I libri sono ottimi compagni di vita. Permettono di fare un viaggio nella fantasia o all’interno di se stessi e diventano dei veri e propri amici con cui estraniarsi dal mondo per immergersi in una nuova realtà, godendosi dei momenti di relax e, perché no, anche di riflessione e di crescita.
Leggere è un vero processo di fusione completa con ciò che si sta leggendo. Permette di fare un passo indietro nella propria vita ed entrare nelle molteplici vite che vi sono contenute e che insegnano qualcosa su noi stessi, sul passato e sul futuro. Permette di lenire l’anima, curandola e ampliando gli orizzonti.
Si sa che leggere ha sempre fatto bene: allena la memoria, apre la mente, permette di conoscere più cose e dà libero spazio alla fantasia. Quello che si sa di meno è che ci sono degli studi comprovati a livello scientifico che attestano come la Book Therapy sia un ottimo rimedio naturale alla cura di alcuni disturbi che colgono moltissime persone nel mondo.
Uno studio condotto dal Cesmer/Università Roma3, per esempio, ha dimostrato come i lettori italiani siano in media più felici dei non lettori, maggiormente capaci di apprezzare il tempo libero oltre che più dotati cognitivamente per affrontare le emozioni negative.
Un po’ di storia
La Book Therapy non è una cosa dei nostri giorni, ma nasce da lontano: già ai tempi degli Antichi Egizi, Ramses II aveva fatto incidere sulla sua biblioteca la scritta “la casa per guarire l’anima”. Ma anche gli ospedali all’epoca di Marco Aurelio erano dotati di una libreria medica, e di quelli del 1272 al Cairo, dove si leggeva il Corano ai pazienti per farli stare meglio.
Oggigiorno, la Book Therapy, o biblioterapia, è una terapia basata sugli studi dello psichiatra gallese Neil Frude ed è riconosciuta dal National Health Service (il sistema sanitario nazionale inglese) e utilizza proprio i libri come strumenti di cura per affrontare il decorso di alcune malattie.
I 10 benefici della lettura
La lettura presenta un numero molteplice di benefici e sarebbe impossibile elencarli tutti. È comunque dimostrato come la lettura sia in grado di rendere le persone più intelligenti, empatiche e più serene. Le conseguenze positive della lettura si esplicano a livello di salute sia mentale che sociale e questo è dimostrato da molte ricerche scientifiche fatte riguardo a questo argomento.
Ecco, quindi, i dieci principali motivi per iniziare o continuare a leggere.
Un aiuto per le malattie degenerative
Leggere molto aiuta a tenere lontane le malattie degenerative del cervello come l’Alzheimer: a dirlo è una ricerca pubblicata sulla rivista Neurology che ha notato come i libri abbassino del 15% lo svilupparsi di questa patologia. Stessa cosa ovviamente per la demenza senile, secondo quanto riportato da uno studio dell’Università di Perugia. La Book Therapy è stata anche ritenuta di grande aiuto negli ospedali, dove i volontari leggono ad alta voce per aiutare i pazienti dei reparti di terapia intensiva.
Un alleato per la mente
Il principale ruolo della lettura sulla mente è che aiuta a mantenere il cervello sempre attivo e impegnato tanto che è utile per non fargli perdere colpi. Così come gli altri muscoli presenti nel corpo, anche il cervello ha bisogno di tenersi in esercizio e sempre attivo in modo da mantenersi in forma. Per raggiungere questo obiettivo, risulta utile non solo la lettura, ma anche fare i puzzle, cruciverba, sudoku o giocare a scacchi può essere di grande supporto per la stimolazione cerebrale.
Leggere, quindi, permette di stimolare tante aree del cervello, proprio come una sessione completa di ginnastica. Dedicarsi alla lettura in maniera costante rappresenta un esercizio ideale per il cervello che si manterrà attivo, impegnato e “in forma”.
Quando si legge un libro si è obbligati a ricordarsi i nomi dei personaggi, le vicende, alcune parti di dialoghi… proprio perché tutti questi dettagli si intrecciano con la trama stessa e permette di arrivare alla fine con cognizione di causa. Questo avviene per qualsiasi tipologia di libro in quanto la progressione stessa della lettura permette di attivare tutti i processi mnemonici.
Secondo il professore Ken Pugh, Presidente e Direttore della ricerca dei Laboratori di Haskin nell’università di Yale, le persone che leggono sarebbero portate ad avere un cervello più complesso, di un livello più sviluppato rispetto ai non lettori. Il cervello può ricordare tutto ciò che viene letto in maniera molto semplice e ogni singola memoria che viene immagazzinata, crea delle sinapsi, oltre a rafforzare quelle già esistenti e si assiste quindi a un richiamo della memoria stessa.
Leggere è anche in grado di rendere più forte la capacità analitica, oltre che quella critica, del pensiero. Accade soprattutto quando si legge un libro giallo o thriller e si riesce a identificare il colpevole o a risolvere il mistero ancora prima di leggere il finale. Si sarà in grado anche di utilizzare tali capacità del pensiero applicandole anche in altri ambiti come ad esempio quello lavorativo, oltre che personale. Si rafforzerà la capacità di analizzare i singoli dettagli per trarre poi l’adeguata conclusione.
Un altro aspetto positivo è quello di migliorare il livello di attenzione e di concentrazione. La vita di oggi ci obbliga al multitasking, a fare mille cose contemporaneamente senza focalizzarsi e senza prestare una attenzione adeguata alle piccole cose o a quello che si fa, incrementando il livello di stress e diminuendo, allo stesso tempo, anche la produttività. Quando si legge un libro, invece, ci si deve concentrare per seguire la storia raccontata e tutto il resto rimane fuori. Un piccolo trucco è quello di leggere anche solo per 15 o 20 minuti prima di andare al lavoro o sui mezzi pubblici, per aumentare e stimolare la propria concentrazione che verrà applicata anche in ambito lavorativo per tutta la giornata.
Aiuta ad aprirsi al mondo
La Book Therapy viene usata anche nelle terapie di gruppo perché sembra che aiuti le persone ad aprirsi e condividere i propri problemi, aumentando così le possibilità di superarli. È provato anche – grazie a uno studio condotto dall’Università di Göteborg – che è di grande beneficio per le donne affette da alcune patologie che influiscono sui rendimenti lavorativi.
Un alleato per dormire bene e combattere lo stress e l’ansia
Se la Book Therapy è utile in ambito medico, aiuta anche a migliorare l’esistenza nella vita di tutti i giorni. Leggere un libro prima di andare a dormire permette di combattere l’insonnia e facilita il sonno.
Leggere anche solo qualche pagina di un libro prima di addormentarsi aiuta la mente e anche il corpo a rilassarsi meglio e in maniera più rapida. Concentrarsi sulla lettura permette di mettere da parte tutte le tensioni avute durante la giornata e questo porta una notevole diminuzione dello stress e una riduzione del livello del cortisolo, l’ormone dello stress.
Dipende anche ovviamente dal tipo di lettura che si fa ma, oltre al fatto che la lettura stessa stimola il rilassamento, anche la tipologia di libri e argomenti possono influire notevolmente sul senso di rilassamento, portando anche a uno stato di pace interiore e tranquillità. Un esempio? Leggere testi spirituali permette di abbassare la pressione sanguigna conferendo un senso di calma estrema, mentre i libri incentrati sull’auto aiuto sono di supporto a tutte le persone che soffrono di alcuni disturbi comportamentali e di malattie mentali.
Inoltre, questa buona abitudine fa abbassare del 68% il livello di stress. Secondo la scienza, infatti, le persone che leggono sono molto più rilassate e calme. Una ricerca condotta dal Mindlab International dell’Università del Sussex ha dimostrato come sarebbe sufficiente leggere per sei minuti al giorno per ridurre il livello di stress fino, appunto, al 68%. “Non importa quale sia il libro, perdersi nelle pagine di una storia permette di lasciarsi alle spalle le preoccupazioni quotidiane per tuffarsi nel mondo immaginato dall’autore”, ha spiegato il neuropsicologo cognitivo David Lewis al Telegraph. Ecco, quindi, che lo stress provocato dal lavoro, le relazioni e le altre problematiche che si incontrano nella quotidianità, trova giovamento immergendosi in una storia che fa catapultare in un’altra dimensione, una sorta di mondo parallelo in cui ci si dimentica dei propri problemi. Leggere non permette quelle distrazioni come invece è concesso quando si guarda un film alla televisione.
Questo potere di ridurre lo stress si può ricondurre a uno stato di benessere generale, e di salute. Secondo proprio una ricerca condotta dalla Yale University di New Haven, i lettori vivono ben due anni in più rispetto a chi non legge mai.
E poichè leggere diminuisce anche i livelli d’ansia, aiutando a rilassarsi, è un ottimo rimedio per contrastare la depressione quando associata alle terapie con i farmaci.
Migliora le conoscenze
Che si legga un libro di avventura, una commedia, un giallo o un thriller, il dedicarsi a questa attività aumenterà il proprio bagaglio culturale, ampliandolo e tornando utile in una conversazione, in un confronto con una persona nuova… o anche per vedere la vita da una prospettiva completamente diversa. Avere maggiori conoscenze, infatti, permette di sviluppare le proprie capacità critiche e di pensiero, la comprensione del mondo in cui si vive e anche di affrontare le sfide che la vita inesorabilmente presenta in maniera più pronta e con maggiori armi dalla propria parte. Leggere rappresenta un ottimo metodo per nutrire il pensiero, l’aspetto mentale in generale e il proprio bagaglio culturale vanterà notevoli benefici, imparando cose nuove, nozioni tecniche o anche, perché no, insegnamenti di vita e che non andranno mai più persi.
Un vocabolario personale più ampio e forbito
Più si legge, più il modo di esporre migliorerà. Le parole nuove che si apprendono leggendo verranno aggiunte al proprio vocabolario esistente permettendo, in questo modo, di esprimersi in maniera più appropriata non solo in ambito personale ma anche lavorativo, iniziando a parlare con sicurezza davanti alle persone. Ecco, quindi, che la lettura permette di migliorare la propria comunicazione senza nemmeno rendersene conto andando a espandere non solo le parole conosciute ma anche in termini qualitativi. L’autostima stessa, in questo modo, ne risentirà positivamente.
E questo vale anche e soprattutto per i bambini: i libri a loro dedicati permettono infatti di imparare il 50% in più di parole rispetto alla televisione o a una conversazione tra adulti. Questo secondo uno studio condotto dall’università di Berkley in California.
Migliora la capacità di scrittura e lettura
Anche la propria capacità di scrittura, quindi, migliorerà, permettendo di sviluppare il proprio stile personale. È infatti risaputo che per essere scrittori, in primis, bisogna essere ottimi lettori.
Un buon libro permette di nutrire la mente ma anche le abilità legate alla lettura, oltre che alla scrittura come già visto. Leggere testi, che siano sia romanzi che saggi, potenzia le prestazioni di lettura. Quindi, più si legge, più si diventa abili nella lettura, acquistando velocità oltre che vocabolario.
Sviluppa l’empatia e la socializzazione
L’empatia… questa sconosciuta! Molti ci nascono, altre persone riescono a svilupparla man mano. Leggere, soprattutto la narrativa, è un ottimo modo per imparare a comprendere le altre persone con maggiore facilità, iniziando così a capire quello che gli altri provano e pensano. Questo è confermato da una ricerca pubblicata su Science e i ricercatori David Comer Kidd ed Emanuele Castano hanno confermato che “riuscire a immedesimarsi nelle situazioni altrui è una capacità importante per relazionarsi con gli altri”.
Attraverso gli stati d’animo dei personaggi del libro ci si può facilmente immedesimare e, di conseguenza, comprendere le emozioni altrui. Questa sensibilità acquisita permette anche di essere maggiormente socievoli e comprensivi verso gli altri, oltre a stimolare il confronto nelle relazioni.
Stimola la fantasia
Accumulare libri è equiparabile ad accumulare desideri e, a detta di Ugo Ojetti, critico d’arte e giornalista, chi ha molti desideri è molto giovane, anche a ottant’anni. Quando si legge, tutto è possibile. Si viaggia nel passato, nel futuro, si scoprono altri mondi, e ci si immedesima nei pensieri e nelle azioni dei personaggi che, per il tempo che si legge (ma non solo) diventano autentici e vivi. Recenti indagini scientifiche hanno portato alla luce come un’esperienza sperimentata attraverso la lettura di un romanzo ha gli stessi effetti sul cervello di una azione nella vita reale. L’immaginazione viene potenziata e ampliata e permette di cambiare la vita.
Permette di accettare i finali, anche quelli tristi
Spesso capita di affrontare una trama in cui ci si sente particolarmente coinvolti e… non sempre va a finire come ci si aspetterebbe o si vorrebbe. È quindi facile sentirsi tristi o addolorati per un finale in cui il protagonista non raggiunge ciò che desidera o che perde una persona speciale.
L’emozione che si prova viene suscitata perché si entra in empatia con il protagonista e può proseguire anche fino a qualche giorno o settimana dopo e può essere equiparabile al dolore o alla tristezza che si prova nella vita vera. Ecco, quindi, che i libri assumono anche un ruolo di educatori sentimentali e che permettono di preparare ad affrontare le difficoltà e le delusioni a cui inesorabilmente si va incontro nella propria vita.
Fonti bibliografiche
La felicità di leggere: una ricerca studia il rapporto tra lettura di libri e benessere, il libraio