Stella Creasy è uno di quei nomi che tutti dovremmo conoscere perché è legato alla storia di una donna che ha combattuto per noi. Stella è una parlamentare inglese che, al nono mese di gravidanza, ha iniziato la sua battaglia gentile per vedere il riconoscimento dei suoi diritti, di donna e di persona.
“Avere un figlio non è un benefit, è un diritto fondamentale”, aveva affermato la Creasy in un’intervista al Guardian quando la sua storia era diventata di dominio pubblico. A quei tempi, infatti, la politica era impegnata in una battaglia per la parità di genere che riguarda un po’ tutte noi. La sua richiesta era chiara, concisa, ma soprattutto lecita: ha chiesto al governo britannico garantire la maternità alle donne senza che queste siano costrette a rinunciare al proprio lavoro.
Chi è Stella Creasy
Nata il 5 aprile del 1977 a Sutton Coldfield, nel Regno Unito, dopo gli studi Stella Creasy si è appassionata alla politica lavorando prima per vari ministri del partito laburista britannico e poi iniziando una personale carriera politica. È stata consigliere, vicesindaco e sindaco. Dal 2011, invece, ricopre il ruolo di parlamentare all’interno del partito laburista.
Una politica attiva e sempre attenta alle tematiche relative alla parità di genere e alle discriminazioni. Non a caso l’Independent l’ha definita una delle voci più brillanti del partito e della nuova generazione politica. Negli ultimi anni i suoi consensi sono notevolmente aumentati, soprattutto per le battaglie che la politica ha condotto a favore delle donne. Esemplare è la sua campagna, del 2018, con la quale ha sostenuto che la misoginia deve essere considerata un crimine d’odio.
Stella non è solo la deputata del Parlamento inglese, ma è anche una mamma. Nel 2019 è nata la sua primogenita e nel 2021 ha annunciato la sua seconda gravidanza. Proprio la sua condizione l’ha messa di fronte a una nuova battaglia, quella di combattere per il diritto di maternità delle parlamentari britanniche.
La battaglia per il lavoro durante la maternità
La vicenda è stata ampiamente raccontata dai tabloid internazionali: durante la sua seconda gravidanza la Creasy ha combattuto contro la discriminazione nei confronti delle donne mamme presenti in politica. Secondo una legge degli anni ’70, infatti, la maternità coincide per forza con l’abbandono degli incarichi governativi. Per risolvere ed eliminare un retaggio culturale vecchio e obsoleto, il Governo aveva già creato e approvato una legge specifica.
Tuttavia, la nuova normativa non era estesa a tutti, ma si applicava infatti solo ai membri dell’esecutivo. Le deputate hanno, ovviamente, il periodo di maternità pagato, ma non possono esercitare il ruolo di parlamentari durante questa assenza. Ed è proprio su questo aspetto che la Creasy si è battuto.
La maternità non è un benefit, né un optional, ma un diritto fondamentale di ogni donna che non deve coincidere con la rinuncia di un ruolo professionale, ha più volte spiegato Stella Creasy che, dopo il parto, è tornata in aula col suo bambino. Alla sua battaglia, si sono unite tutte le altre donne in Parlamento con la medesima richiesta, quella di continuare a esercitare tutti i diritti e i doveri previsti dal loro ruolo anche durante la maternità.