Diddy condannato a 4 anni di carcere, la lettera alla famiglia

Sean Combs, il rapper noto come Diddy, è stato condannato a 4 anni e 2 mesi di prigione. I figli al suo fianco in tribunale

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Maria Francesca Moro

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Ha sconvolto Hollywood la scoperta dei cosiddetti freak off, orge in giro per il mondo il cui principale organizzatore era Sean Combs, tra i più famosi rapper al mondo, noto ultimamente con lo pseudonimo di P. Diddy. A luglio 2025 Combs fu giudicato colpevole di trasporto finalizzato alla prostituzione e oggi condannato a più di quattro anni di detenzione. Prima della condanna, il rapper ha dedicato una lettera alla famiglia.

Diddy condannato a 4 anni di carcere

Sean Combs è tra i personaggi più influenti della scena musicale globale degli ultimi trent’anni. Il processo che l’ha visto sul banco degli imputati è stato seguito dai media di tutto il mondo. Si è parlato molto dei festini da lui organizzati in giro per il mondo, nelle sue lussuose ville e in hotel a cinque stelle. Party la cui componente principale era il sesso offerto da sex worker, che spesso si sono temuti essere anche minorenni.

Diddy è stato assolto dal reato di tratta di essere umani a scopo sessuale, così come sciolta è stata l’accusa di essere a capo di un’organizzazione criminale per lo sfruttamento sessuale. Il rapper è stato invece giudicato colpevole per trasporto finalizzato alla prostituzione, reato la cui pena prevede 4 anni e 2 mesi di carcere e il pagamento di una multa da 500mila dollari.

La lettera alla famiglia

Nel corso del processo, Sean Combs si è sempre rifiutato di comparire al banco dei testimoni. Nei giorni prima della sentenza ha però chiesto di poter inviare una lettera al giudice. Si tratta di un lungo mea culpa: “Il vecchio me è morto in prigione e una nuova versione di me è rinata. La prigione ti cambia o ti uccide: io scelgo di vivere. – ha scritto il magnate dell’hip-hop – Sono dispiaciuto dal dolore che ho provocato ad altri e so che ‘mi dispiace’ non sarà mai sufficiente. Il mio dolore è diventato il mio maestro”.

Il pensiero va a Cassie Ventura, l’ex compagna che lo ha denunciato per violenza. “La scena e le immagini di me che aggredisco Cassie mi tornano in mente ogni giorno. Ho sbagliato di grosso ad alzare le mani sulla donna che amavo. Mi dispiace per sempre per questo. La mia violenza sarà per sempre un pesante fardello. Provo rimorso, dolore, rimpianto, delusione, vergogna” si legge nella lettera riportata da Cnn.

Infine, il pensiero è rivolto alla famiglia e, in particolare, ai suoi sei figli: “Oggi vi chiedo pietà, ho deluso i miei figli come padre. Mio padre è stato assassinato quando avevo 3 anni, quindi so per esperienza diretta cosa significa non avere un padre”.

I figli di Sean Combs gli restano accanto

I figli di Sean Combs
IPA
Diddy con i suoi 6 figli

Presenti a ogni fase del processo, i sei figli di Diddy non l’hanno mai abbandonato. Mentre il padre si trovava in carcere in attesa della sentenza, hanno scelto di mostrargli pubblicamente il loro sostegno con un messaggio condiviso sui social. “Molti hanno giudicato sia lui che noi sulla base di accuse, teorie del complotto e false narrazioni che sono sfociate in assurdità sui social media. – scrissero – Siamo uniti, ti sosterremo in ogni fase del percorso. Ci aggrappiamo alla verità, sapendo che prevarrà e nulla spezzerà la forza della nostra famiglia. Ci manchi e ti amiamo papà”.

Sean Combs è padre di sette figli, nati da relazioni diverse. Il maggiore è Justin, oggi 32enne, figlio di Misa Hylton-Brim, fidanzatina del futuro rapper ai tempi del liceo. Tre sono i figli nati dalla lunga e travagliata relazione con la modella Kim Porter: Christina, nata nel 1998, e le gemelle D’Lila Star e Jessie James, classe 2005. Anche Quincy, il bambino che Porter ebbe da un’altra relazione, è stato riconosciuto da Combs.

Nel 2006 nasce Chance, frutto di una relazione extra-coniugale con Sarah Chapman. La minore dei figli di Puff Daddy ha poco più di due anni, si chiama Love (amore) e la madre è Dana Tarn.