Tiziano Ferro, “Mi gridarono fr…”: all’Olimpico le dure parole contro l’omofobia

Durante il suo ultimo concerto a Roma, il cantante ha lanciato un messaggio importante contro l'omofobia

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Claudia D'Alessandro

Giornalista, esperta di Spettacolo e Content Editor

Giornalista e content creator, si nutre da sempre di cultura e spettacolo. Scrive, legge e fugge al mare, quando ha bisogno di riconciliarsi col mondo.

Su certe parole è impossibile passare oltre, ma si può comunque imparare da esse e farne tesoro per la propria vita e quella degli altri. Ce l’ha dimostrato Tiziano Ferro – che neanche il successo planetario ha risparmiato da offese e discriminazioni – sul palco dello stadio Olimpico di Roma. Durante il suo ultimo concerto il cantante ha infatti pronunciato parole durissime contro l’omofobia, lanciando un appello importantissimo ai giovani.

Tiziano Ferro, il discorso che ha commosso l’Olimpico

Un commosso Tiziano Ferro è salito sul palco dello stadio Olimpico di Roma per pronunciare parole importanti rivolte a un altrettanto emozionato pubblico, che ha ascoltato il suo discorso, personale e intimo, che “non riguarda esclusivamente la discriminazione sentimentale, ma i tantissimi gradi di discriminazione con i quali dobbiamo combattere ogni giorno”.

“Un paio di anni fa un ragazzo su passando da destra mi gridò Brutto fr..! – ha detto il cantante durante una pausa del concerto, tra un pezzo e l’altro, con la voce rotta dall’emozione – schizzando via come il perfetto codardo che era. Hanno tutti in comune un elemento la vigliaccheria. Perché io, paradossalmente, sarei anche in grado di rispettare gli omofobi se avessero almeno quel minimo di dignità, di fermarsi, guardarmi negli occhi e attendere le conseguenze dei loro insulti”.

Un’offesa difficile da dimenticare (e come potrebbe esserlo?), mista a rabbia e tanta amarezza: “Io avrei voluto sbranare quel pusillanime, ridurlo a terra per poi infierire, restituire le offese urlando forte per aggiungere terrore al dolore e terminare solo quando avrei visto quell’idiota vittima della peggior mortificazione: essere umiliato da un frocio“.

Ma nel suo discorso, Tiziano ha voluto sottolineare la differenza profonda tra lui e chi lo ha aggredito: “Io non sarei scappato, però. Non sarei scappato. Sarei rimasto lì a guardare quell’individuo con attenzione e magari anche con compassione per ricordargli una volta per tutte com’è fatto un uomo”.

L’appello ai giovani

A conclusione del suo toccante discorso, un appello ai presenti e ai suoi fan: “Prendetevi la vostra vita, ragazzi, qualunque esso sia, diventate ciò che volete e non so ciò che gli altri vogliono“, ha detto.

Oggi Tiziano Ferro ha costruito la sua vita a Los Angeles con il marito Victor Allen e i loro due bambini, Margherita e Andres: una scelta dettata dal destino e dalla sua carriera sempre in ascesa, ma che ha poi trovato terreno fertile per le successive decisioni della sua vita.

“Avevo comprato casa a Milano, che poi ho venduto, prima d’essere inglobato da questo posto, senza sceglierlo. Volevo diventare padre a prescindere ma in Italia avrei potuto farlo?”, ha confessato in una recente intervista. E oggi non potrebbe essere più felice: ha realizzato il suo sogno, quello di avere una famiglia meravigliosa.

Ho sempre saputo di avere l’istinto paterno, sono sempre stato protettivo anche con i miei amici. Ma una cosa è saperlo, una cosa è iniziare a farlo: quando ho saputo che sarebbero arrivati i bimbi avevo una certa ansia. Però la prima volta che ho tenuto in braccio lei è come se mi avessero dato un libretto di istruzioni, in quel momento si è dissipato ogni dubbio. È come se fossi nato per questo“, aveva detto a Verissimo.