Randi Ingerman, la truffa dell’avvocata. Sentenze falsificate e cause mai avviate

La modella e attrice Randi Ingerman sarebbe stata truffata dalla sua legale che le assicurava di aver vinto cause mai intentate

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Martina Dessì

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Content editor di tv, musica e spettacolo. Appassionata di televisione da sempre, designer di gioielli a tempo perso: ama i particolari, le storie e tutto quello che brilla.

Pubblicato: 30 Agosto 2024 10:37

Una vicenda giudiziaria che ha dell’incredibile, quella in cui è rimasta coinvolta Randi Ingerman, nota attrice e showgirl, che si è vista tradita dalla persona in cui aveva riposto tutta la sua fiducia. Le accuse mosse nei confronti della sua avvocata, Serena Grassi, sono infatti molto gravi. La sua ex legale è infatti finita sotto indagine con le accuse di patrocinio infedele e falsificazione di documenti. Negli anni in cui l’ha assistita, infatti, le avrebbe fatto credere di aver vinto cause importanti – con relativi risarcimenti – in realtà mai intentate.

Com’è iniziata la truffa contro Randi Ingerman

Tutto ha inizio quando Randi Ingerman, alle prese con diverse problematiche personali, si rivolge alla sua legale di fiducia per essere rappresentata in alcune cause importanti. Tra queste, vi era una causa contro Ubi Banca, con l’obiettivo di ottenere un risarcimento per danni derivanti dal mancato oscuramento di una segnalazione negativa presso la Centrale dei Rischi della Banca d’Italia. L’avvocata Grassi, secondo quanto emerge dall’indagine, aveva assicurato alla sua cliente che la causa era stata vinta e che il Tribunale civile di Milano aveva stabilito un risarcimento di 277.000 euro in suo favore. Tuttavia, la realtà era ben diversa: la causa era stata persa e il risarcimento promesso non esisteva.

Per convincere la sua assistita della vittoria, Serena Grassi avrebbe falsificato una sentenza del Tribunale, facendola apparire come un documento autentico redatto dalla giudice Adriana Cassano Cicuto. La falsificazione non si sarebbe limitata a questo caso: l’avvocata avrebbe anche contraffatto altri documenti legali, facendoli sembrare come sentenze emesse da altri giudici: tra queste la giudice Zenaide Crispino del Tribunale del Lavoro. Una complessa rete di menzogne che è venuta alla luce quando Randi Ingerman, insospettita e delusa dalle promesse mai realizzate, ha deciso di rivolgersi a un altro legale, Davide Steccanella, per valutare la situazione. È stato proprio Steccanella a scoprire l’inganno e a denunciare Serena Grassi, facendo partire l’indagine a suo carico.

Chi è coinvolto nell’indagine

Il caso ha avuto ripercussioni significative anche sul piano giudiziario. A causa della coinvolgimento di toghe del distretto giudiziario milanese, la competenza del caso è passata alla Procura di Brescia, dove il pubblico ministero Giovanni Tedeschi ha chiesto il rinvio a giudizio per l’avvocata Grassi. Oltre a Randi Ingerman, anche le giudici coinvolte nei falsi documenti, Adriana Cassano Cicuto e Zenaide Crispino, risultano ora come parti offese nel procedimento penale.

Un inganno che è stato scoperto da Randi Ingerman dopo che una serie di evidenze che non ha potuto più ignorare l’hanno condotta a chiedere un secondo consulto sul suo caso. E, chiaramente, chi è intervenuto in suo soccorso non ha potuto fare altro che darle ragione. La showgirl, volto noto della tv degli anni ’90 e 2000, è lontana dal mondo dello spettacolo ormai da molto tempo. Sono di certo anni non facili, per lei, che ha affrontato con coraggio i problemi legati all’epilessia e alla depressione. Ha anche lasciato a Milano per trasferirsi in una residenza più tranquilla, lontana dalla confusione delle città che stava iniziando a starle stretta.