Nikole, la prima bimba rifugiata ucraina nata in Italia

All'ospedale di Rho è venuta al mondo la prima bimba rifugiata ucraina: si chiama Nikole, e la madre è scappata dalla guerra per mettersi in salvo

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Redazione

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In un mondo che negli ultimi tempi stentiamo a riconoscere, così distante dalla vita che conducevamo prima; in un mondo in cui abbiamo inneggiato alla pace tra popoli e all’amore incondizionato, poste oramai a dura prova dagli eventi, c’è uno spiraglio di luce. Come la storia di Nikole e della mamma, fuggita dalla guerra: è la prima bimba ucraina nata in Italia. Il padre, che è rimasto nella sua patria a combattere, ha potuto vedere mamma e figlia in videochiamata. Nikole è nata a Rho, e il suo arrivo nel mondo è già nel cuore di tutti noi.

Nikole è nata in Italia: è la prima bimba rifugiata

Scappare dalla guerra nel 2022 è un concetto che ci appare distante, ma è la realtà. Sono migliaia le persone che in questo momento stanno facendo i conti con la fuga. Come una giovane mamma di 31 anni, di Ternopil, incinta al nono mese di gravidanza, che è riuscita a raggiungere l’Italia insieme alla figlia di 8 anni. E proprio qui ha dato alla luce Nikole, all’ospedale di Rho, alle porte di Milano. A darne l’annuncio è stato anche Attilio Fontana su Facebook.

Il 23 febbraio, a Ternopil, non è ancora iniziata l’invasione russa. C’è una famiglia unita. Una donna di 31 anni è ancora insieme al proprio compagno, alla figlia e a un’altra che sta per venire al mondo. Il 24, tutto il loro mondo si capovolge. Non c’è più la pace, i sogni si spezzano, e l’unico desiderio è quello di mettersi in salvo, di trovare il coraggio di abbandonare il proprio Paese. Lui viene richiamato alle armi. “Io vado in guerra, ma voi dovete andare verso la pace“. Una frase che arriva come un pugno allo stomaco, inevitabilmente.

La fuga dall’Ucraina e l’arrivo in Italia

Il momento è concitato. Perché se da una parte c’è quel desiderio di sopravvivere, dall’altra c’è una casa alle spalle. Un luogo conosciuto, dove tutto era pronto per accogliere la piccola Nikole. L’obiettivo è di raggiungere il confine, di portare via le figlie dell’orrore. Da quella terra che era prima casa, e che ora è sotto il fuoco nemico, sotto un cielo che non si riconosce più.

In macchina, madre e figlia cercano di arrivare il confine, di riuscire a superarlo, e così andare a Udine, per trovare riparo. Il parto si avvicina, e non osiamo immaginare i pensieri che la donna ha avuto per tutto il viaggio. In grembo, il seme della speranza, il frutto di un amore, venuto poi al mondo.

“All’ospedale di Rho è nata la prima bimba rifugiata ucraina in Italia”, ha scritto su Facebook Attilio Fontana, Presidente della regione Lombardia. “La mamma ha fatto il viaggio al nono mese di gravidanza, dalla sua città alla Lombardia, dove già vive la nonna. Le ho mandato dei fiori da parte di tutti i lombardi”. E, ancora, anche Letizia Moratti ha commentato la notizia: “Un lieto evento, un germoglio di pace, tra le rovine di una guerra sanguinosa”.

Ed è così che, proprio come per Mia, la bimba nata in un cunicolo della metro, anche il primo vagito di Nikole si è sollevato contro la guerra. Perché a contrapporsi alla morte, troviamo sempre la vita, che resiste.

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Fonte: Instagram
Nikole, la prima bimba rifugiata nata in Italia: il post su Facebook di Attilio Fontana