Orgasmo asciutto: di che cosa si tratta e quali sono le cause

L’orgasmo asciutto o secco si ha quando l’orgasmo non è accompagnato da eiaculazione. Questo disturbo può avere cause organiche o psicologiche e creare stupore e tensione all’interno della coppia

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Alfonsa Sabatino

Lifestyle e Sex editor

Da anni ricopre la professione di giornalista pubblicista e ufficio stampa, come freelancer. Di recente, sta esplorando il mondo dei podcast, per dare nuova forma ai suoi approfondimenti. Per DiLei si occupa di sessualità, benessere e lifestyle.

Pubblicato: 15 Aprile 2019 15:38Aggiornato: 15 Aprile 2019 15:38

Esistono diverse disfunzioni legate alla sessualità, che possono rendere più difficile la sfera intima di uomini e donne. L’orgasmo secco o asciutto, ad esempio, riguarda il maschile e si manifesta quando, pur avvertendo le tipiche sensazioni orgasmiche, non si ha la contemporanea espulsione del liquido seminale. Abbiamo chiesto a Rossano Tosi, psicologo, psicoterapeuta e sessuologo clinico, di spiegarci meglio di cosa si tratta.

Il significato dell’eiaculazione

“Nell’orizzonte semantico maschile – ci spiega il sessuologo – l’eiaculato riveste significati profondamente psicologici e non solo biologici, infatti, diviene la rappresentazione plastica e scenica della virilità, accompagnando e completando l’erezione, come processo strutturale dell’identità maschile”.

Per questo motivo e per la poca conoscenza e consapevolezza che uomini e donne hanno circa la sessualità, un rapporto che non termina con l’eiaculazione pare anomalo, non appagante, interrotto. “Eppure, la concomitanza fra orgasmo ed eiaculazione non è automatica, ma frutto di una convergenza casuale che, in alcune circostanze, può venir meno. Infatti, abbiamo situazioni in cui all’orgasmo non fa seguito l’eiaculazione e viceversa, situazione quest’ultima chiamata eiaculazione anestetica o anorgasmica”.

Stupore e tensione

L’orgasmo asciutto comporta, per il maschio ma anche per la/il partner, inizialmente sorpresa, seguita poi da paura e disorientamento; sensazioni che spesso possono condurlo ad evitare l’intimità e la ricerca della sessualità. Non vivere l’eiaculazione a fine rapporto è un’esperienza molto lontana dall’immaginario e dalla sessualità più stereotipata, per cui, senza neanche domandarsi il motivo o ricercare la causa, la prima reazione è di vergogna e chiusura: “questo perché risulta difficile credere che l’uomo, in assenza della “prova”, possa davvero aver provato piacere”.

La reazione della partner

“Ovviamente – spiega Tosi – la situazione di tensione emotiva che si viene a creare a fronte della mancata eiaculazione, coinvolge anche la controparte, sia essa femminile o maschile, oltre alla coppia. La partner o il partner non comprende cosa stia accadendo e di conseguenza inizia un processo di autoaccusa, tale per cui la donna, principalmente, si sente inadeguata, poco attraente e non più erotica o all’altezza del suo piacere”. Si innescano allora dei meccanismi auto-colpevolizzanti, che molto spesso portano la/il partner a richiedere per primi una consulenza sessuologica.

Quali sono le cause?

Le cause dell’orgasmo asciutto possono essere molteplici, sia sul piano fisiologico che psicologico, e solitamente devono essere indagate, caso per caso, da diverse figure oltre al sessuologo, quali l’urologo e\o l’andrologo e, spesso, il medico di base.

“Il primo step è escludere che ci si trovi di fronte ad un caso di eiaculazione retrograda, ossia quando vi è produzione ed emissione di liquido seminale, che però nel tragitto fra testicoli e pene finisce nella vescica, venendo poi emesso insieme all’urina durante la minzione”, spiega il sessuologo.

“Poi, vanno indagate le cause prettamente organiche, come disfunzioni a livello del collo vescicale (la parte della vescica che confina con l’uretra e dove è presente una valvola che si apre e si chiude consentendo il normale passaggio dell’urina o del liquido seminale); conseguenze post-operatorie per tumori alla prostata o dovute a stili di vita non adeguati rispetto alla sessualità, quali l’abuso di alcolici, droghe o l’assunzione di psicofarmaci”.

Il piano psicologico

Una volta escluse le cause organiche, vanno valutate le possibili cause psicologiche. “Il quadro che si presenta può essere molto complesso, infatti, la sessualità spesso e volentieri coinvolge molti livelli della personalità maschile e femminile, non limitandosi a quelli prettamente comportamentali.

Fra le molteplici cause che vanno indagate, troviamo principalmente la possibilità dell’esistenza di un vissuto fobico rispetto al liquido seminale, la presenza di traumi passati rispetto al piacere e all’accettazione del proprio corpo, liquidi compresi. Un vissuto fortemente ambivalente nei confronti della sessualità adulta, così come un eccessivo livello di controllo su ogni aspetto della vita, compreso quindi il piacere, possono essere altre cause di non eiaculazione. Si devono inoltre prendere in considerazione le comorbilità, come il disturbo d’ansia generalizzato e la depressione, fattori che possono aggravare notevolmente il quadro diagnostico e di conseguenza terapeutico”.

Come intervenire

Sul piano organico, i medici professionisti sapranno individuare la terapia più adeguata, anche perché l’orgasmo asciutto rende difficoltosa-impossibile la procreazione.

“Se stabilita l’origine psicologica – commenta il terapeuta – si può iniziare un percorso di natura psicosessuologica e psicoterapeutica. Il percorso terapeutico va studiato rispetto al singolo caso, individuando innanzitutto se debba essere individuale o di coppia o misto; in base alla ricaduta che la situazione, fino a quel momento, può aver avuto sulla relazione”. La psicoterapia serve a ristabilire una comunicazione attiva ed efficace; a lavorare sui tabù che spesso accompagnano la sessualità e le situazioni di difficoltà; a evitare la chiusura totale e la rimozione del problema”. Ma non solo.

“Andrà poi anche immaginato un momento di natura pedagogica in cui poter spiegare al singolo e alla coppia la fisiologia del piacere, puntando soprattutto sull’esistenza di orgasmi veri e propri, pur in assenza di liquido seminale”, conclude Tosi.