Oligospermia: cos’è, cause, sintomi

L'oligospermia è una condizione caratterizzata da una bassa concentrazione di spermatozoi nel liquido seminale, spesso causata da fattori genetici, infezioni, problemi ormonali o esposizione a tossine, e può ridurre la fertilità maschile

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Andrea Costantino

Medico chirurgo

Medico abilitato alla professione, iscritto all'albo dei Medici e degli Odontoiatri di Siena.

L’oligospermia rappresenta circa il 30-50% delle cause di infertilità di coppia, un problema che affligge quasi il 15% delle coppie italiane. Ovviamente, le cause di infertilità possono essere molteplici ed è piuttosto complesso fornire una stima precisa ed esaustiva del disordine ma, considerando che l’infertilità maschile contribuisce a circa il 30% dei casi, si intuisce come l’oligospermia possa essere una condizione diffusa a livello nazionale.

Molti uomini non si accorgono di essere affetti da oligospermia fino a quando non scelgono di procreare e questo, ovviamente, determina una difficoltà nell’individuazione dei casi.

Ecco perché è molto importante conoscere che cos’è l’oligospermia, quali sono le cause che possono determinarla, quali sono i sintomi con cui si presenta, come si effettua la terapia e, soprattutto, se è possibile effettuare una corretta prevenzione.

Cos’è l’oligospermia

L’oligospermia è la condizione in cui lo sperma eiaculato ha una bassa concentrazione di spermatozoi e può, pertanto, essere causa di infertilità maschile. Più precisamente, secondo quanto indicato dall’OMS, si può parlare di oligospermia quando nell’eiaculato sono presenti meno di 15 milioni di spermatozoi per millilitro di sperma. Un individuo che presenta una concentrazione pari o superiore a 15 milioni non è interessato dal problema.

Chiaramente, essendo una valutazione relativa alla concentrazione, si può determinare il grado di oligospermia riconoscendo 3 livelli di severità:

  • Lieve – quando la concentrazione degli spermatozoi è tra 10 e 15 milioni/ml;
  • Media – quando la concentrazione degli spermatozoi è compresa tra i 5 e i 10 milioni/ml;
  • Grave – quando la concentrazione è compresa tra 0 e 5 milioni/ml.

Attraverso lo spermiogramma si può effettuare una diagnosi puntuale della presenza della condizione di oligospermia e del suo livello di gravità.

Sintomi e diagnosi dell’oligospermia

La maggior parte di persone affette da oligospermia non mostra alcun sintomo e, per questo, può risultare complesso diagnosticare questo disturbo.

In alcuni casi tale quadro potrebbe rendersi evidente come conseguenza di altre condizioni patologiche di base; ad esempio, taluni individui di sesso maschile possono soffrire di varicocele, ossia una dilatazione patologica delle vene testicolari che, nei casi avanzati, può risultare sintomatica.

Gli individui accuseranno sensazione di pesantezza a livello dello scroto, fino a quadri conclamati di gonfiore o dolore testicolare. In tal caso, una delle conseguenze del varicocele potrebbe essere rappresentata da una diminuzione numerica degli spermatozoi nell’eiaculato (l’oligospermia, appunto) che si renderà clinicamente manifesta a seguito dell’esecuzione del sopracitato spermiogramma (necessario per discriminare i casi di varicocele che richiederanno un intervento chirurgico o meno).  

La presenza di una bassa concentrazione di spermatozoi può provocare infertilità maschile, anche se questo non è sempre certo: esistono casi in cui uomini affetti da oligospermia sono comunque in grado di procreare senza assistenza medica.

Quando si parla di oligospermia, inoltre, è importante menzionare anche altre condizioni che possono presentarsi in concomitanza con tale condizione, tra queste l’astenozoospermia e la teratozoospermia. La prima riguarda un numero ridotto di spermatozoi mobili nello sperma, mentre la seconda si riferisce alla presenza di una percentuale rilevante di spermatozoi malformati.

È consigliabile rivolgersi ad un urologo o ad un andrologo nei casi in cui si stia provando ad avere dei figli ma si riscontrino difficoltà nella procreazione oppure nel caso in cui si presentino sintomi fisici evidenti.

La diagnosi di oligospermia avviene attraverso un esame chiamato spermiogramma: si tratta di una indagine di laboratorio che permette di analizzare un campione di sperma per stabilirne:

  • il numero totale di spermatozoi, insieme alla loro vitalità e motilità;
  • la morfologia degli spermatozoi;
  • la concentrazione di spermatozoi;
  • il volume eiaculato;
  • il pH;
  • la quantità di fruttosio;
  • il numero di globuli bianchi.

Questo esame permette di constatare la presenza di oligospermia ma, una volta effettuata la diagnosi, potrebbe essere necessario sottoporsi a successivi esami strumentali per determinarne le cause.

Cosa bisogna sapere per coloro che si sottopongono ad uno spermiogramma? Per effettuare tale indagine diagnostica  è richiesta l’astensione da rapporti sessuali per almeno 3 giorni e per non più di 5 giorni precedenti all’esame. L’eiaculazione deve avvenire per masturbazione, in un luogo pulito e in un contenitore sterile avendo avuto cura di igienizzare correttamente le mani e, infine, è fondamentale far pervenire il campione di sperma entro 30-60 minuti al laboratorio di analisi evitando shock termici (<20 C° e >40 C°).

Altre indagini, associate allo spermiogramma, possono essere la spermiocoltura, le analisi del sangue e l’ecografia testicolare ed addominale.

Cause e terapia dell’oligospermia 

L’oligospermia può presentarsi per diversi motivi: può essere idiopatica, senza alcuna causa scatenante, o secondaria, in seguito ad alcune circostanze.

Solo il 30% degli uomini affetti da oligospermia possono essere identificati come di tipo idiopatico, mentre il restante 70% è di tipo secondario.

È fondamentale individuare quali sono le condizioni scatenanti; tra queste ci sono:

  • il varicocele, quindi l’alterazione delle vene testicolari;
  • alcune malattie a trasmissione sessuale;
  • una riduzione dell’attività delle gonadi associata ad un calo di ormoni sessuali;
  • la presenza di specifici difetti genetici a carico del cromosoma sessuale Y o di malattie genetiche come la sindrome di Klinefelter;
  • l’età avanzata;
  • l’abuso di alcol, fumo e il consumo di droghe;
  • l’esposizione prolungata ad agenti tossici;
  • l’assunzione prolungata di farmaci come i betabloccanti, gli antibiotici e i farmaci per l’ipertensione;
  • i traumi di una certa entità ai danni dei testicoli;
  • la presenza di tumori ai testicoli (benigni o maligni) e i relativi trattamenti chemioterapici;
  • l’ostruzione dei dotti eiaculatori;
  • l’obesità;
  • indossare con frequenza indumenti aderenti.

Per quanto riguarda la terapia, è importante sapere che l’oligospermia può essere trattata e risolta quando la causa scatenante è costituita da un fattore preciso, come ad esempio l’abuso di fumo e alcol, oppure dalla presenza di una infezione genitale. In questi casi la prima cosa da fare è eliminare l’agente eziologico scatenante attraverso la correzione delle abitudini di vita od interventi chirurgici come nel caso del varicocele.

Nel caso dell’oligospermia idiopatica con causa non identificabile la terapia diventa più complessa e il consiglio è quello di rivolgersi a tecniche di fecondazione assistita che possono migliorare le caratteristiche dello sperma ed aumentare le percentuali di successo della procreazione. In questo caso lo sperma viene utilizzato per fecondare direttamente la partner oppure per fecondarne gli ovuli in provetta.

Nei casi in cui non siano presenti spermatozoi nell’eiaculazione, si possono prelevare direttamente dal testicolo e utilizzarli in seguito per la tecnica ICSI (intracytoplasmic cell injection). Grazie alle tecniche di fertilità assistita, si stima che negli ultimi anni si siano risolti gran parte dei casi di infertilità dovuti ad oligospermia.

Prevenzione dell’oligospermia

Pur essendo una condizione difficile da diagnosticare, perché molto spesso non presenta sintomi fisici evidenti, si può effettuare una corretta prevenzione per l’oligospermia attraverso una serie di misure.

Come prima cosa è consigliabile identificare e trattare in modo tempestivo la mancata discesa dei testicoli nella prima infanzia (criptorchidismo). Inoltre, è fondamentale la diagnosi e il successivo trattamento del varicocele, una delle principali cause di oligospermia. È molto importante evitare gli sport che provocano traumi o danni ai testicoli ed evitare di indossare indumenti troppo stretti.

In associazione a queste misure di prevenzione, è necessario seguire uno stile di vita sano ed equilibrato. In particolare, si devono evitare: il consumo eccessivo di alcol, il fumo di sigaretta, quello di droghe, un’alimentazione sregolata con una carenza di frutta, verdura e omega 3. Inoltre, è necessario praticare un’attività fisica costante e moderata, che non provochi traumi alla zona inguinale e testicolare.

Il nutrizionista può consigliarti una dieta specifica che aiuti a migliorare tale condizione.

In generale, si consiglia di evitare ogni sorta di eccesso, sia nei ritmi di vita, sia nello stile: la prima regola per mantenere il proprio organismo in buona salute, infatti, è prendersi cura di se stessi.

Non bisogna dimenticare, infine, che l’oligospermia è una condizione particolarmente delicata quando si sceglie di avere figli con la propria partner: in assenza della possibilità di eliminare la causa scatenante, ci si può affidare alle moderne tecniche di procreazione medicalmente assistita che ti accompagneranno in questo percorso.

Curiosità: La sindrome di Klinefelter

La sindrome di Klinefelter è la più frequente alterazione cromosomica nel maschio che si caratterizza per la presenza di uno o più cromosomi X in eccesso. Questo corredo cromosomico determina una disfunzione testicolare che si manifesta con ipogonadismo ed infertilità. La prevalenza di tale condizione si attesta su 1-2 su 1000 maschi e spesso viene diagnosticata tardivamente in età adulta in corso di accertamenti per infertilità.

Gli individui affetti da questa patologia genetica possono presentare un habitus clinico caratteristico (statura elevata ed arti inferiori lunghi, scarso sviluppo dei peli della faccia e del corpo, sviluppo eccessivo del seno, obesità di tipo ginoide, testicoli piccoli che producono poco testosterone) e spesso possono presentarsi all’ambulatorio del pediatra di libera scelta o di endocrinologia pediatrica per un quadro di pubertà tarda.

Nonostante il quadro clinico possa essere molto articolato nella maggior parte dei casi è, invece, estremamente sfumato e, dunque, la diagnosi non è facile, soprattutto prima della pubertà. 

La diagnosi si base sull’analisi del cariotipo che mostrerà uno o più cromosomi X in eccesso rispetto al corredo cromosomico maschile (47, XXY nel 90% dei casi).

Fonti bibliografiche: