Alain Delon, eternamente divo

Bello e dannato, ma eternamente divo. La storia, gli amori e i tormenti di Alain Delon

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Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor e storyteller

Scrittrice e storyteller. Scovo emozioni e le trasformo in storie. Lifestyle blogger e autrice di 365 giorni, tutti i giorni, per essere felice

Pubblicato: 29 Gennaio 2022 13:17Aggiornato: 8 Novembre 2024 09:26

In molti lo hanno definito l’ultimo divo di Francia, quello destinato a esistere fino all’eternità. E questo è Alain Delon, un’immagine decisa e ferma scolpita nella memoria collettiva, mai scalfita dal tempo e dagli anni che sono passati. Una star immortale che è e per sempre sarà.

Alain Delon, un ragazzo ribelle

Nato l’8 novembre del 1935 a Sceaux, in Francia, Alain Fabien Maurice Marcel Delon, è affascinato da subito dal mondo cinematografico, lo stesso in cui il padre lavora come direttore di un cinema di quartiere. Sarà proprio suo padre a dargli il primo grande dolore della vita scomparendo dopo la separazione con la moglie.

Sua madre, invece, si troverà costretta a scegliere di dare in adozione il piccolo Alain, ma la sua serenità sarà minata ancora. A 8 anni, infatti, viene allontanato dalla sua famiglia affidataria e non avendo un posto in cui stare è costretto a vivere nel collegio Issy-les-Moulineaux. Qui conoscerà Gérard Salomé, che diventerà poi uno dei suoi più cari amici.

Alain Delon
Fonte: Getty Images
Alain Delon

Il carattere ribelle non aiuta la sua permanenza nell’istituto, così Alain Delon all’età di 14 anni torna da sua madre. Sarà la donna a introdurlo nel mondo del lavoro procurandogli un impiego nella salumeria del suo nuovo compagno Paul Bologne. I suoi animi sembrano calmarsi, ma è proprio in quegli anni che in lui cresce il desiderio di conquistare il mondo del cinema.

Si improvvisa attore davanti alle telecamere di un cortometraggio realizzato dal padre di un suo amico. Ma questo non basta a farlo conoscere al mondo intero, né tantomeno a permettergli di ottenere un’indipendenza economica. A 17 anni, il ragazzo, si arruola nella marina francese. Ma la sua indisciplina lo mette nei guai.

Ritornato in Francia nel 1956 si rimbocca le maniche e svolge i lavori più umili. L’incontro con l’attore Jean-Claude Brialy rappresenta per lui il punto di svolta. Alain Delon è bellissimo e non passa di certo inosservato, così viene invitato ad apparire al Festival di Cannes.

È il momento di cambiare vita per il giovane ribelle francese. Si trasferisce in Francia con l’amico e fotografo Gian Paolo Barbieri e sceglie di imparare l’inglese con l’obiettivo di diventare un attore.

Gli esordi nel cinema

Il regista e sceneggiatore Yves Allégret lo nota e sceglie di dargli una chance nel film Godot, la sua pellicola di esordio. Reciterà, subito dopo, anche in Fatti bella e taci, condividendo il set con Jean-Paul Belmondo. Non è solo la bellezza a bucare lo schermo, ma anche le sue doti attoriali. Così Delon viene scelto come protagonista del film L’amante pura. Galeotto fu il set, che gli fece conoscere Romy Schneider con la quale avrà una lunga relazione sentimentale che terrà occupati i fotografi e i giornalisti.

Le persone iniziano a parlare di lui, di quell’attore bellissimo che nel giro di pochissimo tempo è diventato un sex symbol. Ma è con il ruolo da protagonista nel film Delitto in pieno sole che verrà riconosciuto come grande attore. Delon supera i confini francesi, conosce Luchino Visconti che lo sceglie come protagonista di Rocco e i suoi fratelli.  Il film ottiene un grandissimo successo aggiudicandosi anche il Leone d’argento Alain Delon, ormai, è una star.

Alain Delon, 1983
Fonte: Getty Images
Alain Delon, 1983

Bello e dannato

Alain Delon diventa l’attore del momento, ma è anche l’uomo più bello del mondo. Negli anni ’60 fa la spola tra l’Italia e la Francia e diventa un’icona nel mondo del cinema. Con il film Colpo grosso al casinò si apre per lui la possibilità di lavorare con Jean Gabin, il suo idolo.

In quegli stessi anni i media annunciano la rottura con Romy Schneider, ma dopo poco Delon è di nuovo al fianco di un’altra donna, Francine Canovas, che sposerà nel 1964. Dalla loro unione nascerà Anthony, appena prima del loro divorzio.

Gli amori dell’attore sono tormentati, esattamente come il suo animo, ma la carriera è alle stelle. Delon diventa una star di Hollywood recitando in tre grandi film L’ultimo omicidio, Né onore né gloriaTexas oltre il fiume. La fama da ribelle e dannato, però, sembra perseguitarlo: in quegli anni l’attore viene coinvolto nelle indagini per omicidio della sua guardia del corpo. Quel delitto apre la porta a una vita fatta di droga, sesso e perdizione di cui fa parte anche Delon.

Ora tutti lo considerano un attore difficile, ma non per questo meno valido. Nel 1970, infatti, l’attore è di nuovo sul set di Borsalino a recitare fianco a fianco con Jean-Paul Belmondo. Nemici, amici, i due sono gli attori più popolari e desiderati di quel periodo.

Oltre la recitazione

È un uomo irrequieto, Delon, che non si accontenta solo di stare davanti alle telecamere. Diventa così produttore e poi regista esordendo con Per la pelle di un poliziotto, di cui è anche autore. Sono gli anni in cui nella sua vita c’è un’altra donna, l’attrice Anne Parillaud.

Nel 1985 si trasferisce in Svizzera, ottenendo la cittadinanza negli anni ’90, con la sua nuova compagna, Rosalie van Breemen, con la quale ha due figli. In quello stesso anno vince anche il Premio César per il migliore attore per il film Notre histoire che affiancherà il David di Donatello e l’Orso d’oro alla carriera al Festival di Berlino.

Il ritiro dalla scena

La fine degli anni ’80 segna l’inizio di un periodo di declino per la carriera dell’attore. Dopo alcuni film che non ottengono il successo sperato, Delon appare sempre meno sul grande schermo. Si dedica però al teatro, dove viene accolto con grande entusiasmo. I suoi film, invece, non piacciono più.

Così vuole ritirarsi, ma poi ritorna in televisione e al cinema, anche se sporadicamente. Ammette di sentirsi stanco Delon, ma c’è qualcosa che lo richiama sempre lì, tra le stelle del mondo dello spettacolo. Incerta e incoerente torna a essere la sua vita sentimentale.

Dopo aver trovato stabilità con Mireille Darc per diversi anni, l’attore inizia una serie di relazioni che però saranno di breve durata. Nel 2005 si separerà anche da Rosalie, la madre dei suoi due figli.

Dopo un lungo silenzio, nel 2017, Alain Delon sorprende tutti annunciando il suo ritorno nel cinema nella pellicola diretta da Patrice Leconte. Ma sarà l’ultima.

Ho l’età che ho. Ho fatto la carriera che ho fatto. Ora, voglio chiudere il cerchio. Organizzando incontri di boxe, ho visto uomini che si sono pentiti di aver fatto un combattimento di troppo. Per me, non ce ne sarà uno di troppo (Wikipedia)

Nel 2019 lo ritroviamo ancora davanti ai riflettori, non per recitare, però, ma per ritirare al Festival di Cannes, la palma d’oro onoraria.

L’inizio della leggenda

Dopo l’ultima apparizione il divo viene colpito da un ictus e poi da un’emorragia cerebrale: il ritiro è inevitabile. Ma si parla ancora di lui. Lui lo fa esponendosi, senza remore alcuna, sulla sua condizione di salute. “Voglio morire” annuncia ai media, invocando l’eutanasia nel 2022.

Poi di nuovo il silenzio, squarciato da un messaggio che ha sconvolto la quotidianità di un afoso giorno d’estate. Il 18 agosto del 2024 i tre figli dell’attore, attraverso un comunicato congiunto, annunciano che il padre è morto. Proprio lui, l’attore, il divo e il ribelle, non c’è più.

Alain Delon si è spento all’età di 88 anni a causa di un linfoma. Tutti lo piangono, tutti lo omaggiano. Lo fanno Carla Bruni e Brigitte Bardot, Celin Dion e Antonio Banderas, Amanda Lear e  Jean-Michel Jarre. Lo fa anche Emmanuel Macron che che lo definisce un monumento francese. L’Académie des Arts et Techniques du Cinéma, invece, lo elegge a icona eterna della settima arte.

E in effetti, Alain Delon, eterno lo è davvero. Lo sono i suoi film e le sue interpretazioni, la sua bellezza e il suo sguardo malinconico. La ribellione, la strafottenza e il fascino irrequieto. È morto Alain Delon, eppure è già leggenda.

Alain Delon, 2019
Fonte: Getty Images
Alain Delon, 2019