BigMama è una di quelle artiste che non passano inosservate: potente, autentica, capace di riempire il palco con la sola forza della sua voce. L’abbiamo vista al Festival di Sanremo, nei talk più seguiti e nei concerti sold out, dove ha portato messaggi di libertà e body positivity. Ma dietro la sua grinta si nasconde anche una giovane donna con una storia intensa e commovente: la sua battaglia contro il linfoma di Hodgkin, affrontata con coraggio e ironia, è rimasta per un certo periodo nascosta. Oggi, però, BigMama racconta orgogliosa la sua battaglia e la sua rinascita, dimostrando che anche il dolore può trasformarsi in forza e che la vera bellezza nasce quando si smette di avere paura, diventando così un faro di speranza per chi sta attraversando la stessa tempesta.
BigMama, la scoperta del tumore e l’amore per la musica
Quando BigMama parla, lo fa sempre senza filtri: con la sua voce potente e autentica, è abituata a scuotere il pubblico con testi che parlano di libertà, forza e accettazione. Ma questa volta, dietro le parole, c’è una verità più cruda e difficile della quale parlare, ovvero la battaglia contro il linfoma di Hodgkin.
A soli ventitré anni, Marianna Mammone – questo il vero nome di BigMama – ha scoperto di avere un tumore e la vita, da un giorno all’altro, si è fermata. Non c’erano più palchi, luci o applausi: solo il silenzio di una stanza d’ospedale e la paura di dover combattere una guerra per cui nessuno è mai pronto.
Tutto è iniziato con un gonfiore al collo, poi la stanchezza, quel senso di spossatezza che sembrava non voler passare. I medici le hanno consigliato di fare accertamenti e, dopo una biopsia, è arrivata la diagnosi che le ha tolto il fiato: linfoma di Hodgkin, un particolare tipo di cancro che colpisce il sangue e il sistema immunitario. Da lì, la chemioterapia intensiva, i capelli che cadono, il corpo che cambia, lo sguardo allo specchio che fatica a riconoscersi. “Ogni giorno mi vedevo diversa”, ha raccontato al podcast di Luca Casadei One More Time, e non si riferiva solo all’aspetto fisico. Perché la malattia ti cambia dentro, ti costringe a guardarti con occhi nuovi, a ridisegnare chi sei.
“Ricordo la paura, la confusione, ma anche la lucidità. Ho capito che non potevo farcela da sola e ho deciso di affrontare tutto chiedendo aiuto ai medici e alla mia famiglia”, ha aggiunto ancora la cantante ricordando quei momenti di smarrimento assoluto, ma anche di grande consapevolezza.
Eppure, proprio in mezzo alla tempesta, BigMama ha trovato nella musica la sua ancora, visto che non ha mai abbandonato il suo mondo neanche durante le difficili cure che stava seguendo. È stata la sua terapia, la sua valvola di sfogo, il modo più sincero per non lasciarsi travolgere. Ha trasformato la paura in parole, la rabbia in melodia: “Scrivevo per non affondare”, ha confidato e forse è per questo che oggi le sue canzoni arrivano così dritte al cuore, perché nascono da un dolore reale, vissuto, trasformato in forza.
BigMama, dopo la diagnosi di linfoma di Hodgkin come sta oggi
Dopo mesi di terapie e momenti durissimi, oggi BigMama può finalmente dire di essere in remissione, anche se deve sottoporsi a controlli regolari. Sta bene, ma non è più la stessa: ha imparato che la salute non è scontata, che la vita va presa di petto e vissuta davvero, senza rimandare nulla. “Non voglio più aspettare per essere felice”, ha dichiarato con quella luce negli occhi che solo chi è rinato possiede.
Il suo racconto non è solo una testimonianza di malattia, ma un messaggio di speranza, proprio come quello di Bianca Balti, e un invito a non avere paura di ascoltare il proprio corpo, a non vergognarsi di chiedere aiuto, a non nascondere le proprie fragilità.
“Non bisogna aver paura della parola cancro. Bisogna conoscerla, affrontarla e non permetterle di rubarci la speranza”, ha dichiarato BigMama, che ha voluto condividere la sua storia anche per sensibilizzare sull’importanza della diagnosi precoce. Non più solo portavoce della body positivity, ma anche esempio di forza e coraggio di fronte alla malattia.
BigMama oggi è tornata sul palco, ma con un’energia diversa, c’è la stessa potenza nella voce, ma anche una nuova dolcezza e ogni parola che canta è una carezza a chi sta ancora lottando, un incoraggiamento per chi non vede la fine del tunnel. “La mia voce ora ha un senso diverso. – ha confidato – Ho imparato che la vita non si rimanda, si vive”.
In un mondo che tende a esaltare solo la perfezione, lei ancora una volta porta un messaggio profondo, ovvero scorgere ed apprezzare la bellezza della vulnerabilità. “Essere fragili non significa essere deboli. Significa essere umani”, ha concluso.