Non c’è Pasqua senza uova: da quelle coloratissime, decorate insieme ai più piccini per trascorrere qualche momento in famiglia, a quelle squisite di cioccolato, che contengono sempre qualche sorpresa curiosa. Ma com’è nata questa tradizione? Dietro l’usanza di scambiarsi le uova durante le festività pasquali si cela un significato simbolico molto profondo, che ha origini ben prima della nascita del cristianesimo. Scopriamolo insieme.
Indice
Il significato simbolico delle uova
Le uova sono senza dubbio il principale simbolo della Pasqua. C’è quello di cioccolato, che viene ormai declinato in infinite varietà, e che grandi e piccini attendono di poter scartare con tanta emozione. Ma ci sono anche le comunissime uova di gallina, che per l’occasione vengono decorate in maniera originale, per poi essere utilizzate come addobbi o centrotavola per dare un po’ di colore alla giornata pasquale. Da dove arriva questa tradizione? L’uovo è da sempre simbolo di vita, di rinascita e di sacralità, ancor prima dell’avvento del cristianesimo. D’altra parte, è da questo piccolo guscio così fragile che il pulcino viene al mondo.
Oggi le uova sono principalmente di cioccolato, ma un tempo l’usanza era quella di regalare delle uova di gallina, meglio ancora se decorate. Era in uso all’epoca di Persiani, Egizi, Greci, ma non solo: il significato simbolico delle uova era ampiamente riconosciuto praticamente ovunque, con peculiarità che variavano da luogo a luogo, da civiltà a civiltà. Naturalmente, all’epoca non si parlava ancora di Pasqua: l’occasione per questo scambio rituale era l’arrivo della primavera, un semplice gesto di buon auspicio. I Romani, addirittura, dipingevano le uova di rosso e le sotterravano nei terreni da coltivare, per renderli più fertili dopo la stagione fredda.
Il significato dopo l’avvento del cristianesimo
Con la nascita del cristianesimo, l’uovo ha acquisito una simbologia ancora più profonda. Nell’accezione cristiana, infatti, rappresenta la resurrezione di Gesù: il guscio rigido e poroso viene assimilato al sepolcro, all’interno del quale Cristo rinasce. Le più antiche tracce di questo significato religioso le troviamo tra i primi cristiani della Mesopotamia, che usavano tingere le uova di rosso per ricordare il sangue versato da Gesù durante la sua crocifissione. Insomma, tutto nell’uovo sembra simboleggiare la Passione.
Nel Medioevo, l’usanza di scambiarsi delle uova di gallina decorate ha assunto una nuova connotazione: una volta colorate o, più spesso, ricoperte di foglie e bollite affinché prendessero una sfumatura dorata, venivano infatti donate alla servitù. Intese come regalo vero e proprio per celebrare la Pasqua, un’usanza che probabilmente affonda le sue radici in Germania, le uova sono passate dall’essere il simbolo della rinascita primaverile a quello della rinascita dell’uomo in Cristo.
Pian piano, ha preso poi piede la tradizione di scambiarsi uova non più solamente decorate, ma anche realizzate con materiali diversi, oppure rivestite in argento, oro o platino. Queste ultime erano ovviamente a disposizione solo delle persone benestanti e aristocratiche. Emblematico è il caso di Re Edoardo I, sovrano d’Inghilterra a cavallo tra la fine del ‘200 e l’inizio del ‘300, che ebbe commissionato ben 450 uova rivestite d’oro da regalare per la festa di Pasqua. E l’uovo di cioccolato? Per incontrarlo, dobbiamo fare un balzo in avanti.
La tradizione dell’uovo di cioccolato
Oggi è tradizione regalare uova di cioccolato ai più piccini (e non solo!) per festeggiare la Pasqua. Questa usanza è più recente di quanto non sembri: il primo uovo di cioccolata è nato in Francia nel ‘700, su commissione di Re Luigi XIV. Quest’ultimo voleva sostituire le ormai consuete uova d’oro con qualcosa di più delizioso di cui far dono pasquale ai cortigiani. Il suo chocolatier David Chaillou ha inventato per lui una lavorazione del cacao molto particolare, che gli ha consentito di ottenere una pasta di cioccolato dalla consistenza più densa, così da poter essere manipolata per dar vita alle forme più originali.
Per una produzione più “moderna” delle uova di cioccolato, dobbiamo attendere invece il 1819: è in quell’anno che François Louis Cailler, imprenditore svizzero che ha inventato la tavoletta di cioccolato, ha aperto la sua fabbrica dolciaria e installato in essa un rivoluzionario macchinario per la lavorazione del cacao, che ha reso molto meno costoso il prodotto finale. Nel corso dei secoli, la produzione di uova di cioccolato è aumentata vertiginosamente: oggi se ne vendono davvero di tutti i tipi, con l’aggiunta di ingredienti via via sempre più originali, dando vita spesso ad abbinamenti azzardati – ma molto graditi al pubblico.
L’uovo di Fabergé: il primo con la sorpresa
Oltre che per il cioccolato, le uova di Pasqua sono famose per la loro sorpresa. Pressoché tutte, infatti, contengono al loro interno un piccolo regalino, che può andare dal peluche o dal giocattolo per i più piccini a doni ben più costosi, come gioielli e pietre preziose. Questa tradizione ha preso vita con Peter Carl Fabergé, orafo russo che nel 1883 è stato incaricato dallo zar Alessandro III di realizzare un prezioso uovo di Pasqua da regalare alla consorte, la zarina Maria. È nato così il primo uovo di Fabergé, in platino smaltato di bianco, che conteneva un altro uovo d’oro: all’interno di quest’ultimo si nascondevano due doni, una riproduzione della corona imperiale e un pulcino d’oro.
Questo delizioso e raffinatissimo oggetto ha riscosso grande successo, ed è proprio a Fabergé che si deve la diffusione dell’usanza di mettere un regalo all’interno dell’uovo. Un’abitudine che, come abbiamo visto, è arrivata intatta fino ai nostri giorni, e che rende felici i più piccini. Insomma, la lunga e curiosa storia delle uova di Pasqua, che affonda le radici in un tempo lontanissimo, ha portato oggi ad avere dei graditissimi regali di cioccolato e tante piccole decorazioni da sistemare in tutta casa per rallegrare l’atmosfera in quella che è non soltanto una festa molto sentita, ma anche la celebrazione dell’inizio della primavera.