Dieta, le migliori della settimana dall’11 al 17 novembre

Mangiare sano è semplice e a ricordarcelo ci pensa il successo della dieta mediterranea e di altri regimi altrettanto facili da gestire

Quando si parla di mangiare sano esistono alcuni punti fermi. Tra questi è possibile ricordare la semplicità. A dimostrazione di quanto per migliorare la propria alimentazione basti poco, ricordiamo la dieta del riso basmati.

Come ricordato dagli esperti di Humanitas, questa varietà di riso si contraddistingue per il fatto di essere una buona fonte di fibre. Assumere fibre è molto importante per diversi motivi. Questi principi nutritivi aiutano infatti a ottimizzare i livelli di sazietà, ma anche a rallentare l’assorbimento degli zuccheri nel sangue e a prevenire i picchi glicemici, spesso alla base dell’aumento di peso.

Altrettanto semplice può rivelarsi l’adozione di un’alimentazione amica della menopausa. In questo periodo particolare della vita è necessario fare attenzione ai kg di troppo e all’assunzione di nutrienti utili al benessere delle ossa.

Come ricordato da Ennio Avolio e Claudio Pecorella nel libro Cyclicity Diet, l’approccio ideale da adottare quando ci si accorge che la menopausa sta arrivando prevede un giorno di restrizione calorica e tutti gli altri in cui si fa attenzione a portare a tavola fonti di calcio. Molto utile a tal proposito è la scelta di un’acqua bicarbonato-calcica, così come il fatto di dare ampio spazio alle verdure a foglia verde.

Non c’è che dire: basta davvero poco per mangiare sano! Un’altra dimostrazione di quanto le diete facili da gestire siano spesso le migliori è possibile ricordare il fatto che, come sottolineato dal Presidente della Fondazione Diabete e Ricerca Giorgio Sisti, la dieta mediterranea aiuta a ridurre del 52% circa l’incidenza del diabete di tipo 2.

Le regole da seguire a tavola per prevenire questa patologia sono poche e molto chiare: gli esperti consigliano di dare spazio alle fibre e di moderare l’assunzione di grassi animali. Molto importante è anche il fatto di concentrarsi su cibi a basso indice glicemico.

Queste dritte scientifiche ci aiutano a capire che, nonostante il tempo che passa e le conoscenze che si evolvono nell’ambito della scienza dell’alimentazione, la dieta mediterranea continua a rimanere un caposaldo inossidabile.

Il regime alimentare Patrimonio UNESCO è un modello alimentare molto efficace, ma non certo l’unico a cui fare riferimento. Altrettanto salutare è la dieta dei vichinghi. Con questa espressione inquadriamo le abitudini alimentari tipiche dei Paesi del Nord Europa, zone del mondo dove a tavola si dà ampio spazio ai pesci dei mari freddi, ai cereali integrali, agli zuccheri naturali provenienti da miele e sciroppo d’acero.

Come dimostrato da uno studio pubblicato sulle pagine del Journal of the American Medical Directors Association, le persone che seguono questa dieta vanno incontro nel corso del tempo a un’incidenza minore di problemi di mobilità e di episodi di difficoltà nel prendersi cura di sé (risultati ottenuti considerando un campione i 962 individui con un’età media di 61 anni al basale).

La dieta appena ricordata ci ricorda l’importanza delle verdure. Come ben sai, sono molte le persone che fanno fatica a mangiarle. Un recente studio presentato durante il congresso dell’American Heart Association ha scoperto come mai. Alla base di tutto c’è un gene noto come TAS2R38.

Di questo gene esistono due versioni, a loro volta denominate PAV e AVI. Chi è portatore di due copie della versione PAV, percepisce in maniera particolarmente accentuata il gusto amaro di certi alimenti, tra i quali è possibile ricordare le verdure.

Per fortuna non ci si stanca mai di elogiare i loro benefici. Tra le più salutari è possibile ricordare i cavolfiori. Appartenenti alla famiglia delle verdure Crucifere, come evidenziato dagli esperti di Humanitas sono caratterizzati dalla presenza di sulforano, composto appartenente alla classe degli isotiocianati e noto per le sue proprietà antiossidanti e anfinfiammatorie. Ricchi di fibre e vitamina C, i cavolfiori possono essere gustati gratinati ma anche come ingredienti principali di una deliziosa vellutata, piatto semplice e perfetto per i primi dei mesi più freddi dell’anno.

Concludiamo ricordando anche l’importanza di assumere frutta, fonte di zuccheri sani e di sostanze antiossidanti e antinfiammatorie. Particolarmente efficace a tal proposito è la mela rosa dei Monti Sibillini, Presidio Slow Food dal 2000.

Come dimostrato da uno studio i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Food & Function, questa mela ha delle ottime potenzialità per essere utilizzata come ingrediente di prodotti nutraceutici finalizzati alla prevenzione di problemi cardiovascolari e di malattie neurodegenerative. Prima di iniziare ad assumerla è opportuno consultare il proprio medico curante. La stessa raccomandazione vale chiaramente per tutte le diete che sono state consigliate in queste righe.