La presenza di Georgette Polizzi nel salotto di Storie Italiane è stata un duro colpo al cuore in questo piovoso giovedì. Oltre al cielo anche le nostre anime si sono adombrate perché sì, quel tragico e terribile racconto è arrivato come un fulmine a ciel sereno.
Della splendida Georgette Polizzi abbiamo parlato nelle ultime settimane, anche per via del piccolo, grande miracolo che sta vivendo: l’ex protagonista di Temptation Island e il marito David Tresse, infatti, sono in dolce attesa di una bimba nonostante le probabilità fossero scarse, a causa di un intervento da lei subito quando era più giovane. Eppure l’intervista a Eleonora Daniele a Storie Italiane si è concentrata su un dramma profondo, di quelli che fanno davvero accapponare la pelle.
Storie Italiane, Georgette Polizzi e le violenze subite da bambina
Le bruciature di sigarette, le percosse, gli abusi sessuali. Sono termini che dovrebbero essere totalmente estranei al mondo dei bambini, come di chiunque altro. Eppure sono emerse dal tragico racconto di Georgette Polizzi, che ha letteralmente sconvolto la conduttrice Eleonora Daniele e il pubblico sintonizzato su Rai 1.
Il percorso verso la felicità spesso è irto e pieno di ostacoli, ma quelli affrontati dalla bella Georgette sono davvero troppo. La stilista, visibilmente scossa e molto emozionata, è tornata con la mente indietro nel tempo, fino a quegli anni bui in cui vivere in casa con la madre e il compagno era un vero incubo. Perché non solo questo orco le usava violenza, ma perfino la sua mamma, sangue del suo sangue, non perdeva occasione per picchiarla:
Quello che più mi ha fatto male è che nessuno mi ha aiutata, né un vicino di casa, nessuno. Si vedevano i lividi, scrivevo a scuola letterine in cui parlavo delle percosse, ma nessuno ha mai fatto nulla, nemmeno i genitori dei miei amici, mi hanno lasciata sola.(…) Mi spegneva le sigarette addosso, lei mi diceva che ero io che io avevo dei problemi. Dopo che sono andata in ospedale mi hanno visto un morso e con il calco hanno capito che era mia madre e sono partite le denunce.
È impossibile concepire la vita di una bambina che a soli 4 anni deve subire tutto questo. La dolce Georgette ha sopportato fino ai 15 anni quando finalmente è riuscita a scappare da quell’inferno e ora che è una donna e si prepara a diventare madre, ha ripreso in mano le redini della sua vita.
Storie Italiane, Georgette Polizzi: la maternità è la sua rivincita
Il passato ormai è andato, anche se lascia delle ferite indelebili nella parte più profonda dell’anima. Ma Georgette Polizzi ce l’ha fatta, è riuscita a rifarsi una vita da zero e perfino a perdonare la sua mamma:
La mia salvezza sono stata io. Sono riuscita a prendere una per una le cose che mi hanno fatto male, gli ho dato un nome, ho perdonato chi dovevo perdonare e piano piano ne sono uscita.(…) Oggi per me è tutta un’altra storia, ho cambiato il corso della mia vita. Quando sei bambina credi di meritarlo, credi che certi abusi siano normali ed entri in una vita virtuale parallela e ti chiedi se i tuoi compagni vivono la stessa cosa.(…) Io ho perdonato mia mamma, oggi non c’è più, ma ho capito che stava male, non era lucida. Mamma era bipolare, quindi mi picchiava e poi mi medicava. Gli assistenti sociali e gli psicologi hanno provato ad aiutarla, ma la malattia era troppo avanti e non è stato possibile fare nulla.
La vita, però, può prenderti contropiede. Quando sembrava che tutto finalmente fosse al suo posto, tassello per tassello, ecco l’ennesimo ostacolo. Come ha spiegato a Eleonora Daniele, la bella Georgette ha ricevuto la diagnosi di sclerosi multipla, una malattia infima che colpisce il sistema nervoso e che ti cambia completamente la vita. Per fortuna al suo fianco c’era lui, David Tresse, l’uomo che la ama più di ogni altra cosa al mondo e con la quale sta realizzando il sogno di una vita: costruire una famiglia.
E il pensiero va proprio a lei, alla bimba che porta nel suo grembo. Quella piccola creatura che darà una svolta alla sua esistenza e che la arricchirà con una valanga di amore. Georgette ha rinunciato a una terapia sperimentale per poter restare incinta (con la fecondazione assistita) e portare avanti la gravidanza e sì, possiamo capirla: diventare una brava mamma è la rivincita migliore contro tutto quel male che ha dovuto subire.