Timidezza sotto le lenzuola: come superare il blocco sessuale

Vivere la sessualità con consapevolezza e sicurezza è un traguardo importante, ma non immediato o scontato. La timidezza a letto esiste, va riconosciuta e affrontata. Ecco qualche consiglio

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Alfonsa Sabatino

Lifestyle e Sex editor

Da anni ricopre la professione di giornalista pubblicista e ufficio stampa, come freelancer. Di recente, sta esplorando il mondo dei podcast, per dare nuova forma ai suoi approfondimenti. Per DiLei si occupa di sessualità, benessere e lifestyle.

Pubblicato: 24 Febbraio 2019 08:00Aggiornato: 25 Febbraio 2019 00:18

Ci sono periodi in cui si è meno propense alla sessualità: possono essere gli ormoni, lo stress del quotidiano, qualche preoccupazione o un momento di crisi e noia di coppia. Altre volte è semplicemente timore e timidezza. Fatto sta che non sempre le cose a letto e nella sfera sessuale e sentimentale sono rose e fiori. Ma come riconoscere il blocco? E come superare questa timidezza?

Sesso: un sottile equilibrio

Il rapporto sessuale è una delle dimensioni più intime che si possano vivere insieme a un/una partner. Si è letteralmente e definitivamente a nudo, e non solo perché ci si sveste degli abiti. Il sesso è condivisione, nudità, gioco, confidenza e non è scontato che si creino le condizioni per sentirsi a proprio agio, per provare piacere al lasciarsi andare.
Non è neanche scontato che queste condizioni permangano nel tempo; perché ci sono periodi in cui si è meno predisposte e infinitamente più contratte e chiuse, in tutti i sensi.

Timidezza e insicurezza

Anche per una questione culturale, legata agli stereotipi che ancora adesso vogliono la donna più pura e casta dell’uomo, non tutte le ragazze si avvicinano alla sessualità in modo sciolto e libero. La premessa da fare quindi è che provare piacere e giocare con il proprio corpo non è un reato e non bisogna vergognarsene. Ognuna di noi può avere delle preferenze e scegliere la penombra, le lenzuola piuttosto che il sesso in pieno giorno o lo spogliarello con musica. Ci sono persone che amano essere guardate, e altre che preferiscono ascoltare il corpo senza esibizionismi. Questo è del tutto naturale e fisiologico.

Ma quando la timidezza è causata dalla paura di giudizio, allora è necessario intervenire e rassicurarsi: nel sesso non esistono regole, se non quella del consenso reciproco, e il gioco sta proprio nella sperimentazione e nel gioco, anche di cose che poi si valutano al di sotto delle aspettative e non appaganti. Per questo, ogni corpo e ogni esperienza sono uniche e meravigliose.

Superare la timidezza

Il consiglio allora per imparare a lasciarsi andare è quello di iniziare creando delle situazioni confortevoli, in cui ci sentiamo a nostro agio. Non vogliamo che il nostro corpo sia in vista? Copriamo una lampada di sale che crea atmosfera e non fa luce troppo intensa, o le candele che sono sempre molto romantiche. Non ci piace o ci imbarazza che lui ci tocchi il seno ma non abbiamo ancora troppa confidenza per dirglielo? Puntiamo su altre parti del corpo o scegliamo posizioni in cui i nostri seni non sono così tanto a portata.

Con il tempo, prenderemo confidenza con il/la partner e impareremo a scoprire anche i nostri lati deboli senza vergogna. Anzi, permettere di entrare laddove c’è un blocco renderà la persona e il rapporto ancora più unico e speciale.

Consapevolezza e ascolto del corpo

Una delle cose più importanti, in assoluto, nella sessualità è la consapevolezza. Del corpo, di cosa si sente, di cosa piace. Essere coscienti e consapevoli e poi sicure di quello che si vuole a letto è un traguardo importantissimo, ma non è immediato.

Intanto ci va esperienza e solo l’età rende le donne (e anche gli uomini) più lucidi e sicuri di quello che si desidera. Alla consapevolezza si arriva proprio attraverso la sperimentazione, gli errori, gli imbarazzi, per cui è del tutto naturale che alle prime esperienze ci possano essere degli scivoloni e delle remore o incertezze. Tutto questo serve ad essere donne e uomini più sicuri della propria sessualità: basta prendere tutto come un gioco e con sorriso, scherzandoci un pochino sopra e alleggerendo l’imbarazzo e il tema!

Un aiuto per prendere sicurezza

Se la timidezza è davvero invalidante, nel sesso come sul lavoro e nelle relazioni in generale, potrebbe essere opportuno affrontare la cosa anche al di fuori della coppia. Lo yoga e la respirazione sono ottimi strumenti per prendere consapevolezza del corpo e della propria identità. Partire dal corpo, dal flusso del respiro e da alcune posizioni porta beneficio anche al proprio Io.

Alcune arti marziali, oltre alla dimensione più performante, lavorano sull’ascolto dei movimenti e delle sensazioni dei corpi. In generale qualsiasi attività fisica che ci piace, ci rende più sicure ad affrontare il mondo intorno. È molto importante anche la condivisione con le amiche, per essere rassicurate e confrontarsi; così come può essere molto utile un percorso di psicoterapia per capire le cause di tanta timidezza e insicurezza.

Che periodaccio!

Il blocco però può essere anche occasionale e derivare da momenti particolarmente difficili e stressanti (il cortisolo è l’ormone dello stress e rema contro la libido e il piacere) o da momenti di stanchezza all’interno della coppia. In questo caso la soluzione può essere ritagliarsi dei momenti di svago e piacere, individuali o a due.

Un fine settimana senza lavoro, telefoni e pc può essere un buon modo per ricominciare. Una cena o uno spettacolo a teatro sono degli ottimi diversivi, a cui troppo spesso rinunciamo. La crisi di coppia va affrontata cercando di capire la causa del distacco, se è momentanea o se preannuncia una rottura più profonda, e la comunicazione a due, anche aiutati da una terapia di coppia, è essenziale per superare il momento e trovare soluzioni adeguate.

I cali ormonali

La sessualità è comunque e sempre comandata dai livelli degli ormoni, che hanno un ruolo decisivo e la cui produzione può variare nel corso del tempo e anche della giornata. Il testosterone, gli estrogeni e il progesterone sono gli ormoni che guidano il desiderio e nel corso della vita vivono dei picchi. A seconda dell’età, il picco dei livelli di testosterone e quindi di eccitazione negli uomini è intorno ai 20 anni; mentre quello degli estrogeni per le fanciulle è intorno ai 20-25 anni. Mensilmente, nelle ragazze gli estrogeni aumentano prima e durante l’ovulazione, per questo ci si sente particolarmente passionali e propense ai rapporti sessuali. Durante la menopausa invece le ovaie smettono di produrre estrogeni e questo comporta diversi disturbi, che variano da donna a donna: secchezza vaginale, vampate di calore, sbalzi di umore e perdita della libido sono alcuni. In questi casi una terapia a base di estrogeni può essere utile.

Sforzarsi un pochino

“La fame vien mangiando” si dice, e questo detto vale anche per il sesso. Smettere di fare sesso azzera la produzione di quegli ormoni che comandano la libido e il senso di sazietà e appagamento per cui si fa sesso e poi se ne vuole fare ancora. Quindi l’idea è un pochino quella di non perdere l’abitudine, e neanche il vizio.

L’autoerotismo è l’ideale per ricominciare ad ascoltarsi, senza intrusioni esterne, specialmente per le persone timide. In coppia, oltre alle coccole e alla sperimentazione di situazioni nuove e stuzzicanti per possono animare la relazione sessuale, viene consigliato il sesso di mantenimento, per cui quando si ha difficoltà a trovare momenti per l’intimità, ci si mette il sesso in agenda, nel vero senso della parola. Questo non significa togliere romanticismo all’incontro, ma dedicarci un momento con tanto di preparazione e attesa.