La scuola è ricominciata da un po’, ma non per tutti. Alcuni studenti, infatti, non si vedono più in aula o tra i corridoi degli istituti. Presidi e insegnanti di tutta Italia si domandano dove siano, alcuni conoscono già la risposta. Altri fanno finta di non vedere, di non capire cosa sta succedendo. Eppure il destino dei ragazzi cresciuti nel bel mezzo della pandemia, sembra già segnato.
Non ci sono dei dati nazionali diffusi, ma ci sono quelli raccolti dalle comunità, dalle scuole, dalle associazioni e, in generale, da tutti coloro che hanno compreso che il fenomeno della dispersione e dell'abbandono scolastico è una cosa seria, nel nostro Paese come nel resto del mondo.
Un'inchiesta su Reppubblica ha raccolto le testimonianze istituti da Nord a Sud, ed è emerso che dopo, quasi due anni di Covid in alcune città come Gela e Pavia, il tasso di dispersione arriva a toccare rispettivamente il 40% e il 25%. L'abbandono scolastico in Italia, in realtà, non è un problema recente dato che il nostro Paese resta lontano dai più elevati standard europei.
Dopo di noi, come rivela il report condotto da Openpolis, solo Malta, Spagna, e Romania. Eppure la situazioni post pandemia è peggiorata: un’indagine Ipsos commissionata da Save the children, ha rivelato che da marzo 2020 a gennaio 2021 gli studenti delle classi superiori - il 30% di quelle analizzate, hanno detto addio ad almeno un compagno.
La somma delle indagini raccolte nell'ultimo periodo ci porta a una cifra pari 200 mila studenti, ragazzi che hanno abbandonato la scuola primaria e superiore.
La connessione che non andava, la mancanza dei giusti device, l'assenza di stimoli, la lontananza dai compagni e la solitudine divagante: ecco i motivi per il quale i ragazzi hanno lasciato la scuola durante la pandemia.
E poi c'è il rovescio della medaglia, pericoloso e oscuro che getta ombre sul futuro dei ragazzi che sono cresciuti durante la pandemia. Le conseguenze dell’abbandono scolastico sfociano nella povertà educativa, che va sempre di pari passo anche con quella economica, nei matrimoni forzati e nelle gravidanze precoci. A pagare le conseguenze più alte, ancora una volta, sono le comunità più svantaggiate.
A raccontare la situazione è anche ActionAid Italia, che ha individuato nei quartieri periferici delle città di Bari, Reggio Calabria, Milano e Palermo un tasso di abbandono scolastico sopra la media nazionale. Nel resto del mondo la situazione, invece, è ancora più drammatica. Basta pensare in Malawi, a seguito della chiusura delle scuole, le percentuali di spose bambine e di gravidanze precoci si sono alzate spaventosamente.
E viene da chiedersi allora, quanto ancora i nostri ragazzi dovranno pagare il prezzo della pandemia?