, raccontata nel libro A mano disarmata, racconta del tessuto mafioso nella sua città, Ostia. Una notte Federica assiste a un agguato sotto casa sua. Denuncia la violenza e da allora (2013) vive sotto scorta. Non si fa intimorire, va fino in fondo e parla al processo nonostante le minacce ai suoi figli. Lo racconta lei stessa nel libro.

Chi è Federica Angeli

Nasce a Roma nel 1975, Federica, e cresce nella capitale. È qui che si appassiona a quello che succede intorno a lei, sempre con uno sguardo vigile e attento. Studia Sociologia e Giurisprudenza laureandosi all’Università degli Studi di Roma La Sapienza e poi entra nel mondo del lavoro.

Inizia a collaborare con Repubblica, occupandosi proprio di cronaca nera e giudiziaria. Diventata giornalista, inizia a occuparsi di diverse inchieste, tra cui quella di denuncia al NOCS di Spinaceto. Segue il caso Cucchi e realizza, insieme al collega Carlo Bonini, un0inchiesta sul legame tra la criminalità organizzata di Roma, e più nello specifico di Ostia, e la Pubblica amministrazione. È proprio questo lavoro, seguito da un’ulteriore inchiesta sul racket che si è conclusa con l’arresto di 51 persone appartenenti a diversi clan, che la espone pericolosamente all’attenzione dei criminali.

Federica Angeli viene minacciata di morte, più e più volte, al punto tale che nel 2013 viene messa sotto scorta in maniera permanente.

“Sempre a testa alta”

Sempre grazie alle sue inchieste, relative ai clan del litorale romano, nel 2018 viene condotta l’operazione Eclisse che porta all’arresto 32 persone appartenenti al clan Spada sempre a Ostia, arrestate con l’accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso. “Chi ha minacciato di morte me e i miei figli è finito in carcere per mafia”, ha scritto la giornalista all’alba dell’operazione.

Ma quella non è la fine delle minacce, per lei. Il 7 aprile 2018, infatti, viene recapitata nella sede romana del Fatto quotidiano una busta indirizzata a lei: dentro c’è un proiettile.

Io credo così tanto nell’articolo 21 della Costituzione che parla di libertà di espressione e di libertà di informare che in nome di questo articolo ho perso la mia libertà. La libertà di correre dietro ai miei figli che per strada mi facevano gli scherzi, la libertà di accompagnarli a prendere un gelato dopo che gli uomini della scorta mi hanno riaccompagnato a casa (…)Ritengo la libertà di espressione e di informare il sale della democrazia. Noi giornalisti siamo occhi e orecchi dei cittadini in situazioni in cui loro non potrebbero arrivare”

L’ennesima minaccia non ha fermato Federica, né il suo lavoro che continua a portare avanti con coraggio.  Nel 2023 pubblica Gli orrori della caserma Levante. Quando l’ossessione per il risultato favorisce il crimine, il libro-inchiesta che fa luce su uno dei casi più sconvolgenti del nostro Paese.

Chi sta dalla parte giusta non perde mai. Chi ha scelto di sfidare a viso aperto la mafia la testa non la chinerà mai. Perché sulla bilancia alla sera ci si sale da soli, con la propria coscienza, ed è a lei che si risponde.