Ci sono alcune storie che meritano di essere raccontate perché sanno riaccendere la speranza proprio quando questa sembra perduta. E no, anche se ci fanno sognare, questi lieto fine non appartengono solo alle fiabe, ma sono reali, come solo loro sanno essere. Tra questi c’è anche quello di Neelai, la donna afgana scappata da Kabul e arrivata in Italia che ha messo alla luce la sua bambina: Poesia.
15 giorni fa arrivava nel nostro Paese Neelai, trentunenne afghana fuggita da Kabul, insieme alle sue sorelle e a una bambina in grembo, sua figlia. Spaventata e smarrita scappava dalla sua città di origine con la speranza di garantire una vita migliore alla sua bambina proprio qui, in Italia. Suo marito, invece, non ci è riuscito a lasciare l’Afghanistan, almeno non ancora.
Ospitata dal centro di accoglienza delle suore carmelitane nella Capitale, la donna afgana ha trascorso gli ultimi giorni della sua gravidanza qui, tra le cure e l’affetto di tutti. “Non avrei mai immaginato questa accoglienza, di trovarmi così bene. Nonostante tutto, sono felice” ha dichiarato la donna.
Poi, l’8 settembre alle 20.20 è venuta al mondo lei, Poesia. Nata al San Filippo Neri di Roma, è la prima bambina nata da una cittadina afghana fuggita da Kabul dopo che i talebani hanno preso il controllo della città. Il nome che Neelai ha scelto per lei è Ghazal, che vuol dire poesia.
Quasi tre chili di peso e tanta salute, Ghazal è rimasta in ospedale qualche ora prima di poter tornare nella “nuova casa” con la mamma, la struttura delle suore carmelitane di Roma. Perché la vecchia casa, quella a Kabul, non c’è più.
A raccontare la commovente storia è stato il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti che aveva già conosciuto Neelai al centro di accoglienza al suo arrivo in Italia. “Benvenuta Ghazal!” – ha scritto il presidente su Twitter – “Il tuo nome vuol dire Poesia, ne abbiamo bisogno”.
Neelai e Ghazal ora sono insieme, possono abbracciarsi e sperare in un futuro migliore perché si sentono protette e amate. Manca ancora una tassello, però, affinché questa puzzle possa dirsi ultimato: il ritorno del papà dall’Afghanistan.