Samantha Cristoforetti: storia di una donna nello spazio

Astronauta, ingegnera e pilota, nonché prima donna italiana nello spazio. Ripercorriamo la storia e i successi della nostra AstroSamantha

Foto di Sabina Petrazzuolo

Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor e storyteller

Scrittrice e storyteller. Scovo emozioni e le trasformo in storie. Lifestyle blogger e autrice di 365 giorni, tutti i giorni, per essere felice

“Tante volte un ostacolo è solo un messaggio che la vita ti dà. Devi trovare un’altra strada, ma non vuol dire che non puoi arrivare a destinazione.” Samantha Cristoforetti

Un curriculum caratterizzato da tenacia, coraggio, forza di volontà e concentrazione, ma anche da rinunce e ostacoli che, nonostante tutto, l’hanno portata lì, dove in molti hanno sognato di andare e in pochi sono arrivati. Samantha Cristoforetti è la prima donna astronauta italiana, oltre che la terza europea dopo Helen Sharman e Claudie Haigneré.

E non che questo primato sia arrivato facilmente: la donna si è saputa distinguere tra 8500 candidati per diventare astronauta, ed è rientrata tra i sei migliori. AstroSamantha, così l’abbiamo ribattezzata durante i mesi in cui era in orbita, è stata per noi la rappresentante dell’altra metà del cielo.

AstroSamantha

199 giorni, 199 giorni, 16 ore e 42 minuti, trascorsi in orbita, un record di permanenza europeo superato solo successivamente dalla statunitense Peggy Whitson e poi da Koch, e un approccio umile ed entusiasmante che ha coinvolto tutti noi. Era il 30 novembre del 2014 a bordo di una Sojuz russa, aveva raggiunto la Iss per la missione Futura dell’Asi. Non un viaggio qualunque, il suo, ma quello di uno donna che ha imparato ad affrontare le sfide, i trionfi e i fallimenti, puntando ogni volta sempre più in alto, sempre un po’ più in là.

Tante volte un ostacolo è solo un messaggio che la vita ti dà. Devi trovare un’altra strada, ma non vuol dire che non puoi arrivare a destinazione.

E lei ci è arrivata a destinazione con un curriculum fatto di due lauree, una in ingegneria meccanica e l’altra in scienze aeronautiche, con l’assegnazione di compiti tecnico manageriali presso il Centro europeo degli astronauti (EAC), ma anche di sogni, come lei stessa ha confermato: “Avere dei sogni è fondamentale, ma non bisogna diventarne schiavi”.

Di tempo ne è passato da quando, nel 2001, è iniziata la sua carriera come pilota dell’accademia aeronautica, conquistando il grado di capitano. Ma è nel maggio del 2009 che, selezionata dall’Agenzia Spaziale Europea, è iniziato il viaggio dei suoi sogni, quello che in 5 anni la porterà a diventare la prima astronauta donna di nazionalità italiana a effettuare un volo spaziale.

Una donna nella spazio

Dopo essere tornata con i piedi per terra, letteralmente, Samantha Cristoforetti si è raccontata in un libro autobiografico, Diario di un’apprendista astronauta, dove ha condiviso in maniera generosa la sua esperienza spaziale. La prima, ma non l’ultima. Nel 2021, infatti, l’astronauta italiana ha scoperta di essere stata scelta per una seconda missione.

È un misto di gioia, per quello che i miei colleghi indicano come un ritorno a casa, e di consapevolezza dell’impegno necessario per svolgere al meglio il mio lavoro, una consapevolezza maturata anche grazie alla mia prima missione, Futura.

Grazie a Minerva, questo il nome del progetto, AstroSamantha è tornata nella sua seconda casa a bordo di una capsula Dragon, la stessa che le ha fatto guadagnare un altro primato: è stata la prima italiana a volare con SpaceX. Partita il 27 aprile, insieme a Ljell Lindgren, Robert Hines e Jessica Watkins, è rimasta nello spazio per sei mesi svolgendo diversi esperimenti di microgravità, ma non solo. Durante la permanenza si è cimentata nella sua prima passeggiata spaziale guadagnando l’ennesimo record come prima donna europea a camminare nello spazio.