Carote, cipolle e sedano, come utilizzare le bucce per far ricrescere le verdure

Gli ortaggi rinascono dagli scarti: dal regrowing al brodo vegetale, un gesto anti spreco che diventa rituale di benessere

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Francesca Secci

Giornalista, esperta di lifestyle

Sarda, ma anche molto umbra. Giornalista pubblicista, sogno di una vita, scrive soprattutto di argomenti di attualità, lifestyle e cura della casa.

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Ci sarà sicuramente capitato più volte di preparare un soffritto buonissimo con carote, cipolle e sedano. Pensate, ciò che resta sul tagliere, cioè gli scarti, può trasformarsi in materia viva.

Per chi cerca uno stile di vita sostenibile o semplicemente vuole utilizzare tutto il cibo senza buttare nulla, il regrowing diventa un gesto quasi ribelle contro lo spreco: far ricrescere le verdure a partire da una base o da una calotta, sfruttando la loro innata capacità di rigenerarsi.

È la moltiplicazione vegetativa, ovvero la possibilità di alcune piante di produrre radici e germogli da frammenti di fusto o radice. Una pratica molto antica, pensate che esisteva già nel Neolitico!

Cipolle, sedano e carote sono perfette (e facili da utilizzare) per questa pratica. Non servono attrezzi da esperta di botanica: bastano vasetti d’acqua, un po’ di terriccio e luce.

La distinzione è però fondamentale: le bucce finiscono in brodi o dadi vegetali, mentre per il regrowing servono le parti “vive”: per cipolle e sedano la base con le radici, per le carote la calotta superiore con i ciuffi.verdi. Vediamo come fare.

Carote: una nuova vita dai ciuffi

La carota non rinasce dalle bucce ma dalla sua calotta. Una volta pelata la radice per il soffritto, conserva la parte superiore lasciando almeno 2–5 cm di polpa.

Poggiala su una piccola ciotola con la parte tagliata rivolta verso il basso e pochissima acqua, quel tanto che basta a sfiorare la base. L’acqua va cambiata ogni due o tre giorni per tenere lontane le muffe. Dopo circa una settimana compariranno radici e ciuffetti verdi.

Quando i ciuffi diventano visibili e si allungano di qualche centimetro, sposta la calotta in un vasetto con terriccio leggero. Non darà vita a una nuova radice carnosa, ma regalerà foglie dal gusto erbaceo, perfette per dare carattere a zuppe, insalate o frittate.

Cipolle: cipollotti e bulbi dal fondo

Le cipolle hanno un talento segreto: ricominciano dal basso, proprio dove affondano le radici. Se vuoi ottenere cipollotti freschi, taglia la cipolla a circa un centimetro dalla base.

Per prima cosa, dopo averla tagliata, lascia asciugare il pezzo per qualche ora, poi poggialo su un vaso con terriccio e coprirlo con circa 2 cm di terra umida.

Tre settimane e vedrai spuntare le prime foglie: tagliale come faresti con l’erba cipollina e ricresceranno di nuovo. Se scegli la coltura in acqua, immergi solo le radici in un bicchiere, lascia asciutto il resto e cambia l’acqua ogni giorno: nel giro di pochi giorni i germogli verdi saranno pronti.

Vuoi osare di più? Pianta un’intera cipolla. Stacca la parte inferiore, falla asciugare e sistemala in terra con il fondo verso il basso, coprendola appena. Quando compariranno i ciuffi verdi, separa i piccoli germogli e trapiantali in vasi diversi, creando un piccolo vivaio domestico.

Sedano: gambi nuovi dal torsolo

Il sedano è l’aromatico che dà personalità al soffritto, e anche lui ha una seconda chance. Dopo aver tagliato i gambi, tieni il torsolo con 3–5 cm di base e mettilo in un barattolo con un filo d’acqua. Lascia il vaso in un punto luminoso ma non sotto il sole diretto, cambiando l’acqua ogni due giorni.

Dopo circa una settimana spunteranno i primi germogli. Quando le foglie arrivano a una decina di centimetri, sposta il torsolo in un vaso con terriccio leggero e lascialo continuare a regalare foglie fresche per insaporire minestre e soffritti.

Come riutilizzare le bucce: brodi e dadi vegetali

Le bucce di carote, le foglie di sedano e la parte esterna delle cipolle non sono scarti da pattumiera ma ingredienti da recupero con personalità. Invece di buttarle, congelale e trasformale in un brodo essenziale e profumato: acqua, erbe aromatiche e una bollitura lenta. Il risultato è un fondo dal sapore deciso, perfetto per dare spessore a risotti e minestre.

Se desideri un condimento più intenso, dosa 150 g di bucce di carote, 150 g di foglie e gambi di sedano e 150 g di parti esterne e radici di cipolla. Aggiungi poi 150 g di sale grosso e cuoci il tutto senza acqua.

Dopo aver frullato il composto e fatto evaporare l’umidità, otterrai un dado granulare pronto all’uso: un concentrato di sapore da custodire in dispensa.

Regrowing come rituale di benessere

Prendersi cura di una pianta è un gesto che non ha nulla di banale: tocca corde profonde e ribalta la giornata.

Ricerche sulla garden therapy confermano che coltivare anche solo un ortaggio e fare regrowing riduce lo stress e incanala l’energia in modo positivo. Focalizzarsi sulla crescita lenta di un gambo di sedano allontana i pensieri tossici e migliora l’umore.

Pochi vasetti sul balcone, carote che si rigenerano comprese, regalano un ritmo più dolce e smorzano l’ansia. Piccoli traguardi, ottenuti con pazienza, rinforzano l’autostima.

Trasformare la cucina in un mini orto domestico diventa un rituale di benessere, uno spazio intimo che può coinvolgere anche i bambini. Per chi vive a tutta velocità e ha centomila cose a cui pensare ogni giorno, un vasetto curato quotidianamente diventa un atto di creatività e consapevolezza.