Mountain bike, perché fa bene pedalare e come farlo in sicurezza

Pedalare in montagna fa davvero bene? Vantaggi e rischi della mountain bike e come evitare i pericoli

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Federico Mereta

Giornalista Scientifico

Laureato in medicina e Chirurgia ha da subito abbracciato la sfida della divulgazione scientifica: raccontare la scienza e la salute è la sua passione. Ha collaborato e ancora scrive per diverse testate, on e offline.

Allenarsi è fondamentale. Così come conta moltissimo controllare i riflessi nervosi, avere muscoli saldi, evitare velocità eccessive. E più in generale è basilare essere sotto controllo per non sovraccaricare il cuore e le articolazioni. Se si tengono presenti questi avvertimenti, la classica “passeggiata” in mountain bike può far bene. Con i benefici per la salute che superano di gran lunga i rischi. a dirlo è una ricerca condotta dagli esperti dell’Università di Curtin in Australia, che ha preso in esame numerosi studi in tutto il mondo per un totale di oltre 200.000 amanti della bici che si sono feriti durante l’attività.

Cosa si rischia

Secondo i ricercatori i rischi sono maggiori per le braccia e le mani, con una netta differenza rispetto a chi invece si dedica esclusivamente ad escursioni a piedi. Nel secondo caso i traumi e le lesioni come vesciche o problemi articolari e muscolari interessano soprattutto pieri, caviglie e ginocchia. Per chi va in mountain bike invece contusioni e graffi interessano gli arti superiori.

Va anche detto che in base allo studio le lesioni di chi pedala sarebbero davvero limitate nella stragrande maggioranza dei casi, anche e soprattutto se si indossa il casco protettivo per la testa. In diversi casi, in mancanza di questo accessorio, si sono osservati danni soprattutto al cranio. Secondo gli studiosi, quindi, la mountain bike andrebbe sostenuta. A patto ovviamente che si prendano le necessarie precauzioni in termini di prevenzione. sull’altro piatto della bilancia, infatti, ci sono i benefici che paiono superare i rischi, soprattutto con il miglioramento della salute cardiovascolare e la riduzione del rischio di ipertensione, obesità, colesterolo alto e diabete di tipo 2.

Perché fa bene e come accorgersi che qualcosa non va

Il ciclismo è  un’attività aerobica, che comporta un impegno costante e fa lavorare assiduamente cuore e polmoni, a meno che non comporti la comparsa di fiatone, segno che il corpo sta faticando per tenere il ritmo. Contrazioni e decontrazioni muscolari si ripetono ritmicamente e quindi potrebbe essere consigliato, se il medico lo ritiene, anche per chi ha la pressione arteriosa leggermente alta. Fate comunque attenzione all’eccessiva sollecitazione per i muscoli di coscia e polpaccio: si rischia la contrattura. Per questo occorre fermarsi non appena il muscolo inizia a “tirare”, anche se si ha la sensazione di sopportare il dolore.

Più in generale ricordiamo che l’attività fisica può essere pericolosa per chi non è allenato, perché può condurre ad un sovraccarico cardicircolatorio e quindi ad un affaticamento per il cuore oltre che ad un aumento dell’accumulo di acido lattico nei muscoli e quindi un maggio rischio per tendini e articolazioni. Occorre sempre prestare attenzione alle sollecitazioni che il corpo riceve, specie se non si è allenati e in buona salute, specie se ci si ossigena in montagna.

Ad alta quota, complice anche l’ipossia (cioè la carenza di ossigeno) che si può riscontrare ad esempio sopra i 2000 metri, a cuore e vasi viene imposto uno stress significativo, che deve mettere in guardia soprattutto chi soffre di ipertensione e i cardiopatici.  Oltre all’attenzione ai segnali che il corpo invia, un aumento eccessivo delle pulsazioni cardiache indica che forse stiamo chiedendo troppo all’organismo, ci vuole un pizzico di attenzione anche all’alimentazione degli sportivi da week end. La dieta deve infatti consentire di combattere l’eventuale soprappeso che peraltro mette a rischio muscoli e cuore perché fa aumentare il carico durante lo sforzo, e soprattutto deve offrire al corpo ciò di cui ha bisogno.