“Nella mia vita le belle notizie non finiscono mai”. Giorgia Soleri esordisce così nelle ultime storie pubblicate su Instagram, in cui racconta di aver vissuto dei mesi carichi di preoccupazione per la sua salute. Dei nuovi sintomi avevano fatto capolino, aggiungendosi a quelli con cui convive già da tempo a causa della vulvodinia e dell’endometriosi, e alla fine ha ricevuto una diagnosi: si tratta di una forma di fibromialgia. Un quadro clinico complesso e difficile il suo, ma che comunque non le fa perdere il sorriso.
Giorgia Soleri, quinta diagnosi di malattia cronica
La salute è da sempre un tasto dolente per Giorgia Soleri, influencer e scrittrice che conosciamo anche come compagna di Damiano David dei Maneskin. Appena 26 anni e un quadro clinico che metterebbe a dura prova chiunque, tra la vulvodinia e l’endometriosi, per citare quelle che sin da giovanissima influenzano inevitabilmente la sua vita. Convivere con il dolore fisico, accettarlo come parte di sé e lottare affinché venga riconosciuto e mai sminuito, sono i capisaldi della bella Giorgia.
Stavolta si aggiunge, però, una nuova diagnosi. Dopo un periodo di alti e bassi iniziato lo scorso febbraio, la Soleri si è sottoposta a una visita dal reumatologo e ha scoperto di avere una forma di fibromialgia, che si inserisce nel quadro della cosiddetta Central Sensivity Syndrome. Vulvodinia, dolore pelvico cronico, cefalee (di recente era stata in ospedale proprio a causa di queste ultime) e infine la fibromialgia rientrano in questo “termine ombrello” che definisce un complesso quadro di malattie croniche che si danno man forte l’un l’altra, concatenandosi e amplificando sintomi che ciclicamente tornano prepotenti.
Cos’è la fibromialgia
La fibromialgia è una malattia cronica che colpisce indifferentemente donne e uomini, anche se statisticamente sono le prime a esserne colpite con più frequenza. Una vera e propria malattia del dolore, che via via diventa diffuso e sempre più martellante e insopportabile. Non si conosce ancora l’origine esatta di questa malattia, l’unica certezza è che risulta difficile anche solo controllarla. Perché il dolore può essere più o meno costante, arrivare e scomparire improvvisamente per poi rifar capolino ancora e ancora, provocando al corpo e alla mente uno stress non indifferente.
Non è un caso che tra i sintomi associati a tale condizione ci siano anche stanchezza cronica, riduzione del tono dell’umore, persino disturbi del sonno specialmente nella fase acuta, che prevede episodi di rigidità muscolare. Vien sempre più difficile concentrarsi e gestire l’ansia, la depressione e la stessa capacità di movimento ed equilibrio. Alla luce di tutto ciò è facile comprendere quanta preoccupazione possa aver provato Giorgia nel momento in cui ha ricevuto la diagnosi.
Convivere con il dolore, senza perdere il sorriso
Quel che colpisce di volta in volta di Giorgia Soleri non è soltanto la sua tenacia e la consapevolezza di dover affrontare il dolore con maturità e solidità, o quantomeno provarci. C’è anche quello spirito fresco e gioioso che non la abbandona mai, anche nei momenti più bui dai quali sembra impossibile tornare a galla, e che ce la fa amare ancora di più. La forza per superare le difficoltà può scaturire anche da un sorriso e l’ironia resta una freccia potentissima al nostro arco, anche se non è in grado di far scomparire con un colpo di spugna la malattia. Diventa un modo per sentirsi più leggere, anche solo per un istante.
Quella battuta sulla batteria di pentole che le spetta per aver collezionato il quinto bollino (cioè la quinta diagnosi) è emblematica. Scherza, la prende a ridere “perché altrimenti è finita” dice nelle storie di Instagram sorridendo, ma a parlare sono anche i suoi occhi che non possono celare quel pizzico di inevitabile rassegnazione mista a preoccupazione. Adesso inizia per Giorgia Soleri un nuovo capitolo, quello che la vedrà alle prese con una nuova terapia del dolore piuttosto pesante: “Una volta arrivata a casa è stata un po’ una batosta. Non che non me lo aspettassi (…) però mi sento come se fosse già una fatica portare il mio corpo in giro, come se fossi sempre in deficit di energie”.