Rinomanometria: cos’è, a cosa serve, preparazione

La rinomanometria è una tecnica diagnostica di rapida esecuzione e poco invasiva, utile per misurare la resistenza dell’aria nel suo passaggio attraverso le cavità nasali

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Ivan Shashkin

Medico

Medico appassionato di immunologia ed ematologia con interesse e esperienza in ambito di ricerca.

Pubblicato: 7 Maggio 2024 09:29

La rinomanometria è un piccolo esame diagnostico dalla breve durata, effettuato solitamente dal medico otorinolaringoiatra e anche dall’allergologo per individuare la presenza di alcune patologie specifiche. Questa indagine strumentale consente allo specialista di valutare la misura oggettiva del flusso aereo nell’unità di tempo e la resistenza dell’aria nel suo passaggio attraverso le cavità nasali, indagando le funzioni respiratorie e la presenza di eventuali polipi, infiammazioni della mucosa, deviazione del setto nasale o ipertrofia dei turbinati.

Vediamo insieme in cosa consiste la rinomanometria, come si effettua, quale strumento  viene utilizzato e come ci si deve preparare per questo esame.

Quando sottoporsi ad una rinomanometria

Perché fare una rinomanometria? Questo esame diagnostico è – ovviamente – prescritto in via di indagine preliminare dal proprio medico, allergologo o otorinolaringoiatra, ed è raro che sia il paziente stesso a richiederlo poiché molto specifico. Ci si sottopone ad una rinomanometria quando vi è la necessità di verificare il flusso aereo e le funzioni di resistenza che l’aria incontra nel naso, anche a seconda di patologie esistenti o pregresse. Sarà quindi necessario fornire la propria anamnesi al dottore che andrà ad eseguire l’esame.

Cosa rivela la rinomanometria

Come già accennato, la rinomanometria può determinare la presenza di patologie quali:

  • polipi nasali
  • ipertrofia dei turbinati
  • deviazione del setto nasale
  • infiammazione della mucosa
  • altre malattie del naso (malformazioni, neoformazioni, …)
  • rinite idiopatica
  • ostruzioni nasali

Le varie tipologie di rinomanometria

Quando si parla di rinomanometria, in realtà, è bene distinguere due tipologie differenti: la rinomanometria anteriore e la rinomanometria posteriore. Entrambe rappresentano comunque delle tecniche pressoché indolore e minimamente invasive per il paziente, benché di solito venga preferita la rinomanometria anteriore.

Entrambi gli esami diagnostici possono essere effettuati in maniera attiva o passiva. Nella fattispecie, quando si procede per una rinomanometria anteriore attiva – ad esempio – il paziente è in grado di respirare normalmente e in completa autonomia. Nella rinomanometria anteriore passiva, invece, è necessario procedere nell’insufflare aria nelle fosse nasali del paziente.

Come si svolge la rinomanometria e quanto dura

La rinomanometria è una tecnica che non deve spaventare. Si svolge ambulatorialmente nell’arco di pochi minuti (solitamente bastano dieci minuti per avere una risposta dettagliata). Il paziente indossa una speciale maschera (il rinomanometro, dal quale prende il nome l’esame) e successivamente viene inserito un sondino nella narice del paziente, che è posto in posizione seduta, mentre respira con l’altra narice mantenendo la bocca serrata.

In questo caso si parla di rinomanometria anteriore, come descritto prima. Nella rinomanometria posteriore, invece, il sondino viene introdotto nell’orofaringe mentre il paziente respira normalmente con entrambe le narici e sempre a bocca chiusa. In entrambi i casi, il rinomanometro è collegato ad un apparecchio elettronico che misura e registra il flusso d’aria e la resistenza che essa incontra anatomicamente nel naso.

Modalità basale o con somministrazione

A seconda del parere medico, l’esame di rinomanometria può essere eseguito sia in modalità basale che con somministrazione di farmaci stimolanti della mucosa nasale. In alternativa a quest’ultima opzione, il medico potrebbe chiederti di cambiare posizione durante l’esame, per verificare insieme il cambiamento del flusso d’aria che passa attraverso le vostre narici.

Serve una preparazione alla rinomanometria?

Una delle preoccupazioni maggiori dei pazienti che devono sottoporsi ad una rinomanometria è legato alla preparazione. Possiamo rassicurarti dicendoti che non sono previste indicazioni particolari, data la natura molto semplice dell’esame.

È buona norma astenersi dal fumare da almeno due giorni prima dell’esame e – qualora richiesto dal medico, sospendere farmaci legati proprio alle funzioni respiratorie. Si consiglia di presentarsi alla visita avendo effettuato un’ottima igiene nasale preventiva.

Altro consiglio è di evitare l’uso di spray nasali o altri prodotti topici prima dell’esame, a meno che non sia diversamente indicato dal medico. È molto importante informare il medico se si soffre di raffreddore, congestione nasale o altre condizioni che potrebbero influenzare la respirazione nasale nel momento dell’esame.

Ultimo consiglio che potrebbe sembrare ovvio, è di indossare abiti comodi e non restrittivi per l’esame in modo da poter respirare facilmente durante la procedura.

La rinomanometria è dolorosa?

La rinomanometria è un test diagnostico assolutamente indolore per il paziente. Il piccolo fastidio che potrebbe essere dato dall’inserimento del sondino è davvero circoscritto, data la durata minima del test in sé (non più di 10 minuti). L’esame di rinomanometria non ha controindicazioni per la salute, ed è considerato a tutti gli effetti come un test di routine, tant’è che in nessun caso vengono utilizzati anestetici di alcun tipo.

Cosa bisogna aspettarsi finito il test

A questo punto, il medico sarà in grado di esaminare al meglio i risultati della rinomanometria.

Alcuni dei principali parametri che vengono valutati includono:

  • Resistenza nasale: Viene valutata la resistenza al flusso d’aria attraverso le narici durante la respirazione. Un aumento della resistenza può indicare un’ostruzione o una disfunzione nasale.
  • Flusso d’aria: Viene misurato il volume e la velocità del flusso d’aria attraverso le narici durante la respirazione. Un flusso d’aria ridotto può indicare un restringimento delle vie aeree nasali o altre anomalie anatomiche.
  • Simmetria nasale: Viene valutata la simmetria del flusso d’aria tra le due narici. Una significativa asimmetria può indicare una deviazione del setto nasale o altre anomalie strutturali.
  • Ciclo respiratorio: Viene valutata la variazione del flusso d’aria attraverso le narici durante il ciclo respiratorio, comprese le fasi di inspirazione ed espirazione. Questa analisi può fornire informazioni sulla dinamica della respirazione nasale e su eventuali disturbi respiratori.

A seconda delle patologie riscontrate o della presenza di alcune deformità nelle strutture nasali, potrebbe consigliarvi un’altra visita specialistica, altri test diagnostici o un intervento chirurgico.

Fonti bibliografiche: