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Cos’è
Il tiglio è un grande albero che appartiene alla famiglia delle Tiliaceae. I tigli (Tilia cordata e Tilia platyphyllos) sono specie che crescono spontaneamente nell’Europa meridionale, coltivati a scopo ornamentale lungo i viali, nei giardini e nei parchi. Alti fino a trenta metri i tigli aiutano ad ombreggiare strade e piazze grazie alle loro foglie cuoriformi che compongono l’ampia chioma di questi alberi. I frutti del tiglio sono noci e si sviluppano dai fiori fecondati. I fiori sono piccoli e biancastri, raggruppati in infiorescenze cimose: la fioritura del tiglio coincide di norma con l’inizio dell’estate ed è merito dei suoi fiori se nel mese di giugno le nostre città sono intensamente profumate.
I fiori del tiglio, oltre a emanare una fragranza molto gradevole, rappresentano la droga di questa pianta e vengono utilizzati in fitoterapia per le loro proprietà e i benefici sulla salute. Del tiglio si utilizza inoltre la corteccia, nota come alburno di tiglio.
Proprietà e benefici
I fiori di tiglio contengono numerosi polifenoli, tra cui flavonoidi, tannini e proantocianolidi, oltre a una piccola quantità di olio essenziale e mucillagini. Tali sostanze conferiscono alle infiorescenze del tiglio proprietà sedative, antispasmodiche e diaforetica, cioè in grado di favorire la sudorazione. Il tiglio viene dunque utilizzato per alleviare i sintomi delle malattie da raffreddamento, in particolare per abbassare la febbre e calmare la tosse. I fiori di tiglio trovano impiego anche in caso di ansia, insonnia lieve e nei dolori provocati da stati di agitazione come spasmi gastrointestinali, tensioni muscolari e mal di testa. Ai fiori di tiglio sono attribuite anche proprietà vasodilatanti e ipotensive utili a ridurre la pressione e prevenire disturbi cardiocircolatori. Con le stesse indicazioni si utilizza anche il gemmoderivato di tiglio, ottenuto dalle gemme della pianta. Le preparazioni a base di fiori di tiglio sono poi impiegate per uso topico come emollienti per trattare irritazioni della pelle di lieve entità.
L’alburno di tiglio – o seconda corteccia – contiene invece acidi fenolici, tannini, ha invece una composizione poco nota e trova impiego come antispastico, colagogo, coleretico e diuretico. Si utilizza per contrastare disturbi digestivi che causano gonfiore addominale, meteorismo, flatulenza, per stimolare la produzione e la secrezione di bile e per favorire la diuresi. La corteccia di tiglio si usa anche nei disturbi epatobiliari e per trattare coliche epatiche, renali e coliti intestinali.
Come si utilizza
I fiori di tiglio essiccati si utilizzano sotto forma di infuso: la tisana di tiglio si prepara con un cucchiaino di fiori essiccati lasciati in infusione in 150 millilitri di acqua bollente per dieci minuti. Se ne consumano tre o quattro tazze al giorno lontano dai pasti. Il sapore dei fiori di tiglio è gradevole e dolciastro e, nella preparazione di tisane, possono essere utilizzati da soli o in sinergie con altre erbe. Ad esempio, per aumentare la sudorazione e ridurre la febbre, i fiori di tiglio possono essere associati a quelli di sambuco, altra pianta dall’azione diaforetica, mentre in caso di mal di testa o problemi digestivi lo si può assumere insieme a camomilla, melissa e arancio dolce. In caso di ansia, agitazione, nervosismo e insonnia lieve può invece essere somministrato in sinergia con la passiflora. L’infuso di tiglio si utilizza anche esternamente per impacchi e cataplasmi emollienti e lenitivi, per calmare prurito e arrossamento associati a dermatosi.
La tintura madre e il gemmoderivato, come abbiamo visto, sono consigliati per gli stessi disturbi al dosaggio di 30 gocce da diluire in poca acqua e da assumere fino a tre volte al giorno. L’alburno viene utilizzato per decozione, dunque sistemando in acqua fredda circa cinque grammi di corteccia in acqua fredda e portando poi a bollore; dopo aver lasciato bollire con il coperchio per 5-10 minuti, si filtra e si consuma.
Le foglie di tiglio non trovano impiego in erboristeria e fitoterapia ma vengono consumate per il loro contenuto elevato in proteine e clorofilla. Dopo averle essiccate e polverizzate finemente, si aggiungono alle farine per preparare impasti di pane, focacce, pasta fresca, biscotti, torte e altri prodotti.
Controindicazioni ed effetti collaterali
Il tiglio non presenta particolari effetti collaterali, se assunto alle dosi consigliate e in assenza di ipersensibilità verso uno o più dei suoi composti. Il suo uso è ovviamente sconsigliato in caso di allergie e controindicato anche durante la gravidanza e l’allattamento. Non ci sono invece controindicazioni per quanto riguarda il consumo di fiori di tiglio per i bambini.
Data l’azione sedativa e ipnoinducente del tiglio, le preparazioni che contengono questa pianta potrebbero aumentare l’effetto di ansiolitici, ipnotici e bevande alcoliche, dunque sarebbe da evitare l’assunzione contemporanea di tali prodotti. Poiché i fiori di tiglio in infusione possono ridurre sensibilmente l’assorbimento di ferro, è bene consumarli lontano dai pasti, soprattutto nelle persone anemiche o che presentano carenza di questo minerale.