Non sono le parole, né tanto meno le etichette che ci permetteranno di cambiare il mondo e tutti quegli stereotipi e i pregiudizi che caratterizzano la società. Le azioni, invece, sì. Ed è da questa consapevolezza che undici donne sono scese in campo. Non l’hanno fatto per protestare o per polemizzare, ma per lanciare un messaggio deciso, chiaro e profondo di cui loro stesse si sono fatte portavoce e simbolo.
È nata così, senza fronzoli e senza indugi, la Nazionale Italiana Curvy Calcio che ha visto scendere in campo per la prima volta donne che hanno fisicità diverse da quei canoni di bellezza standardizzata che hanno dominato negli anni l’intera società. Corpi in movimento sì, ma soprattutto anime, cuori e persone unite in quella rivoluzione gentile che ha l’obiettivo di scardinare le credenze, di abbattere i pregiudizi e di accettarsi, anche nella propria imperfezione.
Una novità, questa, che non solo va a sposare il movimento del body positive e quello della body neutrality, ma che va a scardinare un altro grande tabù della società inserendosi in un contesto da sempre considerato per soli uomini: il calcio.
Sappiamo benissimo che dare una “etichetta” è un principio sbagliato, spesso discriminante, ma mettendo in campo la Nazionale Italiana Curvy Calcio vogliamo raggiungere obiettivi che sono diametralmente opposti a questo concetto.
Così ecco che, dopo uno scambio di idee tra la modella Francesca Angelo e l’allenatore Moreno Buccianti, il progetto ha preso forma. È tutto un divenire, ma le ambizioni ci sono e sono tante, così come ci sono obiettivi chiari e straordinari.
Il gruppo della Nazionale Italiana Curvy Calcio al momento è composto da undici donne che scendendo in campo, vogliono impegnarsi in prima persona per combattere gli stereotipi, per promuovere i concetti di inclusività e accettazione. Non solo parole, ma anche e sopratutto fatti, come dimostra il fatto che i membri della squadra si sono messi in gioco realmente con allenamenti e partite.
Donne provenienti da ogni parte d’Italia, con famiglie, professioni e background differenti, che però hanno accolto e accettato una sfida nuova quanto entusiasmante. Tra le calciatrici ci sono Francesca Angelo, Barbara Braghin, Maria Gallo, Julieta Harrow, Silvana Carlone, Debora Jessica Tufano, Alessandra Peluso, Raffaella Pennino, Roberta Nerone, Flavia Gentiluomo e Barbara Barbati Biondo.
Amiamo il mondo dello sport, delle sane abitudini e ci prendiamo cura di noi stesse spinte dall’unico desiderio di migliorare sempre di più.
Ad avere l’idea di creare una nazionale femminile non agonistica, ma impegnata sul sociale, è stato Moreno Buccianti, presidente, fondatore e allenatore della squadra Seleçao Internazionale Sacerdoti Calci e e della Nazionale Italiana Suore Calcio.
È bastato uno scambio di parole con Francesca Angelo, modella curvy e attivista che da sempre promuove un’idea di accettazione, a far sì che il progetto diventasse reale. A raccontarci come sono andate le cose è stata proprio lei.
“Una mattina Moreno Buccianti viene da me e mi dice: Francesca, perché non abbattiamo le barriere scendendo in campo? Perché non creiamo una nazionale femminile di donne curvy? E io accolto subito la sua idea, ho fatto una diretta sui miei profili social e ho trovato queste 10 ragazze con le quali mettere insieme una squadra. L’entusiasmo è stato tantissimo: ci siamo ritrovate tutte unite a condividere la stessa missione, un messaggio da diffondere a livello internazionale. Ma c’è anche tanto divertimento e insieme abbiamo scoperto una nuova passione, quella nei confronti del calcio e dello sport”.
Ogni novità, però, ha sempre bisogno di tempo per essere accettata. Non sono mancate, infatti, alcune polemiche riguardo alla scelta di creare una squadra di calcio di donne curvy, ma come ha affermato Francesca Angelo: “Lo sport è sano. E se ci sono delle persone che scelgono di mettersi in gioco, anche con qualche chilo in più, non possono essere additate. Noi ce la stiamo mettendo tutta per migliorare, ogni giorno sempre di più”.
Così eccolo il messaggio eloquente lanciato dalla Nazionale Italiana Curvy Calcio, quello di accettare e di amare il proprio corpo non per la taglia e per il peso, ma per quello che questo ci consente di fare ogni giorno, come correre su un campo sportivo quando non si ha nessuna esperienza, o iniziare ad allenarsi sul serio tutti i giorni per portare a termine un obbiettivo, sociale ma anche di benessere personale.
“Frequentemente si associa una fisicità “generosa” ad abitudini di vita sbagliata” – ha raccontato la squadra – “come ad esempio può essere l’immagine Junk Food che viene legata ad un corpo in carne. Vogliamo quindi sfatare il mito
errato legato alle donne formose da una parte ci permetterà di dimostrare che anche noi curvy amiamo il mondo dello sport, delle sane abitudini e ci prendiamo cura di noi stesse spinte dall’unico desiderio di migliorare sempre di più”.
E la missione è sicuramente condivisa, basta ascoltare le voci delle altre componenti della squadra.
“Sono una donna curvy, mi piace il mio corpo perché me lo sono conquistato dopo l’intervento di chirurgia bariatrica – ci ha raccontato Barbara Braghin – “Far parte della Nazionale Italiana Curvy è un’altra conquista perché non sono mai stata una sportiva. Ma visto che nel mio percorso di vita c’è questa opportunità l’ho colta al volo. Non mi voglio perdere nulla, voglio assaporare la vita in tutte le sfaccettature e grazie a questa nazionale sto scoprendo nuovi mondi. Mi sto appassionando giorno dopo giorno a questo sport, ho introdotto nella mia quotidianità un allenamento giornaliero. Posso confessarti una cosa? È tutto così bello, entusiasmante e nuovo”.
Barbara, che ha 48 anni e indossa una taglia 48, ci ha raccontato del suo primo allenamento, di come lei e le sue colleghe hanno seguito le direttive del mister. Hanno imparato a palleggiare, a parare e a tirare i rigori, sempre ascoltando il loro copro, alzando un po’ di più l’asticella, ma sempre nel rispetto delle personali capacità.
Perché è questo l’obiettivo che si nasconde dietro alla nascita di questa squadra, quello di accettare il proprio corpo, di amarlo e di trattarlo come un dono prezioso, indipendentemente dalle taglie sui vestiti e dai numeri sulla bilancia.
“Mi sono innamorata del progetto sin da subito, non ho mai giocato a calcio in tutta la mia vita. Questa non solo è una sfida personale, ma una sfida contro chi crede ed è convinto che noi curvy sappiamo solo fare sport da tavola!!! Il nostro motto è curvy sì, ma in salute! Dimostreremo di essere sportive anche noi” ha aggiunto la giocatrice Raffaella Pennino.
Alessandra Peluso, invece, ha raccontato: “La mia passione per il calco mi ha spinto a partecipare a questa nuovissima iniziativa. Cosa non ultima, è un ottimo modo per rimettersi in forma in bellissima compagnia”.
“Da quando ho iniziato ad amarmi adoro mettermi in gioco e scoprire nuovi lati di me. Lo sport è amor proprio, è salute ed impegno e anche noi curvy rispecchiamo a pieno questi concetti” ha ammesso Deborah Jessica Tufano.
“Il progetto della squadra di calcio curvy è qualcosa a cui nessuno aveva mai pensato prima” – ha spiegato Roberta Nerone – Molte di noi hanno calcato passerelle, fatto servizi fotografici (in qualità di modelle curty ndr) e la maggior parte delle persone è abituata a vederci sempre sui tacchi a spillo. Ecco, noi non siamo solo questo. Io e le mie compagne di squadra vogliamo urlare a gran voce che essere curvy racchiude un mondo meraviglioso”.
“Il rapporto con il mio corpo non lo definirei facile” – ha confessato Flavia Gentiluomo – “Quando ero piccola me ne vergognavo e invidiano le altre ragazze, che dalla mia prospettiva, erano perfette, mentre io ero goffa, grassa e nanerottola. Così mi sono buttata sullo sport (arti marziali) con la speranza di modificarlo rendendolo migliore, ma inaspettatamente ho imparato a conoscerlo, ad apprezzarne le qualità a prescindere dalla forma: non sono bassa sono compatta, non sono grassa sono massiccia, non sono sgraziata sono dirompente. Così il mio corpo è divertano la mia corazza, il mio compagno di viaggio, il mio biglietto da visita. Lo sport mi ha aiutata a capire molto di me e spero che questo progetto, che per me è un’occasione per rimettermi in gioco e cimentarmi nell’esperienza di una squadra, possa aiutare altri a fare lo stesso”.
“Per me far parte della nazione italiana curvy significa dire al mondo che non siamo diverse da nessuno. Che siamo in forma nel nostro corpo, fiere di avere le nostre forme. Ma soprattutto, far capire al mondo, che anche le donne, come gli uomini, possono correre davanti ad un pallone con costanza e determinazione” ha affermato Barbara Barbati Biondo.
E allora non ci resta che fare un grande in bocca al lupo alla Nazionale Italiana Curvy Calcio!