Pressione oculare: che cos’è e come si controlla

La pressione oculare è la forza esercitata dall'umore acqueo all'interno dell'occhio contro la parete oculare, influenzando la salute visiva e potenzialmente contribuendo a condizioni come il glaucoma

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Chiara Sanna

Ottico

Diplomata in Ottica e Optometria, è abilitata ed esercita la professione di Ottico, affiancandola al proseguimento dei suoi studi in Scienze Infermieristiche.

Prendersi cura dei propri occhi è importante tanto quanto farlo di altre parti del corpo, ma spesso sottovalutiamo le avvisaglie finché il disturbo non diventa insostenibile. Uno dei valori a cui si dovrebbe prestare attenzione e per cui sarebbe necessaria una visita oculistica con scadenze regolari è quello della pressione oculare che, in caso di alterazioni, potrebbe compromettere la vista.

Che cos’è la pressione oculare

Anche gli occhi hanno una propria pressione, che scaturisce dall’equilibrio tra la secrezione di umor acqueo del corpo ciliare e il suo deflusso dall’occhio. In pratica gli occhi producono e drenano liquido, attività che permettono di mantenere la pressione intraoculare in un range accettabile. Qualora questo non accadesse e soprattutto in caso di ipertensione oculare, si potrebbe essere di fronte a patologie molto serie, come il glaucoma

Quali sono i valori normali della pressione intraoculare

La pressione degli occhi deve restare entro un range che va dai 10-12 mm di mercurio (mmHg) a un massimo di circa 21-22 mmHg. Una pressione che rientra in questi valori garantisce una vista corretta e un buon funzionamento degli occhi. Attenzione però: i valori del range vanno sempre interpretati in correlazione allo spessore corneale, e quindi sono validi per una cornea che misura 530 micron. Qualora ci si trovasse di fronte a uno spessore più elevato o, al contrario, più sottile, bisogna rivalutare il valore della pressione intraoculare adeguandolo alla cornea. Per questo è sempre utile affiancare alla misurazione della pressione degli occhi anche la pachimetria, cioè il test che valuta lo spessore della cornea.

Se la pressione intraoculare è superiore ai valori normali, si può sviluppare una condizione chiamata glaucoma: una malattia degenerativa dell’occhio che può causare danni al nervo ottico e alla vista. È importante monitorare regolarmente la pressione oculare, soprattutto se si hanno fattori di rischio per il glaucoma, come l’età avanzata, la familiarità con la malattia o la presenza di altre malattie oculari.

La pressione oculare può variare durante la giornata e può essere influenzata da diversi fattori, come lo stress, l’uso prolungato di computer o dispositivi digitali, l’assunzione di alcuni farmaci e la presenza di altre condizioni mediche. È quindi consigliabile effettuare regolarmente controlli della pressione intraoculare per monitorare eventuali cambiamenti nel tempo.

Se si ha una pressione oculare superiore ai valori normali, il medico può raccomandare diverse opzioni di trattamento, come l’uso di collirio per abbassare la pressione, l’assunzione di farmaci orali o la chirurgia. È importante seguire le indicazioni del medico e sottoporsi a controlli regolari per prevenire danni agli occhi.

La misurazione della pressione oculare è, quindi, una valutazione che tiene conto di più aspetti, proprio come accade per la pressione arteriosa.

Come si misura la pressione oculare

Misurare la pressione oculare regolarmente è importante per verificare la salute degli occhi ed è fondamentale nei casi in cui si manifestino problemi della vista improvvisi. La misurazione viene effettuata dal medico oculista tramite un esame chiamato tonometria, che si avvale di diversi tipi di tonometro:

  • tonometro a soffio, che non prevede nessun contatto con la cornea e produce un getto d’aria
  • tonometro ad applanazione, il più diffuso e preciso, che è formato da un cono posto a contatto con l’occhio che misura la resistenza della superficie oculare
  • tonometro a rimbalzo, che utilizza una piccola sonda che entra in contatto con la cornea

Qualora la tonometria rivelasse anomalie della pressione intraoculare, il medico potrebbe prescrivere altri esami per avere una conferma della diagnosi. In particolar modo, tra i test più frequenti utilizzati per confermare o meno la diagnosi abbiamo la gonioscopia, che analizza lo spazio tra l’iride e la cornea, dove si trovano i canali di deflusso dell’umor acqueo, captando se sono ostruiti, aperti, ridotti o totalmente chiusi.

È anche consigliabile consultare un oftalmologo per una valutazione accurata della pressione oculare e per eventuali controlli periodici.

Cause della pressione oculare alta

Le cause della pressione alta possono essere diverse, alcune collegate direttamente al funzionamento degli occhi, altre associate a fattori esterni. 

Tra le cause riconducibili agli occhi ci sono ovviamente un’eccessiva produzione di umor acqueo e un insufficiente drenaggio dello stesso, ma anche malattie oculari come la sindrome della pseudoesfoliazione, mentre tra i fattori esterni troviamo: 

  • forte stress e ansia
  • consumo di caffeina, alcol e droghe
  • fumo
  • traumi oculari
  • gravidanze difficili
  • sbalzi di pressione
  • diabete, ipertensione sanguigna e malattie cardiache
  • consumo eccessivo di carne rossa, zuccheri, sale
  • alcuni farmaci

I fattori esterni possono causare pressione intraoculare alta in maniera temporanea. In questi casi, l’ipertensione può essere risolta adottando abitudini diverse e uno stile di vita più sano. In altri casi, invece, bisogna tenerla sotto controllo per evitare l’insorgenza di patologie glaucomatose.

Sintomi della pressione oculare alta

Accorgersi di avere la pressione oculare alta è impossibile, perché non si manifestano segni evidenti di valori alterati almeno finché non insorgono gravi conseguenze come danni del nervo ottico e quindi glaucoma. Solo il medico oculista può valutare se la pressione degli occhi rientra nel range oppure no attraverso una visita oculistica accurata in cui misuri la pressione tramite tonometro. 

Il glaucoma è una patologia oculare che colpisce il nervo ottico e che compromette la vista, anche totalmente. Si tratta di una malattia progressiva, è la seconda causa di cecità in Italia ed è, nella maggioranza dei casi, dovuta proprio all’aumento della pressione intraoculare (in rari casi è congenita, dalla nascita). 

Pressione oculare e bambini

Esistono purtroppo casi di glaucoma congenito, in cui quindi la patologia è presente dalla nascita a causa dell’impossibilità di produrre e drenare correttamente l’umor acqueo da parte dell’occhio che determina costante aumento della pressione oculare. È importante quindi far controllare regolarmente la vista ai bambini tramite visita oculistica per individuare tempestivamente la patologia.

Come si cura la pressione oculare alta

Per far diminuire la pressione dell’occhio, esistono diversi approcci terapeutici disponibili. Uno dei modi più comuni per ridurre la pressione interna dell’occhio, nota come pressione intraoculare (PIO), è l’uso di farmaci. I farmaci per ridurre la pressione dell’occhio vengono solitamente prescritti sotto forma di colliri o gocce oftalmiche. Questi farmaci agiscono riducendo la produzione di umore acqueo nell’occhio o aumentando il suo drenaggio, contribuendo così a diminuire la pressione.

Un altro metodo per ridurre la pressione dell’occhio è l’utilizzo del laser. La trabeculoplastica selettiva al laser è una procedura ambulatoriale che viene eseguita per aprire i canali di drenaggio dell’occhio e migliorare il flusso di umore acqueo. Questo può aiutare a ridurre la pressione dell’occhio e a prevenire danni al nervo ottico.

In alcuni casi, quando i farmaci e il laser non sono sufficienti a controllare efficacemente la pressione dell’occhio, può essere necessario ricorrere alla chirurgia. L’intervento chirurgico più comune per ridurre la pressione dell’occhio è la trabeculectomia, in cui viene creata una nuova via di drenaggio per l’umore acqueo, permettendo così di diminuire la pressione interna dell’occhio.

È importante sottolineare che la pressione bersaglio, ovvero la pressione interna dell’occhio considerata ottimale per prevenire danni al nervo ottico e al campo visivo, può variare da individuo a individuo. Pertanto, è fondamentale consultare un oftalmologo per determinare la migliore opzione terapeutica per gestire la pressione dell’occhio e prevenire complicanze future.

In ogni caso, è sempre importante seguire le indicazioni del medico e sottoporsi a controlli regolari per monitorare la pressione dell’occhio e prevenire danni al nervo ottico.

Pressione oculare bassa

Non esiste soltanto la pressione oculare alta: in alcuni casi si può sviluppare ipotonia intraoculare, cioè quando i valori della pressione sono al di sotto del minimo considerato normale, quindi 10-12 mmHg (sempre tenendo conto delle specifiche del paziente e dello spessore corneo). 

La pressione oculare bassa è meno frequente ma va comunque tenuta sotto controllo. Può essere la conseguenza di un trauma o di complicazioni in seguito a un intervento chirurgico, ed è facilmente individuabile perché al di sotto dei 10 mmHg la vista inizia a diminuire notevolmente, anche se questo sintomo può variare a seconda del paziente e alcuni sono del tutto asintomatici anche con valori più bassi.

Quando far misurare la pressione oculare

Far misurare la pressione intraoculare è importante per tenere a bada eventuali valori elevati e frenare l’insorgenza di patologie glaucomatose. Considerato che ogni adulto dovrebbe sottoporsi a una visita oculistica con regolarità, anche in assenza di difetti refrattivi, è bene associare la visita a un controllo della pressione (che solitamente viene eseguito), in particolare quando si è in presenza di fattori di rischio che possono causare un aumento della pressione degli occhi

Dopo i 40 anni, poi, la pressione subisce un aumento naturale di circa 1 mmHg ogni dieci anni, perciò è ancora più importante farla misurare dopo quest’età.

La pressione oculare è uno dei parametri che si esaminano per valutare lo stato di salute degli occhi. È importante che i valori rientrino in un range tra i 10-12 e i 21-22 mmHg, perché in caso di ipertensione si potrebbe incappare in danni al nervo ottico e, di conseguenza, sviluppare una patologia glaucomatosa.

Fonti bibliografiche: