Chi è Veruska Formelli, la moglie di Marco Bianchi

Veruska è la moglie di Marco Bianchi e la donna che è rimasta accanto allo chef dopo il coming out

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Redazione

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Veruska Formelli è la moglie di Marco Bianchi e la prima persona a cui lo chef ha confessato di essere gay.

L’esperto di benessere ha deciso di fare coming out, dopo anni vissuti accanto alla moglie e alla piccola Vivienne, la figlia della coppia arrivata quattro anni fa. Veruska e Marco si sono conosciuti giovanissimi grazie ad amici comuni e nel 2010, dopo tredici anni di fidanzamento e tre di convivenza, hanno deciso di sposarsi.

Capelli corti e sorriso dolce, Veruska nel settembre del 2015 ha dato alla luce Vivienne. Per anni ha lavorato nel mondo della pubblicità, in seguito è arrivata nel settore dell’editoria e oggi si occupa di progetti editoriali che riguardano i bambini e la scuola. A unirla a Marco Bianchi la passione per lo sport, ma anche per la buona cucina.

Affiatati e sempre sorridenti, lo chef e la moglie hanno affrontato insieme un cambiamento molto forte nella loro esistenza. Marco infatti una sera ha deciso, coraggiosamente, di svelare a sua moglie che era gay. “Una sera – ha spiegato -, mentre la bimba dormiva, le ho detto “sono omosessuale, lo sono sempre stato, però solo ora ho capito che sto bene con te ma come amico, perché quello che va oltre, probabilmente, è con un uomo”. Il passaggio successivo è stato sperimentare quello che sentivo. Da lì, è arrivato l’incontro con Luca”.

Marco Bianchi ha raccontato al Corriere della Sera la reazione di sua moglie di fronte alla confessione. Veruska ha abbracciato il marito e in seguito entrambi hanno iniziato un lungo percorso. “Mi ha abbracciato forte. Era un sogno di vita che si frantumava – ha spiegato -. È stato un momento in modalità terremoto, come quando hai costruito per anni e tutto, di colpo, viene raso al suolo ed è in polvere. Io mi sentivo in colpa, ma oggi so di aver fatto la scelta giusta”.

In seguito lo chef ha attraversato momenti difficili, ma Veruska è rimasta sempre accanto a lui. “Ho passato mesi brutti – ha confessato -: non mangiavo, dimagrivo, avevo spasmi allo stomaco e non dormivo la notte. D’accordo con Veruska, ho preso un appartamento dove stare di tanto in tanto. Ho capito che, quando ero a casa, stavo peggio, mi sembrava di far male a qualcuno, di essere una presenza che feriva. Dormire altrove era una prova per capire come respiravo e come stavo, se riuscivo a mangiare e a gestire quella solitudine. Poi, riportavo tutto alla psicologa che mi ha supportato”.