“Continuerò a vincere finché avrò la forza”. La preziosa lezione di Lorena Ramírez

Corre con i suoi sandali colorati e con una gonna: la giovane fondista messicana è diventata il simbolo della libertà e del coraggio di inseguire i propri sogni

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Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor e storyteller

Scrittrice e storyteller. Scovo emozioni e le trasformo in storie. Lifestyle blogger e autrice di 365 giorni, tutti i giorni, per essere felice

Pubblicato: 30 Settembre 2021 12:32Aggiornato: 4 Aprile 2024 09:48

Forse non sono comodissimi, eppure quei sandali colorati che Lorena Ramírez indossa a ogni gara sono diventati il simbolo della forza e del coraggio che appartengono alla maratoneta indigena. Un vero e proprio monito che si estende anche a tutte noi e che ci ricorda che non esistono limiti che non possono essere superati.

Chi è Lorena Ramírez

Classe 1995, Lorena Ramírez è una fondista messicana che vive nello stato di Chihuahua, in Messico e che appartiene al gruppo indigeno dei rarámuri. A livello internazionale è conosciuta per aver vinto, nel 2017, la gara del Cerro Rojo UltraTrail, ma soprattutto per averlo fatto con i suoi coloratissimi sandali e senza alcun abbigliamento tecnico sportivo.

Perché è così che corre Lorena, con le sue huaraches, dei sandali messicani in pelle che affondano le origini in tempi antichissimi. E lo fa perché è così che si sente a suo agio, con quelle scarpe e con gli abiti colorati della tradizione rarámuri. È così che la giovanissima atleta insegue il suo sogno di libertà.

La maratoneta corre, gareggia e vince. E la sua storia adesso è conosciuta in tutto il mondo grazie anche a Lorena, Light-Footed Woman, il documentario in onda su Netflix, che ha acceso le luce sulla straordinaria storia della giovane fondista.

Sì perché Lorena Ramírez aveva solo 22 anni quando ha conquistato il primo posto del Cerro Rojo UltraTrail correndo per 50 chilometri in sole 7 ore e 3 minuti. E da quel giorno non ha mai più smesso di correre.

La maratoneta rarámuri

Lorena non è l’unica a farlo, a correre. La sua tribù, infatti, è particolarmente propensa alla corsa leggera, da eseguire sempre e comunque con quei sandali tipici che identificano i rarámuri. Insomma, un destino già scritto quello della fondista messicana. Anche suo padre, infatti, è un campione di ultra trail. E lei ha iniziato a gareggiare a Guachochi, proprio per seguire le sue orme.

Nonostante il successo internazionale,però, la vita di Lorena continua a scorrere semplice, come quella di una volta. Passeggia tra le montagne e alleva i suoi animali. Nel tempo libero, invece, corre, senza sosta. Con lei sempre quelle scarpe e quelle gonne colorate, che rappresentano la sua autenticità, il suo spirito.

La giovane maratoneta fa parte del team Treya, un gruppo di corridori indigeni che si sono fatti conoscere in Messico e non solo. Tra questi ci sono anche Talina e Juana, sorelle di Lorena, che come lei hanno primeggiato in diverse competizioni diventando il simbolo della cultura rarámuri in tutto il mondo.

“Continuerò a vincere. Correndo il più a lungo possibile e finché ne avrò la forza”, questo il motto di Lorena, lo stesso che è diventato un monito e anche una lezione per tutti noi: di combattere senza sosta, e non fermarsi mai, per realizzare i propri sogni.