Gessica Notaro è di nuovo innamorata. Su Instagram la modella e cantante ha presentato Filippo Bologni, il suo nuovo fidanzato. “Il vero potere di un uomo sta nella dimensione del sorriso della donna che ha accanto”, ha commentato Gessica, pubblicando una foto in cui sorride felice insieme all’uomo che le ha regalato la felicità.
I due sono innamorati da qualche tempo, ma solo nell’ultimo periodo hanno scelto di uscire allo scoperto. Filippo Bologni è un carabiniere, ma anche un professionista nel settore dell’equitazione. Atleta di professione, è legato a Gessica Notaro dalla passione per i cavalli. Ha gareggiato nel salto a ostacoli, vincendo per sei volte il campionato italiano. Negli scatti pubblicati su Instagram, l’ex concorrente di Ballando con le Stelle appare finalmente felice e serena.
L’anno scorso, proprio a Natale, Gessica aveva confessato di aver ricevuto un anello di fidanzamento come dono. La cantante in quell’occasione non aveva rivelato il nome dell’uomo che aveva rubato il suo cuore. Incredibilmente forte, la Notaro è diventata un simbolo per tantissime persone e una paladina contro la violenza sulle donne.
Qualche giorno fa Gessica si era raccontata, ancora una volta, su Instagram. “Ho sempre pensato che nella vita la cosa giusta fosse fare del proprio punto debole un punto di forza – aveva spiegato -. Poi ho scoperto il “kintsugi”, una pratica giapponese che consiste nel riparare la ceramica rotta con dell’oro. La pratica nasce dall’idea che da un’imperfezione, da una ferita o da una cicatrice possa nascere una vera e propria opera d’arte. Quando a noi occidentali cade una ceramica e si rompe in mille pezzi, cerchiamo di riparare l’oggetto rendendo il danno pressoché invisibile, quasi come se ce ne vergognassimo. Ed è questo, probabilmente, che dovremmo imparare di riflesso in tutta la nostra vita. Perché non è giusto vergognarsi del danno, anzi, lo si può impreziosire e rendere caratteristico facendone proprio un punto di forza”.
“L’arte di abbracciare il danno, di non vergognarsi delle proprie ferite e dei propri limiti – aveva concluso Gessica Notaro -, è più che mai una lezione simbolica da parte di questa antica arte giapponese. Si deve imparare a non buttare ciò che si rompe, perché la rottura non rappresenta la fine! Nella vita si deve reagire in maniera positiva agli eventi traumatici, crescere attraverso le proprie rotture dolorose, valorizzarle, aggiustarle…esibirle! Perché no! E convincersi che sono proprio queste che rendono ogni persona unica e preziosa”.