Beyoncé accusata di anti-femminismo: cosa dice Jolene, la canzone della polemica

La cover di Jolene realizzata da Beyoncé ha scatenato reazioni contrastanti tra i fan, specie quelli di sesso femminile

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Maria Francesca Moro

Giornalista e Lifestyle Editor

Giornalista e content editor. Dalla carta al web e ai social racconta di lifestyle, cultura e spettacolo.

Beyoncé si è data al country. Ha indossato camperos e cappelli da cowboy e ha iniziato a cantare a suon di banjo. E, nella sua missione di rendere cool la musica tipica dell’America più verace, ha deciso di riproporre con un nuovo sound uno dei capolavori del genere: la mitica Jolene di Dolly Parton. E, oltre al sound, Queen B ha modificato anche il testo, operazione che ha suscitato non poche critiche tra gli ascoltatori.

Jolene, la versione originale di Dolly Parton

Jolene è un brano scritto e interpretato da Dolly Parton nel 1974, è uno dei più famosi e amati della cantautrice icona del country, famoso ancora oggi anche grazie ai numerosi remake – di cui il migliore, senza dubbio, resta quello di Miley Cyrus, di cui Parton è anche madrina.

È una ballad dai suoni dolci e dal testo straziante, che racconta del dolore di una donna tradita. Un’innamorata che, mettendo da parte anche l’ultima briciola d’orgoglio, implora l’amante del marito di lasciarlo a lei. Di lasciar perdere quell’uomo, lei che è così bella e affascinante da poter aver chiunque. Perché alla moglie, invece, dovesse perdere il marito non resterebbe più nulla.

La Jolene di Beyoncé

Beyoncé, al contrario della sua predecessora, non ha intenzione di implorare proprio nessuna. Lei, la sua Jolene la minaccia:

Jolene, Ti avverto non provare a prendere il mio uomo,

non correre il rischio solo perché pensi di riuscirci.

Jolene, ti avverto, donna, trovati un uomo tutto tuo”.

Così come la ninfa dai capelli “rossi come il fuoco e gli occhi di verde smeraldo” cantata da Parton, anche la tentatrice di Beyoncé è “bella senza paragoni” ma, per la moglie di Jay-Z, “ci vuole molto più della bellezza e di sguardi seducenti per mettersi tra una famiglia e un uomo felice”. Un uomo felice e felicemente sposato, che però non sembra ritrarsi alle lusinghe della bella Jolene – altrimenti che senso avrebbe l’intera canzone? E l’autrice la capisce anche Jolene:

Posso comprendere facilmente perché sei attratta dal mio uomo,

ma se non vuoi prenderle, spara le tue cartucce con qualcun altro”.

La nuova Jolene è anti-femminista?

La differenza tra le due versioni di Jolene è sostanziale. Diverse sono Beyoncé e Dolly Parton. Dolly è dolce, insicura. È una donna fragile ma abbastanza forte da ammettere la propria fragilità. Beyoncé è una forte, sicura (forse troppo per essere sincera). Una guerriera che passerebbe sopra tutto e tutti pur di ottenere – mantenere in questo caso – ciò che desidera.

Ma al di là delle differenze caratteriali, dietro le due diverse versioni di Jolene si cela una domanda di quelle esistenziali: di chi è la colpa di un tradimento? Del traditore o dell’amante? Di certo, in un mare pieno di pesci, andar dietro a quello sposato non è la scelta più nobile. D’altronde, è la persona impegnata ad aver preso un impegno, ad essere responsabile di lealtà.

E, si sono chiesti in molti tra gli ascoltatori del nuovo brano, è accettabile nel 2024, in un tempo che tanto ci vede impegnate nella battaglia per i diritti delle donne, sorelle nella strada verso l’empowermente femminile, denigrare un’altra donna per l’errore del proprio uomo? È un po’ come tornare a quell’idea che tutto perdona e tutto giustifica dell’uomo-animale incapace di resistere alle tentazioni e della donna sempre colpevole, sempre responsabile, cui spetta l’onere di comportarsi nel modo giusto, in un modo abbastanza pudico da non provocare quell’uomo tutto istinti e niente fedeltà.