Johnny Depp, 57 anni di genio e sregolatezza. L’attore più affascinante, anticonformista e ribelle di Hollywood il 9 giugno 2020 compie gli anni e festeggia da solo, nella sua villa bunker dove ha trascorso la pandemia, regalando ai fan una sua interpretazione di un classico di Bob Dylan, The Times They Are A-Changin canzone di protesta scritta nel 1963, pochi mesi prima dell’assassinio di John Kennedy.
Una canzone profetica, meravigliosa, valida ieri come oggi, scrive Depp sul suo account Instagram, postando il video dell’esibizione. Brano di protesta contro qualunque forma di razzismo, quindi perfetta oggi, all’indomani dell’uccisione di George Floyd in America, ma anche di aspirazione al cambiamento.
Johnny (la sua vita in foto), selvaggio e spettinato più che mai, gli immancabili occhiali e il basco in testa, canta ispirato il classico di Dylan, accompagnando il post con queste parole
Due mesi prima che il mondo assistesse alle sconvolgenti immagini dell’omicidio spietato di JFK nel novembre 1963, Bob Dylan si sedette per scrivere una canzone … Aveva un’idea particolare in mente, che ha registrato poche settimane prima del tragico assassinio di Kennedy. Dylan aveva già ottenuto consensi stratosferici grazie alla sua bravura nella produzione di “tesori” e alle sue abilità poetiche. Aveva già alzato il livello del songwriting a un livello intoccabile. Divenne anche un profeta riluttante, che può anche essere un rischio professionale … Eppure rimase se stesso, schifando ogni sorta di “truffatori, succhiasangue, ma anche ignoranza, ingiustizie e feccia” nella sua vita. Le sue intenzioni sono rimaste pure. Quel giorno si sedette e scrisse la canzone di protesta più significativa, sbalorditiva e incredibilmente poetica eprofetica che il mondo potesse avere: “The Times They Are A-Changin” “. La canzone di Dylan si applica a Covid-19, ma anche all’immagine di George Floyd, impressa per sempre nei nostri cervelli … Per me, si applica al momento storico in cui ci troviamo, si applica al momento in cui è stata scritta nel 1963, si applica a tutto quello che è stato prima e tutto ciò che sarà.
Ho scelto di eseguire questa canzone dal vivo, per il mio amico @drbarbarasturm Covid diverse settimane fa … Non sapevo davvero come suonarla, ma ho pensato di provarci, perché sembrava essere perfetta. L’ho eseguito un paio di settimane prima che la nostra paralisi collettiva fosse resa completa dalle immagini del nostro fratello George Floyd che veniva crudelmente e brutalmente torturato a morte in diretta TV.
Prendiamoci un momento per ricordare l’eroe sacrificale George Floyd e guardare con speranza ai cambiamenti che la sua tragica morte porterà. E salutiamo il riluttante profeta Bob Dylan e il sogno di cambiamento che ha ispirato allora, ora e sempre … Il suo impatto è stato pari a Shakespeare, Marlowe, Hunter Thompson, Marlon Brando, Woody Guthrie, William Blake, Picasso, Bach e Mozart.
La canzone di Dylan deve essere tenuta vicino a te, IN TUTTI I TEMPI !!! Tutto l’amore e il rispetto,
JD