Le lezioni di vita di Margherita Hack, una donna libera

Era un'astrofisica e una divulgatrice scientifica. Era una la signora delle stelle, una donna indipendente e libera. Ecco chi era Margherita Hack

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Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor e storyteller

Scrittrice e storyteller. Scovo emozioni e le trasformo in storie. Lifestyle blogger e autrice di 365 giorni, tutti i giorni, per essere felice

È stata un’astrofisica, una divulgatrice scientifica e un’attivista italiana. È stata la donna che ci ha fatto conoscere il cielo. La signora delle stelle, così chiamavano Margherita Hack, che è stata anche e soprattutto una donna forte, determinata e libera, da ogni condizionamento sociale e religioso.

Grandissima è l’eredità che ci ha lasciato, non solo quella che ha contribuito in maniera significativa allo sviluppo scientifico mondiale, ma anche quell’insegnamento di libertà che lei per prima ha fatto suo e ha applicato in un periodo in cui questa non era così scontata per le donne.

Non è stata solo la donna che è riuscita a conquistare un posto importante in un settore, fino ad allora, gestito da soli uomini, ma è stata anche la prima a dirigere un osservatorio astronomico in Italia. Ha fatto della scienza la sua ragione di vita, ma sopratutto ha scelto di farlo a modo suo anche se questo significava essere incompresa da molti. E questa è la sua storia.

Chi era Margherita Hack

La sua frase “Siamo tutti fatti della stessa materia delle stelle” è rimasta nella storia e nella memoria di tutti perché lei, Margherita Hack, ha trascorso la sua vita a scoprire, a conoscere e studiare i corpi celesti. Una cacciatrice di stelle, così potremmo definire la scienziata che, oltre per la sua professionalità, si è distinta per la sua genuina spontaneità.

Nata a Firenze il 12 giugno del 1922, Margherita Hack si è appassionata al cielo stellato e ai pianeti da giovanissima. Ha scelto di laurearsi in fisica, ispirata dal lavoro di Giorgio Abetti, direttore dell’osservatorio di Arcetri a Firenze, che per lei resterà sempre un modello da seguire.

I più grandi sostenitori delle sue scelte sono stati proprio i genitori che, come lei stessa aveva dichiarato, le avevano insegnato la lezione più preziosa di sempre: essere e diventare chi voleva essere.

Ero vegetariana, ero molto più libera di tutti i miei coetanei, perché avevo dei genitori liberali il cui stile educativo faceva leva sulla mia responsabilità e non sull’imposizione di regole. Anche se avrei preferito molto restarmene in casa a leggere, la sera mi imponevo di uscire per andare a vedere i varietà, solo per ribadire la mia libertà e la mia indipendenza, come individuo e come ragazza.

E in effetti, per tutta la vita, fu una donna libera di scegliere, di credere e di fare tutto ciò che voleva. Una condizione, questa, che le permise di non fermarsi mai davanti alle critiche, ai giudizi o alle incomprensioni.

Da ragazza era dedita allo sport, era infatti diventata campionessa di salto in lungo nei Littoriali. Giocava anche a basket ma ben presto la sua passione per l’astrofisica la assorbì completamente. Dal 1948 al 1951 Margherita Hack ha insegnato all’Università di Firenze, per poi passare a lavorare all’Osservatorio astronomico di Merate. È stata anche docente di astronomia all’Università di Trieste fino al 1992 ed è stata la prima donna italiana a dirigere un osservatorio astronomico, quello del capoluogo del Friuli Venezia Giulia. Suo il merito di aver portato il centro triestino alla fama internazionale.

La sua attività di ricerca e di divulgazione scientifica l’ha portata a viaggiare a lavorare in tutto il mondo. Ha collaborato con gli scienziati dell’Esa e della Nasa, pubblicando numerosi testi divulgativi e universitari. Nel 1978, Margherita Hack ha fondato la rivista bimensile L’Astronomia, attraverso la quale ha continuato a promuovere le sue scoperte e a condividere la conoscenza.

Il suo lavoro si è affermato in tutto il mondo grazie alle sue idee e al suo carattere singolare. Margherita Hack era scienziata, vegetariana, atea e attivista. Non le interessava apparire ma essere, lei stessa infatti aveva dichiarato di essere stata dal parrucchiere una volta soltanto.

Atea e libera

Non ho una ragione scientifica per non credere, non credo perché l’idea di Dio mi sembra assurda, mi sembra un’invenzione. Io in paradiso non ci andrò. Le mie molecole svolazzeranno nell’aria e serviranno a fare altre cose (Margherita Hack, incontro pubblico su Fede e Scienza con il vescovo Zenti).

Libera e atea, questo era Margherita Hack. La scienziata non credeva in nessuna forma di religione, né tanto meno a tutto ciò che non poteva essere spiegato in maniera scientifica. Credeva in altre forma di vita nell’universo, ma era fermamente convinta che a causa della lontananza non saremmo mai potuti entrarvi in contatto. Non credeva negli Ufo e aveva una posizione ben precisa sulla religione.

Secondo Margherita Hack, infatti, questa apparteneva più all’uomo e alla sua coscienza, che all’universo intero. Eppure lei, quella coscienza, aveva scelto di svilupparla seguendo i principi di individualità e di libertà che passavano anche e soprattutto per il rispetto nei confronti di qualsiasi essere vivente. Uomini e animali.

Non ho bisogno di Dio per comportarmi onestamente con gli altri, vivo benissimo senza credere in Dio. (Margherita Hack, Dialogo su Fede e Scienza tra Margherita Hack e Giuseppe Zenti)

La signora delle stelle

A dieci anni dalla sua scomparsa, avvenuta il 29 giugno del 2013, Margherita Hack resta una delle donne più importanti del nostro tempo, oggi esattamente come ieri. Ha trascorso la sua vita indagando il cielo e le stelle, e condividendo le sue scoperte con il suo Aldo, l’uomo che ha sposato dopo la laurea e con il quale è rimasto per il resto della sua vita.

Nella vita non c’è nulla da temere, solo da capire.

Tantissimi i successi sul campo e altrettanti i riconoscimenti. La Hack ha conquistato piazze e università ed arrivata a noi anche attraverso le apparizioni televisive. Sempre sorridente e ironica, con i capelli spettinati e l’accento toscano. Il suo linguaggio è sempre stato comprensibile a tutti, nonostante infatti parlasse di tematiche scientifiche sceglieva di farlo per rendere la sua passione e professione accessibile a tutti.

Non si è mai fermata davanti a nulla ed è stata in prima linea nelle lotte per i diritti e per le parità, diventando il simbolo dell’emancipazione femminile. “Dobbiamo essere combattive, non timide”, ripeteva invitando le donne a essere chi volevano essere, proprio come lei che era indipendente, forte e libera. Margherita Hack era davvero una donna fuori dal comune e tutte, oggi come ieri, abbiamo molto da imparare da lei.

La colpa di Eva è stata quella di voler conoscere, sperimentare, indagare con le proprie forze le leggi che regolano l’universo, la terra, il proprio corpo, di rifiutare l’insegnamento calato dall’alto. In una parola Eva rappresenta la curiosità della scienza contro la passiva accettazione della fede.