Resistendo alla lenta rovina del tempo e al passare delle mode, alcuni oggetti di design riescono ad affermarsi come riferimenti nell’immaginario collettivo, stereotipi dell’idea di prodotto che viene in mente pensando alla tipologia di appartenenza o allo stile che si vuole imprimere in un ambiente. Non più semplici complementi d’arredo, essi suscitano sensazioni e vibrazioni decisive per lo stato d’animo di chi li vive. Nella sua “antropologia delle cose”, Daniel Miller offre un concetto utile per intendere tale fenomeno: l’agency, ossia l’influenza sottile e costante che plasma la nostra quotidianità.
Indice
Flos: la luce che racconta storie

Le creazioni luminose di Flos sono un esempio magistrale di design narrativo, riuscendo a unire estetica e funzionalità. Tra di esse spicca la Toio (1962), un capolavoro firmato da Achille e Pier Giacomo Castiglioni: una lampada da terra sorprendente per la sua capacità di trasformare semplici materiali industriali in poesia. Infatti, da un fanale d’auto importato dagli Stati Uniti, dei passanti di una canna da pesca e una base laccata rossa, i Castiglioni plasmano un pezzo d’arte.
Con la sua asta telescopica regolabile e il dimmer elettronico, Toio si adatta perfettamente a living minimalisti o angoli studio dal carattere industriale. È ideale per grandi open space, dove la sua presenza scultorea diventa il punto focale di una stanza. Accostata a un divano moderno o a un tavolino in vetro, Toio riesce a coniugare estetica e funzionalità, rimanendo un esempio iconico di come il design possa trasformare anche gli oggetti più quotidiani.
Parentesi: la semplicità che illumina
Un altro gioiello di Flos è la Parentesi (1971), progettata da Achille Castiglioni e Pio Manzù. Questa lampada unica, che si estende da pavimento a soffitto, rappresenta l’essenza del minimalismo dinamico. Con il suo sistema di scorrimento lungo un filo metallico, offre una luce orientabile ideale per mettere in risalto elementi di design, scaffalature o opere d’arte.

La Parentesi è anche perfetta per creare un angolo lettura: posizionata accanto a una poltrona o a un divano, fornisce un’illuminazione diretta e regolabile, ideale per immergersi in un libro o lavorare con precisione. La versione originale, con il suo dettaglio rosso distintivo, è un classico intramontabile, mentre la Special Edition, introdotta per il 50° anniversario, si distingue per i colori freschi come il Turchese e il Signal Orange, aggiungendo un tocco di modernità.
Collocare una Parentesi accanto a una libreria a giorno o in una zona studio eleva lo spazio, trasformandolo in un’esperienza visiva e funzionale. La sua linea essenziale e la versatilità la rendono adatta anche a corridoi o spazi di passaggio, dove può essere utilizzata per creare giochi di luce sofisticati.
laCividina: il divano Osaka, tra sinuosità e sostenibilità
Tra i grandi classici del design rieditati in chiave contemporanea, spicca Osaka di laCividina. Disegnato nel 1967 da Pierre Paulin per l’Esposizione Universale di Osaka del 1970, questo divano modulare è tornato alla ribalta grazie alla raffinata riedizione dell’azienda friulana, che nel 2023 ne ha celebrato il decimo anniversario.

Con la sua struttura in acciaio flessibile e i volumi curvi che si rincorrono in una linea continua, Osaka interpreta l’abitare moderno con una sensibilità progettuale fuori dal tempo. Il nuovo rivestimento in tessuto Arda di Kvadrat, frutto del progetto “Design by Nature”, aderisce perfettamente alla forma scultorea della seduta ed è realizzato con tecniche che riducono fino al 95% il consumo d’acqua.
Osaka si distingue per la sua versatilità: perfetto in ambienti residenziali eleganti, così come in lounge, gallerie d’arte o spazi di lavoro contemporanei, riesce sempre a infondere carattere e identità all’ambiente in cui si trova. Il suo linguaggio formale, morbido e continuo, dialoga con stili diversi, trasformando ogni composizione in un gesto architettonico che arreda senza sovrastare.
Thonet: l’evoluzione della sedia
La Sedia Cantilever di Thonet, progettata da Marcel Breuer, ha rivoluzionato il concetto stesso di seduta. Grazie all’eliminazione delle gambe posteriori, Breuer ha introdotto una struttura leggera e flessibile che sfida la gravità e offre un comfort sorprendente.

Le varianti S 32 e S 64, con la loro seduta in legno curvato e la canna d’India intrecciata, rappresentano una perfetta fusione di tradizione artigianale e modernità. Con la collezione Rethinking Classics: S 32/S 64 DARK MELANGE, firmata da Sebastian Herkner, Thonet rinnova il design iconico con tonalità calde e sofisticate, come il nero intenso e il marrone cioccolato.
Queste sedie trovano la loro massima espressione in sale da pranzo eleganti, dove possono essere accostate a tavoli in legno grezzo per un’atmosfera calda e accogliente, oppure a superfici in vetro per un contrasto contemporaneo.
Un design che ispira e accoglie
Integrare pezzi come Toio, Parentesi, il divano Osaka o la Cantilever di Thonet nei propri spazi significa andare oltre l’arredamento: vuol dire scegliere oggetti che raccontano storie, incarnano valori e trasformano l’esperienza dello spazio in qualcosa di personale, vivo e accogliente. Ogni forma, ogni dettaglio, ogni materiale contribuisce a creare ambienti che non solo appagano la vista, ma parlano anche al cuore e al benessere di chi li abita.