Per qualcuno il dubbio non dovrebbe neanche sorgere: il burro va conservato in frigorifero senza sé e senza ma. Eppure, secondo la Food and Drug Administration, l’ente statunitense che regolamenta i prodotti alimentari e farmaceutici, possiamo conservare burro e margarina anche fuori dal frigorifero. A determinate condizioni.
La conservazione del burro è un argomento su cui non ci sono troppe scuole di pensiero, perché è una di quelle verità assolute che diamo quasi per scontate. Come tutti i derivati del latte, il burro è un alimento delicato che va trattato con molta cura, proprio per preservarne intatte le proprietà organolettiche. Siamo abituati da sempre a conservarlo in frigorifero, ma è davvero l’unico modo per mantenerlo fresco a lungo? In realtà, ci sono valide alternative per conservare il burro anche fuori dal frigo, a temperatura ambiente. Può sembrare un’eresia ma per alcuni usi è addirittura consigliato.
Cerchiamo di capirne di più e scopriamo come conservare il burro sia in frigorifero che fuori e utilizzarlo sempre nella maniera giusta.
Indice
Perché conservare il burro in frigorifero
Il frigorifero è il luogo ideale per conservare il burro a lungo e mantenerlo fresco. Le basse temperature, comprese tra 0°C e 5°C, rallentano il processo naturale di irrancidimento dei grassi, permettendo di preservare più a lungo le sue caratteristiche organolettiche. In frigo, infatti, i batteri che accelerano il deterioramento si moltiplicano più lentamente. Inoltre, il freddo fa solidificare la componente grassa del burro, permettendo una conservazione migliore rispetto alla temperatura ambiente.
Secondo le indicazioni riportate sulle confezioni, il burro conservato in frigorifero si mantiene generalmente fresco per almeno 30-40 giorni dall’apertura. Trascorso questo periodo, è meglio consumarlo in tempi rapidi.
Come conservare il burro in frigo correttamente
Per conservare al meglio il burro in frigorifero ed evitare che assorba odori sgradevoli dagli altri alimenti, è bene seguire alcuni accorgimenti:
- Riporre il burro ben sigillato nella sua confezione originale, in un contenitore ermetico o avvolto nella pellicola per alimenti. L’importante è che sia isolato rispetto all’ambiente esterno.
- A questo proposito, è preferibile non metterlo vicino a cibi dall’odore forte come pesce, formaggi stagionati, aglio, cipolla, che potrebbero trasferire il loro aroma al burro.
- Sistemarlo nella zona meno fredda del frigo, quella centrale, dove la temperatura si aggira intorno ai 4°C. Il freezer è troppo freddo e rischia di indurire eccessivamente il burro. A meno che non vogliamo congelarlo.
- Controllare periodicamente che non si formino muffe sulla superficie, segno che il burro si sta deteriorando. In tal caso, meglio evitare il consumo per non rischiare.
- Controllare sempre la data di scadenza riportata sulla confezione. Una volta aperto, è buona norma consumare il burro entro un mese per avere la certezza che sia sempre fresco. Il burro salato, invece, può durare fino a due mesi.
Perché conservare il burro fuori dal frigo
Sebbene meno diffusa, esiste anche la possibilità di conservare il burro fuori dal frigorifero. Un’abitudine comune soprattutto in alcuni Paesi, come la Francia, dove il burro viene spesso lasciato a temperatura ambiente, per averlo sempre pronto da spalmare sul pane tostato. Questa alternativa, infatti, presenta non pochi vantaggi, tra cui proprio la possibilità di avere il burro sempre morbido e cremoso. Per la preparazione di alcuni dolci è addirittura necessario utilizzare il burro a temperatura ambiente per poterlo lavorare meglio.
Alla temperatura di circa 15-20°C gli aromi, il colore e il sapore del burro vengono esaltati, mentre in frigorifero tendono ad affievolirsi.
Come conservare il burro fuori frigo correttamente
Per conservare adeguatamente il burro fuori dal frigorifero ed evitare che si deteriori troppo rapidamente, è importante però rispettare alcune condizioni:
- Come prima cosa, scegliere burro di qualità, possibilmente proveniente da allevamenti allo stato brado e prodotto da panna da centrifuga o di affioramento.
- Conservare il burro ben sigillato nel suo incarto originale, che lo protegge dall’aria. In alternativa, usare un contenitore ermetico, poiché l’esposizione all’aria accelera l’irrancidimento.
- Riporlo in un luogo fresco, asciutto e poco illuminato della cucina. Evitare fonti di calore dirette, perché temperature oltre i 20°C ne compromettono la conservazione.
- Non lasciare il burro confezionato a temperatura ambiente per più di 3-4 giorni. Una volta aperto, meglio consumarlo entro 2-3 giorni.
- Controllare che non compaiano muffe in superficie, che indicherebbero un avanzato stato di deterioramento.
- Se si desidera una conservabilità maggiore, si può riporre il burro in frigo di notte e tirarlo fuori al mattino. Bisogna tener presente però che continui sbalzi termici ne alterano aroma e consistenza.
Quanto dura il burro fuori dal frigorifero?
Non esiste una risposta universale alla durata del burro conservato a temperatura ambiente, perché dipende da numerosi fattori. In generale, se lasciamo il burro nella sua confezione originale in un posto fresco della cucina, possiamo contare su 2-4 giorni di conservazione. Se invece lo mettiamo in un contenitore ermetico, lontano da fonti di calore e con una temperatura controllata intorno ai 15-20°C, la sua durata sale a 3-7 giorni. Il burro chiarificato è privo di parti acquose e quindi più stabile, perciò arriva anche a 10-15 giorni fuori dal frigorifero.
Oltre questi termini è meglio consumare il burro o rimetterlo in frigorifero per preservare le sue proprietà organolettiche. C’è comunque da dire che molto dipende dalla tipologia di burro, dalle modalità di conservazione e dalla temperatura ambientale. In estate, ovviamente, si conserva meno rispetto all’inverno.
Burro chiarificato e burro salato si conservano meglio fuori dal frigorifero
Non tutti i tipi di burro sono uguali, alcuni, come il burro chiarificato e il burro salato, risultano più stabili e adatti alla conservazione prolungata a temperatura ambiente.
Il burro chiarificato subisce un processo di fusione e filtrazione che gli conferisce una composizione quasi totalmente grassa. Mancando la parte acquosa, che è quella più deperibile, si conserva fuori dal frigo anche per due settimane.
Il burro salato contiene una maggiore quantità di sale, che agisce da conservante naturale. Inoltre, risulta leggermente più acido e questo ne rallenta l’irrancidimento. Può durare 1-2 settimane fuori dal frigorifero.
Come capire quando il burro è deteriorato
Quando il burro non è più fresco e ha subito un processo di deterioramento, presenta alcuni segnali evidenti a cui prestare attenzione:
- Consistenza: da compatta e solida diventa molle, untuosa, quasi liquida. Perde la sua struttura.
- Colore: da giallo assume toni più scuri tendenti al marrone o al grigiastro.
- Odore: il profumo di latte fresco lascia il posto a odori aciduli e sgradevoli.
- Sapore: da dolce e burroso diventa rancido, con retrogusti amari e acidi.
- Muffe in superficie: la comparsa di macchie biancastre o verdastre indica contaminazione fungina e degrado avanzato.
- Schiuma: quando viene fuso o sbattuto, il burro rancido produce meno schiuma ed è più lento a solidificare nuovamente.
- Scadenza: superati i termini massimi di conservazione indicati, il burro ha probabilmente perso freschezza e aromi.
Per evitare spiacevoli sorprese, è opportuno annusare e assaggiare un po’ di burro prima dell’uso, per verificarne la freschezza. Se si notano odori e sapori alterati è meglio rinunciare e buttarlo. Consumare burro scaduto non comporta rischi gravi per la salute, ma certamente non sarà più gradevole dal punto di vista del gusto.
Un trucco utile per rallentare il deterioramento del burro è congelarlo se ne abbiamo acquistato troppo e sappiamo di non consumarlo a breve. In freezer ben sigillato il burro si conserva fresco per 3-6 mesi.
Meglio il burro in frigorifero o a temperatura ambiente?
Quindi, burro in frigo o fuori? Come avrete capito, non c’è una risposta univoca né una regola universale, la scelta se conservare il burro in frigorifero o a temperatura ambiente dipende da gusti personali e modalità d’uso.
Il burro in frigo si conserva più a lungo, fino a un mese intero. È la soluzione migliore per averlo sempre fresco per un uso prolungato. Va però tirato fuori alcune ore prima dell’uso.
Il burro fuori dal frigo esalta maggiormente aroma e sapidità. È più adatto per un consumo entro pochi giorni. Richiede alcune precauzioni per evitare che si deteriori troppo velocemente.
In generale, chi usa il burro solo occasionalmente troverà più comoda la conservazione in frigorifero. Chi lo utilizza quotidianamente, apprezzerà averlo a portata di mano sul piano cucina, nel suo contenitore ermetico.
L’ideale è provare entrambe le modalità e optare per quella che si preferisce, prestando attenzione ai segnali di deperimento del burro per consumarlo sempre al meglio.