Gli alberi da frutto sono un’ottima scelta per arricchire un bellissimo giardino: sono solitamente piante rigogliose e in grado di svolgere senza alcun dubbio funzioni ornamentali. Senza contare che hanno delle fioriture meravigliose e offrono in genere frutti squisiti (se si ha un po’ di cura nel crescerle). Il ciliegio è ad esempio una pianta che si adatta molto bene a diversi climi e che non ha bisogno di particolari attenzioni. Ma come e quando potarlo? Vediamo alcuni consigli utili da sperimentare subito.
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Ciliegio, le caratteristiche della pianta
Il ciliegio (nome scientifico Prunus avium) è una pianta da frutto appartenente alla famiglia delle Rosacee, cui rientrano alberi bellissimi come il melo, il pero e l’albicocco – oltre ovviamente a fiori come la rosa e il biancospino. Originario dell’area mediterranea, oggi è diffuso in tutta Europa, nel Nord Africa e in Asia. Questa pianta ha delle radici molto profonde e robuste, che le permettono di raggiungere altezze notevoli: se nella maggior parte dei casi ci si aggira attorno ai 10/12 metri, ci sono esemplari che arrivano – e persino superano – i 30 metri.
L’albero ha foglie ovoidali di un bel verde brillante con la punta acuminata, mentre i suoi fiori sono peduncolati e disposti in gruppi, con splendidi petali bianchi e rosa. La fioritura è un vero e proprio spettacolo (basti pensare ai ciliegi del Giappone, diventati un’attrazione turistica), che generalmente ha inizio con l’arrivo della primavera e trova il suo culmine nel mese di aprile. Il frutto di questa pianta è la ciliegia, una drupa carnosa dal colore rosso brillante che, a piena maturazione, assume sfumature violacee. Il suo sapore è dolce con una punta d’asprezza. Le ciliegie sono inoltre molto apprezzate per le loro proprietà benefiche per la salute.
Come già anticipato, il ciliegio è una pianta che si adatta bene alle più diverse condizioni climatiche: predilige un ambiente temperato, ma sopravvive anche alle basse temperature. Il vero pericolo è rappresentato dalle gelate tardive, che possono colpire nel momento della fioritura, compromettendo potenzialmente l’intera produzione dell’albero. Per quanto riguarda il terreno, l’unica cosa che la pianta teme è l’umidità eccessiva: meglio dunque optare per terra secca ed evitare ristagni d’acqua. Nel piantare un ciliegio, occorre tenere in considerazione le sue future dimensioni e lasciare adeguato spazio, scegliendo un luogo ben soleggiato e abbastanza riparato dal vento.
Quando potare il ciliegio
Una volta piantato, il ciliegio non ha bisogno di cure particolarmente impegnative. Una delle tecniche da adottare per farlo crescere al meglio è la potatura, che va però eseguita con molta attenzione. Questa pianta è infatti molto sensibile ai tagli, soprattutto se drastici: meglio eseguire piccole potature solo al bisogno, così da evitare una perdita di produzione o – ancora peggio – la comparsa di infezioni fungine che possono addirittura portare alla sua morte. Quali sono i trucchi per far crescere l’albero in maniera rigogliosa e in salute?
Innanzitutto, occorre scegliere il periodo giusto per la potatura. A differenza di quanto accade con la maggior parte delle piante da frutto, il ciliegio preferisce una potatura verde: con questo termine si identifica quella potatura che avviene durante i mesi più caldi, tra la fine della primavera e l’estate, e si contrappone alla potatura secca (che invece viene effettuata durante l’inverno). La stagione estiva permette infatti di cicatrizzare più in fretta le ferite dovute ai tagli ed è particolarmente sfavorevole all’insorgenza di malattie che potrebbero mettere in serio pericolo la pianta.
Potatura ciliegio giovane
Come potare un ciliegio? È importante distinguere la pianta nelle sue due principali fasi della vita, per capire in che modo agire. Un ciliegio giovane ha infatti bisogno di un intervento diverso rispetto allo stesso albero in età adulta. Partiamo dal principio: nel primo anno dalla messa a dimora della pianta, sarebbe bene evitare qualsiasi potatura o al massimo limitarsi a qualche piccolo taglio per dare una forma più ordinata alla chioma. In questo periodo di tempo, l’albero diventa particolarmente rigoglioso e frondoso.
Dal secondo anno di vita in poi, bisogna iniziare a praticare quella che viene chiamata la potatura d’allevamento (o di formazione). Serve a dare forma alla pianta e a renderla pronta alla sua fase successiva, quella produttiva. Questo è il periodo in cui ci si concentra principalmente sullo spuntare i rami più lunghi o quelli che escono eccessivamente dalla chioma, eliminando inoltre le piccole ramificazioni secondarie che rischiano di intrecciarsi. La potatura d’allevamento può essere eseguita sino al quarto anno di vita della pianta, quando ha inizio la fruttificazione.
Potatura ciliegio adulto
Un ciliegio adulto, che ha già raggiunto il quinto anno di vita, ha ormai una forma ben definita e necessita di una potatura meno incisiva. Si parla dunque di potatura di produzione, che viene effettuata solitamente nel mese di settembre, quando il raccolto è ormai terminato. Questo genere di tagli ha lo scopo di favorire la vegetazione per la stagione fruttifera successiva e aumentare così la produttività dell’albero. È possibile intervenire con una seconda potatura anche nel periodo invernale, tra gennaio e marzo, evitando però accuratamente le giornate più fredde e umide.
La tecnica principale adottata su un ciliegio adulto è il taglio di ritorno, che agevola la crescita della pianta e ne migliora la produttività. Come si esegue? Innanzitutto bisogna individuare un ramo ormai vecchio e improduttivo che ha una ramificazione secondaria (il diametro di quest’ultima non deve essere inferiore ad un terzo di quello del ramo principale). A questo punto si parte dalla cima e si arriva al punto di congiunzione tra i due rami: appena sopra, si può praticare un taglio netto per far sì che il ramo secondario diventi quello principale.
Quali rami potare
Un’ultima indicazione per crescere bene un ciliegio consiste nel saper capire quali sono i rami da potare. Le branche primarie sono i rami principali, quelli che si diramano direttamente dal tronco e che non andrebbero mai toccati, ad eccezione di interventi drastici (magari a causa di una parassitosi). I polloni sono invece quelli che crescono dalla base del tronco, e vanno eliminati non appena si nota la loro comparsa. I succhioni, sono rami giovani che nascono sul dorso delle branche: anche questi vanno pian piano eliminati, tenendone solo alcuni per poter in futuro effettuare dei tagli di ritorno.
I mazzetti di maggio sono rametti dotati di gemme a fiore, che fruttificano ogni anno. Sono quindi da tenere, a meno che non secchino (in questo caso, vanno tagliati alla fine del raccolto delle ciliegie). Ci sono infine i brindilli, rami un po’ più spessi e anch’essi dotati di gemme a fiore. Essendo produttivi, vanno lasciati crescere e potati solamente nel caso in cui crescano internamente alla chioma, in zone troppo ombreggiate, o se rischiano di intrecciarsi con altri rami.