Giovanna Botteri saluta la Rai e va in pensione. La giornalista vuole “dare spazio ai giovani”

La storica inviata della Rai Giovanna Botteri va in pensione. L’ultimo saluto della giornalista alla tv

Foto di Maria Francesca Moro

Maria Francesca Moro

Giornalista e Lifestyle Editor

Giornalista e content editor. Dalla carta al web e ai social racconta di lifestyle, cultura e spettacolo.

Precisissima, a 67 anni appena compiuti, Giovanna Botteri va in pensione. La giornalista, il volto più noto tra gli inviati della Rai, è pronta a tornare a casa in Italia dopo aver viaggiato per tutto il mondo, da New York a Pechino fino a Parigi. È un gesto di libertà e anche di responsabilità. Lo fa per godersi gli affetti e per lasciare spazio alle nuove generazioni.

Giovanna Botteri va in pensione

Viene definita, e a buon ragione, “icona del servizio pubblico” nella nota del sindacato Rai che ne annuncia il pensionamento. “Ci sono giornaliste così preparate che diventano esse stesse icone di un mestiere” prosegue il sindacato Usigrai, che a Giovanna Botteri riconosce “signorilità, pacatezza, lucidità, equilibrio, ma soprattutto una completa aderenza ai valori e alla missione del servizio pubblico”. L’attestazione di stima prosegue: “Di esempio per generazioni di giornaliste e giornalisti. Mai sopra le righe, Giovanna Botteri ha raggiunto una grande popolarità semplicemente svolgendo con dedizione il suo mestiere di inviata che racconta senza riserve ciò che vede”.

Perché compiuti i 67 anni Botteri, dopo decenni di servizio all’estero, ha scelto di andare in pensione e tornare in Italia: “È tutto un po’ strano, da oggi sarà diverso. – ha raccontato all’agenzia di stampa Adnkronos – Torneò in Italia, sicuramente è un grande cambiamento, ma anche il cambiamento può essere positivo… Dopotutto non è che sia morta, sono solo andata in pensione”. Per lei inizia una nuova vita, con “più tempo per le passioni. Avrò più tempo per andare allo stadio”.

Ma, ha aggiunto all’Ansa, “un mestiere così non è che si abbandona: noi questo sappiamo fare e continuiamo a fare, come Il suonatore Jones di De André, ‘suonare ti tocca / per tutta la vita’. È una strada che forse si fa anche in un modo diverso”. In un modo, spiega la giornalista, che lasci spazio a chi arriva: “È giusto anche dare il cambio ai giovani, darsi il testimone, ci sono bravissimi giornalisti giovani in giro. È un avvicendamento naturale”.

Storica inviata della Rai

Nata a Trieste, figlia dell’ex direttore della sede Rai Friuli-Venezia Giulia, Guido, entra nel mondo del giornalismo dopo una laurea in filosofia nell’università della città natale. Inizia con la carta stampata, per poi approdare agli studi locali della Rai triestina. Dal 2004 al 2007 è stata conduttrice del Tg3 delle 19, ma la sua vocazione è della giramondo e il pubblico italiano la conosce nel ruolo di inviata.

Dal 2007 al 2019 è stata corrispondente dell’emittente nazionale dagli Stati Uniti, per poi spostarsi in Cina, fino al 2021, dove ha seguito l’esplosione del Covid. Nel frattempo, ha raccontato i momenti più duri dell’ultimo secolo: dalla rivolta di Valona in Albania alla guerra del Kosovo. È stata in Iran, Sudafrica, in Afghanistan e in Iraq durante la seconda guerra del Golfo. Ha raccontato la guerra con precisione ma senza mai perdere di umanità: “Ecco la guerra è anche questo: vedi in controluce le persone a cui vuoi bene e pensi: se capitasse a me?”