La parabola di Marco Carta: dal trionfo di Amici all’arresto per furto

Il successo e la "caduta" di Marco Carta: una parabola che inizia dal trionfo ad "Amici" nel 2008, culminata con l'arresto per furto

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Serena De Filippi

Lifestyle Editor

Lifestyle e Content Editor che scrive da tutta la vita: storie, racconti, libri, articoli, con una passione per i trend del momento.

Nel 2019, Marco Carta stava attraversando un periodo spettacolare, dal punto di vista privato e professionale: dopo aver fatto coming out e iniziato la battaglia personale per l’integrazione delle persone LGBT, era pronto per l’uscita del suo nuovo album. Una raccolta di inediti, che avrebbe dovuto essere distribuita a partire dal 21 giugno. Ironicamente l’album è intitolato Bagagli Leggeri, mentre il bagaglio di esperienze personali del cantante si è appesantito con un arresto e un’accusa di furto aggravato. La parabola di Marco Carta, dal trionfo ad Amici e Sanremo fino all’arresto per furto.

Il successo di Marco Carta ad Amici e Sanremo

Marco Carta ha iniziato la propria carriera nel 2008trionfando su tutti gli altri allievi della scuola di Amici di Maria De Filippi. Da allora il cantante ha inanellato una serie di successi non da poco, arrivando a vincere il Festival di Sanremo, l’anno successivo, con il brano La Forza Mia. Nel corso degli anni, ha ricevuto anche un gran numero di premi (tra cui diversi Wind Music Award e due Latin Music Italian Awards), ma indubbiamente la sua carriera ha perso un po’ lo slancio dei primi anni.

Nel 2015, ha raccontato la sua storia nel libro autobiografico Ho una storia da raccontare, dove ha parlato del suo vissuto, dell’infanzia spensierata ma difficile a Cagliari, di un disagio latente, quello di essere cresciuto senza padre. La perdita di ambedue i genitori ancor prima di compiere 11 anni: viene cresciuto dalla nonna Elsa e dagli zii, insieme al fratello maggiore.

Poi, è tornato alla ribalta delle cronache di spettacolo, per la sua scelta di fare coming out nel salotto televisivo di Barbara D’Urso, dichiarando la propria volontà di diventare volto e bandiera della comunità LGBT. Accusato da altri artisti (tra cui Mahmood) di aver sfruttato la propria omosessualità, soltanto per accendere di nuovo i riflettori sulla propria carriera, ha affrontato le critiche a testa alta e si è dichiarato sereno. La sua stella, però, si è affievolita nel tempo, fino a quando un fulmine a ciel sereno non ha lasciato attoniti i tanti fan.

L’arresto a Milano per furto

In questo quadro completamente idilliaco, la notizia dell’arresto a Milano nel 2019 è stata un fulmine a ciel sereno. All’epoca aveva 34 anni, ed è stato fermato insieme a una donna di 53 anni (Fabiana Muscas) all’uscita della Rinascente, il grande magazzino, con l’accusa di aver sottratto sei magliette, alle quali aveva fatto in modo di togliere il badge metallico dell’antitaccheggio. Le magliette contenevano un secondo sistema di sicurezza, praticamente invisibile, che ha fatto scattare gli allarmi.

Il cantante, che al momento dei fatti si trovava in compagnia di una donna cinquantatreenne è stato arrestato dalla polizia e ha trascorso la notte in carcere. Tuttavia, il suo avvocato Simone Giordano ha dichiarato la totale estraneità ai fatti da parte di Marco Carta e la decisione del giudice di non convalidare l’arresto, sottolineando che non sarà disposta quindi alcuna misura cautelare. La notizia è risultata così assurda che moltissimi fan del cantante, soprattutto sui social, hanno creduto per qualche ora che si trattasse di una semplice fake news.

Assolto dall’accusa di furto

Nel novembre del 2019, è arrivata l’assoluzione dall’accusa di furto per “non aver commesso il fatto”. Tra le motivazioni della sentenza di assoluzione, il giudice milanese Stefano Caramellino ha spiegato che si trattava di un regalo di compleanno a Carta, che all’epoca dei fatti aveva compiuto gli anni appena 10 giorni prima dal “furto” alla Rinascente. La procura, invece, aveva chiesto, oltre che 400 euro di multa, otto mesi di carcere. Nell’ottobre del 2020, è stato assolto in appello a Milano nel processo di secondo grado. Insieme all’avvocato, ha così commentato: “Sono felicissimo”.

L’accusa ai colleghi di averlo allontanato dopo l’accusa di furto

A 6 anni aveva detto: “Da grande, farò il cantante”. E così è stato. Marco Carta ce l’ha fatta, e ha vinto persino Sanremo, la kermesse musicale più importante in Italia, con cassa di risonanza mediatica anche all’estero. A febbraio del 2024, ospite da Caterina Balivo a La Volta Buona, ha spiegato che quel momento ha avuto una conseguenza negativa sulla sua carriera e sulla sua vita e di essere stato lasciato solo dagli altri colleghi. Ha accusato la stampa di aver dato maggiore importanza alla notizia dell’arresto, e ben poca alla sua assoluzione.

“Sarebbe stato giusto che lo stesso spazio che hanno dedicato a una presunta cosa sarebbe stato poi dedicato alla cosa che non è più presunta, ma è una pulitissima assoluzione totale. E invece no, non c’è stata questa eco. Quando c’è stata l’assoluzione mia nonna si è messa davanti alla tv a fare zapping e diceva ‘ma nessuno parla della tua assoluzione!‘. Voleva il mio bene. Mia nonna mi è stata super vicino, i miei colleghi no”. Nonna Elsa è scomparsa ad aprile 2020.

Non ho ricevuto nessun tipo di vicinanza, non so perché”, ha spiegato l’artista. “Il mio fidanzato di allora mi è stato vicino, così come la mia famiglia, ma purtroppo nessun collega mi è stato vicino, nessuna persona del mondo dello spettacolo. È difficile esporsi”.

Cosa fa oggi Marco Carta: il nuovo singolo nel 2024

La storia dell’accusa di furto si è chiusa a favore di Marco Carta, ma la sua esistenza non è stata priva di difficoltà. Si è comunque ripreso, perché certi fenomeni non si spengono mai del tutto: si è detto felice al fianco di un nuovo amore, libero dalle catene e dai fantasmi del passato. Nel 2024, ha presentato un nuovo singole, Voragine, un brano scritto insieme a Marco Rettani. “Mi piace pensare alla musica come alla relazione più duratura della mia vita. In oltre quindici anni ne abbiamo passate tante: abbiamo toccato il cielo e abbiamo imparato a ripartire da zero. Ci siamo scelti, maledetti, amati, guardati da lontano, ma lasciati mai e sono grato per ogni singola notte che sembrava l’ultima, perché l’ho vissuta ogni volta come se lo fosse, non risparmiandomi”. Quel giovane che era tra i banchi nella Scuola di Amici di Maria De Filippi è cresciuto, è maturato. Ma è sempre rimasto lo stesso: fedele alla sua identità… e alla sua forza.