Il 7 settembre 2025, Piazza San Pietro ha accolto migliaia di fedeli per una celebrazione destinata a entrare nella storia: la canonizzazione di Carlo Acutis, insieme a Pier Giorgio Frassati. Con questa decisione, Papa Leone XIV ha portato a compimento un percorso iniziato oltre un decennio fa, interrotto con la morte di Papa Francesco e ripreso con una cerimonia solenne celebrata di fronte alla Basilica.
Chi era Carlo Acutis
Carlo Acutis aveva soltanto quindici anni quando, il 12 ottobre del 2006, una leucemia fulminante lo ha portato via in pochi giorni. Era uno studente della scuola dei gesuiti, appassionato di informatica e di videogiochi, che però aveva fatto del web un mezzo inedito per diffondere il Vangelo. Per questo, in molti lo identificano come “l’influencer di Dio”. Il suo sito dedicato ai miracoli eucaristici, ancora consultabile, testimonia il desiderio precoce di mettere le nuove tecnologie al servizio della fede.
Chi lo ha conosciuto lo descrive come un adolescente brillante, anche se non sempre irreprensibile nei voti scolastici. Una sua insegnante di matematica ricorda con ironia di avergli dato un cinque, senza immaginare che dietro quei ritardi e quei compiti mancati ci fossero attività di volontariato e impegni che il futuro Santo della Chiesa Cattolica non ostentava mai. Al contrario, il suo professore di italiano sottolinea come la sua morte abbia spinto i compagni e i docenti a ricostruire i fili nascosti di una vita intensa, fatta di discrezione e altruismo.
Il processo verso la santità
La causa di canonizzazione è iniziata sei anni dopo la sua morte, nel 2012, con la proclamazione a “Servo di Dio”. Nel 2013 la Santa Sede ha dato il via libera ufficiale e nel 2016 si è conclusa la fase diocesana. Due anni dopo papa Francesco lo ha dichiarato “Venerabile”. Il passo successivo è arrivato il 10 ottobre 2020, quando Carlo è stato beatificato ad Assisi, nella città che aveva scelto come luogo spirituale di riferimento.
Determinante per la canonizzazione è stato il riconoscimento di un secondo miracolo attribuito alla sua intercessione. Si tratta della guarigione inspiegabile di una studentessa costaricana che, dopo un trauma cranico gravissimo, si è ripresa contro ogni previsione medica. La madre della giovane aveva pregato rivolgendosi proprio al Beato Carlo, rafforzando la convinzione della Chiesa sulla sua santità.
Dove riposa e perché ad Assisi
Carlo Acutis aveva espresso il desiderio di essere sepolto ad Assisi, città che amava profondamente per la sua devozione a San Francesco. Fin da bambino vi trascorreva lunghi periodi con la famiglia, respirandone il carisma e la spiritualità. Dopo una prima sepoltura nel cimitero locale, le sue spoglie sono state traslate nel Santuario della Spogliazione, dove oggi migliaia di pellegrini si recano a pregare davanti alla sua tomba.
Con la canonizzazione, Carlo Acutis diventa ufficialmente Santo della Chiesa Cattolica, ma soprattutto simbolo di una generazione che vive immersa nel digitale. La sua figura unisce l’immagine di un adolescente qualunque – con passioni, limiti e sogni – a quella di un giovane che utilizzava Internet come strumento di evangelizzazione e di testimonianza.