Goliarda Sapienza, la scrittrice ribelle che ci ha insegnato l’arte della gioia

Attrice, autrice, Goliarda Sapienza ha vissuto una vita intensa, ricca e all'avanguardia. Ci ha lasciato in eredità dei veri e propri capolavori

Foto di Virginia Leoni

Virginia Leoni

Giornalista e Lifestyle Editor

Nata nel 1981, giornalista, ufficio stampa e socia di una casa editrice, ha trasformato la sua passione in lavoro. Ama scrivere, leggere e raccontare.

Pubblicato: 6 Febbraio 2024 14:04

L’arte della gioia di Goliarda Sapienza è uno di quei libri che restano dentro, a lungo. Un indimenticabile, se proprio dovessimo usare una sola parola per definirlo. È un romanzo femminile, rivoluzionario e potente, che solo una penna come quella di Goliarda Sapienza avrebbe potuto scrivere. Una scrittrice ribelle, libera, cresciuta in un ambiente che ha saputo offrirle gli strumenti per osservare il mondo intorno a sé e le sue convenzioni con il giusto distacco. Un’attrice, anche, che ha preso parte ad alcuni film e spettacoli teatrali.

Una donna moderna, che ha scritto molto, tra cui un vero e proprio capolavoro della letteratura italiana, la storia di Modesta è stata pubblicata postuma ed è un concentrato di umanità che spazia dalla storia di una donna moderna, immaginata, che attraversa la vita con forza, coraggio e determinazione, alla storia politica di un’epoca.

Goliarda Sapienza, storia di una scrittrice

È cresciuta libera Goliarda Sapienza, libera come il personaggio chiave del suo libro capolavoro: Modesta, protagonista di L’arte della gioia.

Nasce a Catania il 10 maggio del 1924, nasce in una famiglia che, come dono più grande, le offre la libertà di essere sé stessa, senza timori. Figlia dell’avvocato Giuseppe Sapienza e della sindacalista Maria Giudice, aveva tanti fratelli ma in realtà era l’unica figlia della coppia. Infatti, i due erano entrambi vedovi e avevano rispettivamente tre e sette figli. Nessuna scuola pubblica per la piccola Goliarda, ma istruzione domestica per tenerla lontana dalle idee fasciste dell’epoca. I fratelli diventano i suoi insegnanti, il padre le trasmette la passione per il teatro.

Viene cresciuta con la cultura e con le idee politiche dei genitori, ma anche immersa nell’arte della recitazione. Non deve stupire quindi il fatto che a 16 anni si sia iscritta All’Accademia nazionale d’arte drammatica di Roma, che – dopo la fine della guerra – abbia calcato i palcoscenici dei teatri e che, poi, abbia recitato al cinema. Una passione, quella per la settima arte che si è concretizzata anche nell’insegnamento, diventando docente del Centro sperimentale di cinematografia di Roma.

Ma è nella scrittura che trova la sua cifra artistica, in cui esprime una parte di sé potente e che non può lasciare indifferenti. Vera, reale, capace di raccontare ogni aspetto della vita con una sincerità che rimane impressa e con una forza che lascia il segno.

I libri di Goliarda Sapienza

Lettera aperta e poi Il filo di mezzogiorno, questi i primi due libri di Goliarda Sapienza. Romanzi che parlano di lei, della sua infanzia a Catania della sua terapia psicanalitica. Ma scrive tanto, tantissimo: collabora a sceneggiature, documentari e film insieme a colui che è stato il suo compagno per 18 anni (Citto Maselli),. Scrive libri. Anche se la sua vocazione non era quella di diventare una scrittrice: “Lo consideravo una follia. Da piccola vedevo girare per casa questi scrittori che sono sui libri di testo; facevano tutti la fame. E infatti, questo mi è successo”, aveva raccontato come riporta un articolo di Io Donna.

E ricca Goliarda non lo diventerà mai, per questo si approccia all’insegnamento di recitazione grazie all’interesse della sua amica, la regista Lina Wertmuller.

Il suo esordio come autrice, però, è stato con la poesia: nello specifico con la raccolta Ancestrale, datata 1953. Una vita fatta anche di sofferenze, come quando si separa dal compagno. E una vita fatta di passione, quella per la scrittura, che, se potessimo definire rubando le parole (in questo caso dedicate allo studio) di un altro gigante della letteratura italiana chiameremmo “matta e disperatissima”. Perché per scrivere L’arte della gioia, Goliarda Sapienza impiega tantissimi anni: dal 1968 al 1976.

Nel frattempo, anche l’amore torna a bussare alla sua porta quando si lega ad Angelo Pellegrino, di 22 anni più giovane di lei. Goliarda è stata, anche in tal senso, all’avanguardia.

Nel 1980 viene arrestata, resta in carcere per circa due mesi: aveva rubato dei gioielli a un’amica. Scrive, pubblica qualche libro, poi l’insegnamento.

L’arte della gioia, il capolavoro di Goliarda Sapienza

Anni di scrittura per raccontare la vita di Modesta, per arrivare alla fine di L’arte della gioia, ma nessun editore disposto a pubblicarla. Parole – queste – che dovrebbero far riflettere ogni autore, non solo quelli esordienti. Perché Goliarda muore, a Gaeta il 30 agosto del 1996, senza vedere il suo capolavoro dato alle stampe.

È il marito che ne produce un migliaio di copie, che si impunta perché quel libro possa essere letto da tutti. Viene pubblicato in Francia, poi in Italia. Ed è un successo perché la storia di Modesta, di quella donna forte e coraggiosa, della sua vita e dei suoi amori, è d’ispirazione per tutti, soprattutto per le donne. È complessa Modesta, è un personaggio tridimensionale, fatto di coraggio, errori e scelte discutibili. Una donna che ha amato e che ha sperimentato. E che con i lettori è di un’onestà disarmante.

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L’arte della gioia
Il romanzo capolavoro di Goliarda Sapienza

Valeria Golino, la serie tv ispirata dal romanzo capolavoro

Come spesso accade con la trasposizione cinematografica di grandi opere della lettura potrà capitare che la serie ispirata a L’Arte della gioia di Goliarda Sapienza non sia fedele. Alla regia Valeria Golino che qualche tempo fa, durante le celebrazioni di Sky 20 anni, aveva spiegato il perché fosse così difficile l’adattamento: “Perché è una bestia a tre teste di letteratura barocca, disordinata, scabrosa, qualche volta addirittura dimenticante di tutte le regole della letteratura”. E, nella stessa occasione, aveva anche avvisato: “I puristi de L’arte della gioia si arrabbieranno: la serie non sarà un copia-incolla del romanzo“.

Ma quando andrà in onda? Secondo un articolo di La Repubblica il 2024 potrebbe essere l’anno giusto, infatti a giugno 2023 veniva spiegato che la serie tv era in fase di montaggio e che erano in dirittura d’arrivo i primi sei episodi. A scriverla Valeria Golino, Luca Infascelli, Francesca Marciano, Valia Santella e Stefano Sardo. Tra gli attori che compongono il cast, invece, vi sono tra gli altri: Tecla Insolia, Jasmine Trinca e Valeria Bruni Tedeschi.

È interessante un anedotto, infatti Valeria Golino e Goliarda Sapienza si sono conosciute, la seconda ha fatto da insegnante alla prima per il film Storia d’amore che ha permesso all’attrice di vincere la Coppa Volpi a Venezia.