“Ti spezzo in due”: è la battuta che lo ha reso più celebre. Quella pronunciata dal gelido pugile Ivan Drago prima di affrontare Rocky Balboa. A pronunciarla è stato Dolph Lundgren, l’attore che ha dato il volto al più crudele dei rivali dell’eroe della saga cinematografica. Ma dietro lo sguardo di ghiaccio e i possenti muscoli si nasconde un uomo complesso e con un passato difficile, di cui però non più ha paura di parlare.
Dolph Lundgren, sul ring per difendersi dal padre violento
Dolph Lundgren, ha raccontato in una sincera intervista al Corriere della Sera, è un’intellettuale. Un vero uomo di lettere, appassionato di letteratura e con sempre un nuovo titolo sul comodino. Cinematograficamente è appassionato di Sergio Leone e del maestro Federico Fellini, eppure ha sempre ricoperto ruoli da cattivo, in film d’azione ben poco d’élite. E, anche nella vita, il suo posto lo ha trovato sul ring.
“È stata una sorta di vendetta o reazione a mio padre, – ha confessato l’attore – che fisicamente, da quando avevo 4 anni fino ai 13, ha commesso degli abusi su di me, ma li ha commessi anche su mia madre. Così nella tarda adolescenza ho deciso di diventare un fighter, un lottatore e ho avuto buoni riscontri nel karate. Mi volevo sentire forte in modo tale da potermi proteggere”.
E forte lo è diventato davvero, seppur ci sono certi mali da cui niente può rendere immuni. Lundgren ha avuto il cancro: “L’ho combattuto per sette anni. Mi ha insegnato delle cose, soprattutto a ripensare e amare l’incredibile vita che avevo avuto fino allora, e ad amare di più il prossimo. Mi ha insegnato a essere riconoscente al talento dei medici, al mio fisico potente grazie al quale per certi versi ho potuto curarmi da solo e all’universo che mi ha portato energie positive. Ora provo ad essere gentile con tutti. Il cancro mi ha profondamente cambiato”.
Il successo come Ivan Drago in Rocky
Nato a Stoccolma nel 1957, Dolph Lundgren al cinema arrivò dalle porte posteriori. Da giovane, per via della conoscenza delle arti marziali e del fisico possente, divenne la guardia del corpo della nota cantante Grace Jones. Con le conoscenze giuste, quasi per caso, ebbe una piccola parte in un film di James Bond. E poi arrivò il ruolo di Ivan Drago in Rocky, quello che lo rese una leggenda e uno degli attori più noti nei film di azione hollywoodiani.
Del suo primo incontro con Sylvester Stallone ricorda che “portava i capelli lunghi ed era molto abbronzato. Io ero un nervoso ragazzo di 26 anni. Ero un campione di karate, lui mi disse che dovevo mettere su qualche muscolo”. E dopo averli messi su, questi muscoli: “Penso di avergli causato un colpo al cuore durante un combattimento che lo costrinse a essere ricoverato in ospedale per una settimana”. Ma nessun rancore: “Ora siamo grandi amici, parliamo delle nostre figlie e delle ferite che abbiamo patito per 40 anni nei film d’azione”. Anche quelle che si sono provocati l’un l’altro.