Peli incarniti: come prevenirli e rimedi per eliminarli efficacemente

Chi fa frequentemente la ceretta lo sa, i peli incarniti sono sempre dietro l’angolo. Ecco come prevenirli ed eliminarli

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Camilla Cantini

Makeup artist e Beauty Editor

Makeup artist, beauty editor e content creator, dopo una laurea in lingue, un blog personale e un diploma da truccatrice, comincia a lavorare sui social come creator, per gli shooting di moda come makeup artist e a scrivere di bellezza e tendenze per diverse testate online.

Pubblicato: 30 Settembre 2020 16:23Aggiornato: 31 Luglio 2023 16:37

Alzi la mano chi, almeno una volta, non ha avuto dei peli incarniti! Probabilmente la risposta più quotata sarà “anche più di uno!”, perché è un problema che affligge tutte (ma proprio tutte) quelle che si sottopongono a depilazione regolare. I peli incarniti altro non sono che peli che non riescono, in fase di ricrescita, ad uscire dalla pelle e crescere normalmente e restano così sottopelle.

Le cause più comuni

Le cause possono essere molteplici: la depilazione, appunto, gioca un ruolo chiave nella loro formazione, sia essa eseguita con cera, rasoio, epilatori elettrici o pinzetta. L’eccessiva pressione che si esercita con questi strumenti può far rientrare il fusto del pelo nella pelle che poi sfocerà in un pelo incarnito. O ancora, nel caso di ceretta, epilatore elettrico o pinzetta, spesso sembra di aver rimosso completamente il pelo, ma in realtà si è solo spezzato sottopelle. Così facendo, alcuni peli che non sono tutti uguali e non hanno tutti la stessa forza e velocità di ricrescita, potrebbero non riuscire a “bucare” la pelle ed uscire correttamente.

Fonte: 123rf

Un’altra causa che frequentemente porta ad avere peli incarniti, specie nella zona di inguine e pube, è una cattiva traspirazione. Infatti, è una zona costretta in vestiti, basti pensare ad intimo, calze, pantaloni stretti e, di per sé, è una zona a contatto costante con altra pelle. Questo può portare all’ostruzione dei pori a causa delle cellule morte e, il pelo, trovando un ostacolo, non riesce a crescere in maniera ottimale, rimanendo sottopelle.

Attenzione però, perché l’inguine non è l’unica zona soggetta a questo problema ma potrebbero comparire anche sul viso, ad esempio sotto al mento, sulle gambe e sotto le ascelle. Spesso, poi, si infettano, causando pus, papule, gonfiore, irritazione fino ad arrivare a vere e proprie cisti. È quindi importante prevenire la loro comparsa e capire come sbarazzarsene, senza peggiorare la situazione.

Fonte: 123rf

Prevenire è meglio che curare: come evitare i peli incarniti

Step importantissimo prima di ogni depilazione è la preparazione della pelle. È buona regola eseguire uno scrub il giorno prima di sottoporsi ad un trattamento di rimozione dei peli, perché così facendo la pelle sarà pulita e si elimineranno le cellule morte che potrebbero portare ad un’ostruzione o a una difficile estirpatura del pelo. Se la pelle sarà morbida e liscia, priva di accumuli di pelle morta, lo strappo o il tiraggio del pelo sarà più facile e si eviterà di romperlo in parte, facendolo rimanere sottopelle.

Un altro metodo che si può utilizzare, che ha più o meno la stessa funzione dello scrub, è l’utilizzo del guanto in crine. Passandolo su tutto il corpo si eliminano le cellule morte e si ammorbidisce la pelle, attenzione però perché l’azione meccanica è più forte del classico gommage, quindi non è un metodo indicato per chi ha la pelle molto sensibile.

Importante, poi, è idratare al meglio la pelle, per mantenerla morbida, sia dopo lo scrub sia dopo la depilazione. Ecco perché l’esfoliazione va eseguita il giorno prima, perché gli oli contenuti negli scrub e la crema idratante, se applicati a ridosso del trattamento, non fanno aderire bene la cera o fanno scivolare la pinzetta, portando di nuovo alla rottura del pelo. Invece, mantenere una pelle ben idratata durante la fase di ricrescita del pelo, fa sì che la zona sia sempre morbida e non spessa, in modo che i peli riescano a fuoriuscire adeguatamente.

Nel caso ci si depili con il rasoio, è poi essenziale prestare attenzione al verso in cui ci si rade, perché non è casuale. Bisogna andare sempre contropelo, nel verso opposto di crescita, in questo modo la parte di pelo reciso che rimane sottopelle avrà sempre la stessa direzione di ricrescita, evitando che si pieghi all’interno causando i peli incarniti.

In ultimo, cercate di non depilarvi troppo spesso ma di lasciare ai peli il tempo di crescere un minimo, per evitare la doppia ricrescita, cioè peli che crescono con tempi molto diversi tra loro. Al momento di rimuoverli, infatti, è più facile che quelli più corti vengano strappati male, causando irritazioni.

Fonte: 123rf

Ok prevenire, ma ormai c’è: come fare per eliminarlo?

Il metodo più efficace per la rimozione dei peli incarniti è sicuramente quello manuale. Innanzitutto, in caso di pus e gonfiore, è sempre meglio prima sfiammare la zona, utilizzando rimedi naturali sicuri o prodotti specifici. Utile può essere un impacco con acqua e sale, proprio come si fa per cercare di far uscire le spine: il sale disinfetta la zona e la disidrata, andando così ad ammorbidire la pelle ed eliminare la parte superficiale di cellule morte.

Anche uno scrub o il guanto di crine, in questo caso, sono utili per eliminarle e per ammorbidire la pelle. Non utilizzate farmaci e creme cortisoniche se non dopo un consulto con il vostro dermatologo di fiducia, piuttosto optate per prodotti specifici per i brufoli, che hanno il compito di far riassorbire il pus e lenire la pelle.

Dopo aver sfiammato la zona è il momento di disinfettare la pelle ed esercitare una leggera pressione con i polpastrelli, servendosi di una velina, in modo da far uscire la punta del pelo. Non utilizzate assolutamente le unghie, anche se le mani sono lavate, perché sono un ricettacolo di germi e batteri e, comunque, potrebbero provocare lesioni alla pelle, infiammando ulteriormente la zona.

Una volta fuoriuscita la punta, poi, con una pinzetta estraete delicatamente il pelo, senza fretta, avendo cura di rimuoverlo tutto per evitare di spezzarlo ulteriormente o lasciarne parte sottopelle. Disinfettate nuovamente la pelle e ripetete l’operazione laddove necessario.